Destra di Popolo.net

AD ATREJU TIRA PIU’ IL LARDO LIBIDINOSO CHE L’INTERVENTO DELLA MELONI

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

IL DIETRO LE QUINTE: MANOVRE COME AI CONGRESSI, TRA PRESENTAZIONI DI NOTABILI E ACCORDI

Come accadeva ai vecchi congressi di partito nella prima Repubblica la festa di Giorgia Meloni ad Atreju 2023 era zeppa di militanti e conoscenti che non hanno ascoltato manco una parola dei leader del centrodestra che stavano comiziando.
Un po’ perché il tendone dove tutto avveniva era pieno di notabili e di una parte dei giornalisti e non c’era una sedia a disposizione per la gente comune. Un po’ perché l’interesse era altro.
In cerca di contatti con i dirigenti dei ministeri
Nei dintorni del tendone e perfino lungo le scale di accesso ai giardini di Castel Sant’Angelo si sono formati molti capannelli di persone che cercavano presentazioni ed eventuali intese con i potenti di turno. Fra i più gettonati a stringere mani e fare conoscenza con chi aveva fatto molti chilometri per venire fin lì, i capi di gabinetto dei ministeri a cui si chiedevano appuntamenti o possibilità di essere ricevuti al ministero per questioni territoriali. Anche qualche presidente di Regione ha cercato di arricchire l’agenda personale.
Il boom del «lardo libidinoso»
Il pubblico più semplice ha preferito perfino quando era il turno della Meloni sul palco gironzolare fra gli stand dei mercatini di Natale. Interessavano soprattutto quelli alimentari, visto che il premier stava abbondantemente occupando l’ora del pranzo.
Preso d’assalto un banchetto che esponeva a un prezzo non proprio d’affezione dei tocchi di «lardo libidonoso!. Aprezzatissimo anche un venditore di «pizza ritorta», una sorta di cannolo-margherita. Tanto qualche altoparlante trasmetteva ovunque i discorsi del leader sul palco, e pace se non lo si vedeva.
Braccato anche il «falso nuovo fidanzato» di Giorgia
Essendo di fatto inavvicinabili ministri e potenti dell’era Meloni, cinturati dal servizio d’ordine e scortati verso una uscita loro riservata, radio e siti sono andati a caccia dei pochi che hanno trovato. Fra i più gettonati essendosi andato a fare una passeggiata a fianco della tenda-sala stampa, uno dei leader di Fratelli di Italia in Sicilia, Manlio Messina. Qualche tempo fa ha avuto un soprassalto non apprezzato di popolarità, perché Fabrizio Corona (suo vecchio amico) lo aveva indicato come possibile nuovo fidanzato della Meloni. Lui ha negato e stra-negato, minacciando querela a tutti e la cosa è finita lì. Passato un po’ di tempo oggi ne sorride…
(da Open)

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IL VIDEO ESCLUSIVO DI REPORT: L’INCONTRO TRA IL SINDACO DI VENEZIA BRUGNARO E IL MAGNATE CINESE

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

COSI’ IL SINDACO TRATTA SUI TERRENI PER COSTRUIRE GRATTACIELI

Il video esclusivo dell’incontro tra il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e l’imprenditore cinese Ching Chiat Kwong al Casinò di Venezia nell’aprile del 2016.
Brugnaro è sindaco da circa un anno e nella sua veste di primo cittadino sta trattando la vendita di un’area di 44 ettari di sua proprietà nell’ambito di una grande operazione immobiliare.
La stessa area su cui, in campagna elettorale, aveva promesso che non avrebbe “fatto nulla” finché fosse rimasto sindaco, per evitare conflitti di interesse.
Il filmato, che verrà trasmesso questa sera su Rai 3 da Report, dimostra invece che poco dopo quell’impegno solenne, Brugnaro illustra in un incontro diretto con il magnate cinese le potenzialità di sviluppo immobiliare dei terreni di sua proprietà, chiamati “Pili”, che si trovano nel sito inquinato di interesse nazionale di Porto Marghera.
Il sindaco-imprenditore assicura così le necessarie autorizzazioni per l’operazione (“Qui è tutto edificabile”), prospettando addirittura di poter costruire grattacieli alle porte di Venezia (“Bisogna fare fino a cento metri”).
In questo modo il valore dei terreni inquinati, comprati all’asta nel 2005 per 5 milioni di euro, sarebbe lievitato fino a 30 volte.
(da agenzie)

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FEDEZ RISPONDE A MELONI: “SINGOLARE CHE ATTACCHI MIA MOGLIE, E’ QUESTA LA PRIORITA’ DEL PAESE?”

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

LA MELONI AVEVA DETTO: “DIFFIDATE DA CHI LAVORA SUL WEB E FA FINTA BENEFICIENZA”… MA FEDEZ AVEVA RACCOLTO 7 MILIONI DI EURO PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ DURANTE LA PANDEMIA: “VOI DOVE ERAVATE?”… LA MELONI POTREBBE SEMPRE DIMOSTRARE QUANTO DA’ LEI IN BENEFICENZA O HA DEI PROBLEMI ?

“È singolare che pochi minuti fa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni abbia deciso di salire sul palco della sua ‘fantastica festa’ per parlare delle priorità del Paese per dire ‘diffidate dalle persone che lavorano sul web’. Questa è la priorità del Paese secondo Meloni?”. Ad attaccare la premier è Fedez che, pubblicando una storia sl suo profilo Instagram, ha deciso di rispondere all’attacco (seppur indiretto) della presidente del Consiglio che dal palco di Atreju ha parlato della vicenda della multa da un milione di euro alle società riconducibili a Chiara Ferragni rispetto alla vendita, lo scorso anno, del suo panettone “griffato”. Secndo l’Antritrust, infatti, era stato fatto intendere ai consumatori che il pandoro “griffato” avrebbe portato a una donazione in beneficenza, ma i soldi erano stati già versati.
Un attacco che Fedez, marito dell’imprenditrice-influencer, non ha digerito. “Parlando delle priorità del Paese – dice su Instagram – la presidente del Consiglio avrà parlato della disoccupazione o della manovra che stanno facendo col c… o della pressione fiscale? No, ha deciso di dire ‘diffidate dalle persone che lavorano sul web’”. E ha aggiunto: “Non ho parlato finora perché la vicenda non riguarda me, ma mia moglie che è una donna indipendente, non voglio sovradeterminare nessuno, tanto più che lei ha già detto che impugnerà la sentenza” dell’Antritust.
Poi, proseguendo nella sua replica a Meloni, il rapper aggiunge: “Noi dovremmo diffidare da voi politici per tutto lo storico e il pregresso a cui ci avete abituato. Visto che bisogna diffidare da me e mia moglie, presidente le elenco piccoli esempi di quando io e mia moglie abbiamo fatto qualcosa e lo Stato non ha fatto nulla. Durante la pandemia una categoria, le maestranze di lavoratori ello spettacolo, sono state completamente dimenticatedallo Stato. Io da solo, chiuso 10 giorni in casa, giorno e notte ho raccolto 3 milioni di euro, in un anno 7 milioni euro che ho distribuito con il Cesvi a famiglie che non avevano più lavoro. Voi dove eravate”.
Quindi l’attacco a Meloni e ai suoi ministri. “Mia moglie non ha l’immunità come Santanchè e impugnerà la sentenza e si difenderà nelle sedi opportune. Santanché se non avesse l’immunità – conclude – forse da quel palco oggi avrebbe detto ‘diffidate da noi stessi’”.
(da agenzie)

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IPOCRITI SOVRANISTI: LA LEADER DELLE MAMME ANTI-GAY TRAVOLTA DA UNO SCANDALO SESSUALE, DALLA RELAZIONE A TRE ALLO STUPRO

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

RAPPORTI DELLA COPPIA CON UNA DONNA CHE HA DENUNCIATO LUI PER VIOLENZA SESSUALE: MA ALL’ESTERNO ERANO PER LA FAMIGLIA TRADIZIONALE

Si chiamano «Mamme per la libertà» e negli Stati Uniti si battono contro un’istruzione pubblica aperta all’inclusione della comunità Lgbtqia+ e alla lotto contro il razzismo.
Sono oltre 100mila i membri e sono presenti in un territorio di almeno 40 Stati. Tutto nasce dall’idea di tre donne: Tina Descovich, Tiffany Justice e Bridget Ziegler.
Quest’ultima, però, ora è costretta a dimettersi da leader del progetto a causa di uno scandalo che la sta travolgendo.
Suo marito Christian Ziegler, nonché presidente del partito repubblicano della Florida, è indagato per stupro. Tutto nasce da una relazione a tre che vede coinvolti Bridget, suo marito Christian, e la donna che poi accuserà l’uomo. Per anni la coppia repubblicana, da un lato, ha portato avanti istanze anti Lgbtqia+ in favore della famiglia tradizionale e, dall’altro, hanno avuto in segreto rapporti a tre (consensuali) con una terza donna. A far rivelare la relazione è stata proprio quest’ultima circa un anno fa
La doppia vita segretaSollecitati sulla questione, i coniugi non hanno potuto far altro che confermare. Ma hanno negato le accuse successive. Ovvero quando Christian Ziegler è stato denunciato di violenza sessuale dalla terza componente della coppia. Stando alla denuncia, il 2 ottobre scorso lei si sarebbe rifiutata di avere rapporti con lui dopo essersi resa contro che la moglie Bridget non c’era. Lui, però, si sarebbe presentato a casa sua e poi l’avrebbe violentata.
Gli esami medici confermano che potrebbe esserci stata una violenza. Dal canto suo, Ziegler ha provato a difendersi dicendo che era tutto consensuale e che lei avrebbe anche registrato il rapporto per poi caricarlo su Google Drive. Al momento, però, non vi è alcuna traccia del filmato. Ora le fondatrici di «Mamme per la libertà», gruppo particolarmente noto negli States soprattutto dopo che hanno ottenuto l’appoggio del governatore della Florida, Ron De Santis, e dell’ex presidente Donald Trump, hanno preso le distanze dalla coppia e li hanno accusati di «ipocrisia».
(da agenzie)

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“NON AFFITTO AGLI AFRICANI, VOGLIO LA CASA PULITA”: LA RISPOSTA RAZZISTA ALLA 24ENNE ITALIANA, ARCHITETTO CON CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

“CERCO CASA DA TRE MESI MA NON TROVO NULLA”

«Non affitto il mio appartamento agli africani». Non poteva crederci la 24enne Mouna Bour, cittadina italiana nata a Modena da genitori marocchini, quando ha visto la mail di risposta di una proprietaria di casa a cui aveva chiesto informazioni per un affitto. La giovane, incredula di quanto accaduto, ha diffuso questa replica sui social. Mouna è un’architetta e da circa tre mesi sta tentando di trovare casa a Reggio Emilia così da poter avvicinarsi allo studio presso cui lavora. Una ricerca lunga e a ostacoli finché non ha trovato una casa che le sembrava potesse essere la scelta giusta. Bour ha così deciso di scrivere alla proprietaria per chiederle se l’appartamento, situato in centro a Reggio, fosse ancora libero e quali fosse i costi di deposito cauzionale. Ma alla giovane architetta non le è mai arrivata alcuna risposta utile. Bensì solo una replica razzista: «Non affitto il mio appartamento agli africani, esigo che l’appartamento sia pulito e soprattutto il pagamento regolare dell’affitto».
Il racconto della 24enne
Che per le persone straniere sia più complesso trovare casa è ormai casa nota, come testimoniano i tanti casi di cronaca simili a quelli della 24enne. E lei stessa conferma che molti dei suoi colleghi di origine straniera hanno riscontrato questo problema. «Sono tre mesi che cerco casa per provare ad avvicinarmi al lavoro, ma non ho ancora trovato nulla, nonostante abbia un contratto a tempo indeterminato», lamenta l’architetta a La Gazzetta di Modena. «Le battute e i commenti me li faccio scivolare addosso, ma questa cosa mi ha fatto riflettere. Vorrei sentirmi a casa, perché è qui che sono nata e cresciuta, non abituarmi a sentirmi discriminata. Faccio parte di una seconda generazione, ma ci saranno terze, quarte e quinte generazioni», conclude.
(da agenzie)

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LA DEMOCRAZIA E’ MALATA: PER IL 51% DEGLI ITALIANI NON FUNZIONA, TRE CITTADINI SU QUATTRO PENSANO CHE IL SISTEMA ECONOMICO FAVORISCA SOLO I RICCHI E I POTENTI

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

NE CONSEGUE UNA TOTALE DISILLUSIONE SULLA POSSIBILITA’ DI INCIDERE SUI PROCESSI DECISIONALI ATTRAVERSO IL VOTO … PER GLI ITALIANI PREVALE L’IDEA CHE L’ESSENZA DELLA POLITICA (E IL COMPITO DEI LEADER POLITICI) SIA LA RICERCA DEL COMPROMESSO PIUTTOSTO CHE L’IMPOSIZIONE DI UNA VISIONE DI PARTE

Com’è lo stato di salute delle democrazie occidentali? Pessimo. O forse peggio. In Italia solo il 24% dei cittadini sono soddisfatti di come vanno le cose contro il 51% di insoddisfatti.
Ma non è che all’estero la situazione vada meglio. In Francia i giudizi positivi sono il 29%, nel Regno Unito il 27%, negli Usa il 20%. Solo in Svezia — su 7 nazioni (sono comprese oltre a quelle già citate, anche Polonia e Croazia) coinvolte in un sondaggio Ipsos — la maggioranza dei cittadini, il 58%, è soddisfatta. E se già il quadro è a tinte fosche, la percezione che si ha degli ultimi cinque anni conduce a un’ulteriore deriva.
In Italia solo l’8% pensa che il funzionamento della democrazia sia migliorato (per il 49% è rimasto uguale, per il 39% peggiorato). Il peggioramento sembra più evidente in Francia (73%), negli Stati Uniti (70%), nel Regno Unito (61%).
A spulciare le motivazioni alla base dei giudizi colpisce come venga percepito il sistema economico: quasi tre italiani su quattro (il 72%, il dato più alto dei Paesi considerati) sono concordi nel sostenere che funzioni a beneficio dei ricchi e potenti, con il 54% dei nostri connazionali che ritiene che la politica sia anzitutto al loro servizio (il dato è al 68% nel Regno Unito, al 66 in Croazia e al 64 negli Usa).
Ne emerge un forte clima di sfiducia con quasi due italiani su tre (62%) che sostengono di non avere influenza nel processo decisionale del nostro Paese (in Svezia è il 31%, negli Usa il 29%).
I cittadini convinti di poter influenzare la situazione votando sono il 55% in Italia e negli Stati Uniti, mentre la cifra vola al 77% in Svezia, al 75% in Polonia e al 71% in Francia.
«Un quadro tetro? Certamente, ma si possono cogliere anche alcuni segnali di speranza. I principi democratici di fondo “resistono”: in tutti i Paesi (Italia inclusa) prevale l’idea che l’essenza della politica (e il compito dei leader politici) sia la ricerca del compromesso piuttosto che l’imposizione di una visione di parte. Viene quindi chiaramente bocciata l’opzione “leaderistica”», commenta Andrea Scavo, direttore di ricerca Ipsos.
E in effetti, anche in Italia l’arte del compromesso ha la meglio. Da noi il 37% preferisce un leader che si attenga ai propri principi contro il 44% che apprezza di più la virtù di saper mediare. In Francia, il rapporto è 29%-61%, in Polonia addirittura 21%-68%.
A onor del vero, i giudizi migliorano se si guarda il rapporto con la politica locale (mentre è ai minimi con Onu, Nato e G7). Il livello di soddisfazione cresce quasi ovunque (in Italia è al 37%, in Croazia solo il livello è molto basso, al 19%).
(da Il Corriere della Sera)

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GIURISTI CONTRO SALVINI: “GIU’ LE MANI DAL DIRITTO DI SCIOPERO”

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

“IL NOSTRO ORDINAMENTO NON CONSENTE A UN MINISTRO DI IMPEDIRE L’ESERCIZIO DI SCIOPERO SENZA MOTIVAZIONE ALCUNA, SE NON COMMETTENDO UN ABUSO”

L’associazione Giuristi democratici con una nota ufficiale ha attaccato Matteo Salvini, che per la terza volta ha precettato i lavoratori del settore trasporti che hanno deciso di scioperare per 24 ore, autorizzando solo 4 ore di assenza dal lavoro.
“L’art. 40 della Costituzione garantisce “il diritto di sciopero … che si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano”. E la legge che l’Italia si è data, cioè la n. 146/1990, è tra le più restrittive d’Europa. Al suo interno, la disciplina dettata sul traporto pubblico locale è la più severa, tanto che è dovuto intervenire il Consiglio di Stato con la sentenza n. 2116/23 per eliminare gli elementi più vessatori. In questo sistema, il potere straordinario di intervenire sugli scioperi è attribuito al Governo solo in situazioni gravissime, non altrimenti disciplinabili in via generale ed astratta, e cioè solo in caso di “imminente e grave pregiudizio”. Il ministro Salvini invece ha deciso di usare il proprio ruolo affermando pubblicamente che nel settore dei trasporti non sarà più possibile fare una giornata di sciopero”.
“E nonostante la legge fosse stata rispettata scrupolosamente come attestato dalla Commissione di Garanzia sugli Scioperi, il Ministro ha precettato addirittura per la terza volta consecutiva i lavoratori, come in occasione degli scioperi del 29 settembre e del 27 novembre scorsi, tramite tre ordinanze assolutamente identiche tra loro. Così facendo, Salvini viola la Costituzione, scavalca il Parlamento e rende l’Italia un paese più povero di diritti e più ricco di prepotenza e abuso”.
“Ma lo sciopero è garantito dalle Carte costituzionali nazionale e comunitaria. Il nostro ordinamento non consente a un Ministro di impedirne l’esercizio senza motivazione alcuna, se non commettendo un abuso e una discriminazione in danno non solo delle organizzazioni sindacali, ma anche di tutti i lavoratori impossibilitati a scioperare. Nondimeno, a ogni danno consegue il diritto al risarcimento. I Giuristi Democratici esprimono allora la propria solidarietà e vicinanza ai sindacati, alle lavoratrici e ai lavoratori che nel corso degli ultimi mesi sono stati colpiti nel proprio diritto di sciopero e che rischiano domani di essere duramente sanzionati, e si dichiarano pronti a sostenere in sede giudiziale ogni richiesta di risarcimento del danno da parte di tutti i lavoratori del trasporto pubblico interessati”.
(da Globalist)

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SALVA MAMMA E FIGLIA DISABILE DI DUE ANNI DA PIRATA DELLA STRADA E RICEVE ODIO SOCIAL: “FAI VOMITARE”

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

“QUELLA RAGAZZA CI HA SALVATO E ORA STA RICEVENDO MINACCE E INSULTI”… RIBADIAMO: QUESTA FOGNA UMANA VA CERCATA CASA PER CASA, PENE DI 10 ANNI DI GALERA E NESSUNA PIETA’

“Il tuo gesto fa vomitare” e “Devi fare la fine di Giulia Cecchettin”. Sono alcuni dei messaggi che Federica Marinaro, 25enne di Padova, sta ricevendo sui social da alcuni giorni. Il motivo? Lo scorso 4 dicembre ha salvato una bambina disabile di 2 anni e sua mamma che stavano per essere investite da un pirata della strada.
A raccontare cosa è accaduto a Fanpage.it è stata Roberta Castaldi, 42 anni, residente a Padova, nel quartiere Montà, a pochi passi della chiesa. Quel lunedì nel primo pomeriggio era in compagnia della sua bambina, che vive grazie a un aspiratore a causa di una malformazione genetica ai polmoni.
“Mi stavo dirigendo con mia figlia disabile verso la scuola Lambruschini, Nell’attraversamento pedonale su via Monta, angolo via Cadamosto quando un’auto, un’Audi A4 di colore bianco, a tutta velocità. È stato a quel punto che è una ragazza si è buttata in mezzo alle strisce per salvare noi e soprattutto mia figlia, rischiando la sua vita per noi”.
La donna ha poi pubblicato un post di ringraziamento sui social ma “purtroppo questo gesto ha scatenato dei messaggi e dei post d’odio in ogni dove, addirittura con molti che augurano la morte di Federica come accaduto a Giulia Cecchetin”, ci spiega. “Comunque è già buono che non sei invalida. Di te nessuno frega”, le scrive un utente. “La tua morte è vicina come quella di Giulia”, gli fa eco un altro. Un altro utente scrive: “Comunque fa ridere se non vomitare il tuo gesto…fai schifo altro che disabile, peccato non ci sei finita tu”.
“Non solo minacce, alcuni mi fanno notare come alle istituzioni, al sindaco e presidente di regione non interessa niente di quello che è successo non avendo fatto dichiarazioni e quindi dovrei stare zitta perché hanno ragione gli automobilisti e che i disabili come mia figlia dovrebbero starsene a casa” evidenzia Roberta.
E conclude: “Quanto successo è assurdo. Mai avrei pensato di ricevere messaggi di questo tipo. È ora di intervenire per mettere fine a questo pericoloso odio sputato attraverso i social nascondendosi sotto profili falsi. Siamo davvero amareggiate”.
(da Fanpage)

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CAOS PRONTO SOCCORSO, A ROMA SI PUO’ ATTENDERE UN’AMBULANZA ANCHE TRE ORE

Dicembre 17th, 2023 Riccardo Fucile

VIAGGIO IN UN SISTEMA AL COLLASSO

In questi giorni si è parlato molto della disavventura di Vincenzo S., un turista caduto sulle scale mobili della stazione Termini di Roma e che ha atteso tre ore l’arrivo di un’ambulanza. Ma perché nella Capitale si aspetta così tanto un mezzo di soccorso? Per capirlo siamo andati nei pronto soccorso di alcuni ospedali della città.
I blocchi ambulanze
Fuori dal pronto soccorso dell’ospedale Casilino si notano subito, parcheggiate nel piazzale esterno, diverse ambulanze. “Siamo qui da stamattina – afferma uno degli autisti – dentro non hanno le barelle e quindi usano le nostre per tenere il paziente in pronto soccorso, finché non ce la ridanno siamo bloccati qui”. Il fenomeno ce lo spiega Alessandro Saulini, Segretario NurSind ARES 118: “Abbiamo avuto picchi di 40 ambulanze bloccate contemporaneamente, è evidente che in una situazione del genere è insostenibile perché sono tutti mezzi tolti dal territorio”. Incontriamo Giulio (nome di fantasia ndr.), autista Ares 118 da venti anni che accetta di raccontarci quello che sta accadendo purché protetto dall’anonimato: “Alcuni giorni fa all’ospedale Pertini sono rimasto bloccato cinque ore perché il paziente era sulla nostra lettiga – ci racconta Giulio – lavoriamo con parecchia frustrazione noi autisti e gli infermieri, sia per i blocchi quotidiani ma anche per i mezzi fatiscenti che siamo costretti a guidare”.
Caos nei pronto soccorso
E se fuori si crea una fila di ambulanze, dentro la situazione non è migliore. Al pronto soccorso dell’ospedale di Tor Vergata non c’è più un posto libero, i pazienti vengono sistemati anche lungo i corridoi. Nella sala d’aspetto, da 24 ore, c’è una signora di mezza età affetta da leucemia. “Stanotte ho dormito su questa sedia – ammette rassegnata – poi dormito è un parolone con tutto il casino che c’era. Non c’è un’area libera dal covid e quindi non sanno dove mettermi e comunque ieri non c’era neanche una barella a disposizione”.
(da Fanpage)

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