Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
UN SOGGETTO CHE DOVREBBE STARE ALL’ERGASTOLO DA ANNI (SE NON PEGGIO) E CHE RAPPRESENTA LA PARTE PEGGIORE DELL’AMERICA
Cosa aspettarsi dal secondo mandato di Donald Trump, se a novembre dovesse battere l’uscente Joe Biden alle presidenziali Usa? Di tutto, come ci ha abituati l’imprenditore americano che dopo la vittoria nel 2016 e la sconfitta nel 2020, punta di nuovo alla Casa Bianca. Questa volta non da outsider, questa volta con un partito Repubblicano cannibalizzato dai suoi e una base elettorale radicale più preparata.
Questa volta, con l’esperienza del quadriennio già affrontato una volta. E con la promessa di non voler perdere neanche un minuto a realizzare quello che promette di realizzare una volta tornato a Washington. Lo racconta in due lunghe conversazioni avute con il Time che gli dedica la copertina del prossimo numero e illustra i capisaldi del secondo mandato che vorrebbe realizzare.
«Trump è in una posizione migliore per vincere la Casa Bianca rispetto a qualsiasi altro momento delle sue precedenti campagne», spiega Eric Cortellessa, «è in testa a Joe Biden con un margine esiguo nella maggior parte dei sondaggi, anche in molti dei sette stati indecisi che probabilmente determineranno il risultato».
Poco importa sia anche il primo ex presidente ad affrontare un procedimento penale, non è il genere di cose che può mandare in apprensione uno come lui. Anzi, si inserisce perfettamente nella narrazione dei poteri forti di Washington che cercano di rigettarlo e impedirgli di tornare al potere.
Il programma di Trump
In cima alla lista dei progetti di Trump c’è una stretta immediata contro gli immigrati senza documenti regolari sul territorio statunitense. Una mossa che per come è pensata porterebbe alla deportazione di oltre 11 milioni di persone. Con l’utilizzo della Guardia nazionale e, se necessario, anche dell’esercito. Il giornalista gli fa notare che sarebbe contro la legge l’utilizzo della forza militare sui civili. «Beh, questi non sono civili», risponde, «queste sono persone che non si trovano legalmente nel nostro Paese».
Sempre a proposito di giustizia, i progetti di Trump già spaventano avversari ed esperti di diritto. L’imprenditore avrebbe intenzione di intervenire personalmente contro quei procuratori che si rifiutassero di eseguire un ordine presidenziale di perseguire qualcuno.
Una possibilità che viene bollata come una intromissione pericolosa del potere esecutivo in quello giudiziario. «Dipenderà dalla situazione», risponde quando gli viene chiesto di ripetere se davvero licenzierà i procuratori non allineati. «Ciò che hanno fatto è una cosa terribile», dice poi rivolto a quelli che lo accusano nei diversi procedimenti giudiziari in cui è coinvolto.
Un altro campanello d’allarme per chi teme che possa piegare la giustizia a suo piacimento riguarda la possibilità che conceda la grazia alle persone condannate per aver partecipato all’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021. Per la maggior parte erano fedeli trumpiani convinti che il risultato delle elezioni di novembre fosse stato stravolto, e l’allora uscente Trump non fece nulla per smentire questa teoria del complotto.
Sull’interruzione volontaria di gravidanza sa che il partito rischia di perdere voti a livello nazionale, per cui usa una doppia tattica: non farà nulla per correggere la decisione della Corte Suprema che ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade, anche grazie al voto di 3 giudici da lui nominati, e d’altre parte lascerà che siano gli Stati a regolarsi. Anche monitorando le gravidanze delle donne: «Penso che potrebbero farlo». Oltre all’intenzione di chiudere l’ufficio di preparazione alla pandemia della Casa Bianca, anche sulla politica estera mostra di avere le idee chiare. Due mesi fa le sue affermazioni avevano mandato in fibrillazione gli alleati occidentali, quando ha detto che in caso di attacco russo, non sarebbe intervenuto a sostegno di quei Paesi Nato che non sono in regola con i pagamenti. «Se non hai intenzione di pagare, allora sei da solo», ha ribadito al Time. e incalzato sugli aiuti all’Ucraina, ha aggiunto: «Se l’Europa non pagherà, perché dovremmo pagare noi? Loro sono molto più colpiti, tra noi invece c’è un oceano. E loro non lo fanno (inviare aiuti militari, ndr)». E forse a poco serve la chiosa del giornalista, come le altre che chiudono ogni osservazione di Trump: «I Paesi dlel’Unione Europea hanno donato più di 100 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina».
(da Open)
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Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
SONO CINQUE I VIDEO ALLEGATI AL FASCICOLO APERTO DALLA PROCURA DI CIVITAVECCHIA
La donna che ha acceso per prima i fari sul deputato del Pd Piero Fassino è una commessa di poco più di 30 anni. «Era dicembre 2023, poco prima di Natale, non ricordo bene il giorno. Ho visto il politico entrare nel nostro negozio e l’ho riconosciuto. Poco dopo, con mia sorpresa, ho visto che nascondeva uno Chanel Chance dentro al suo trolley. Ero a disagio ma l’ho avvicinato e gli ho chiesto se aveva bisogno di aiuto. Quella è stata la prima volta, poi sono arrivate le altre due».
Iniziano così le sommarie informazioni messe a verbale davanti alla polizia di frontiera che ha sentito la dipendente del Duty Free di Fiumicino per il caso del profumo portato via il 15 aprile scorso. Oltre a lei sono state sentite altre quattro donne e un uomo: due sono commesse, gli altri tre vigilantes. Tutti atti che adesso sono dentro il fascicolo aperto per tentato furto dalla procura di Civitavecchia e che vede il nome di Piero Fassino come indagato. Una procedura standard perché ieri mattina gli investigatori, a mano, hanno consegnato l’informativa di quattro pagine al sostituto procuratore Alessandro Gentile oltre a cinque video. Piero Fassino il 15 aprile è stato ripreso da quattro telecamere del Duty Free 25 al Terminal 1. Il quinto video è il montaggio dei diversi momenti che proverebbero la sottrazione del profumo dagli scaffali e l’uscita dal punto vendita.
A Natale scorso Fassino rispose: «Sto andando a pagare, mi indica le casse?». L’ex ministro di Giustizia, torinese, subito dopo andò via. «Ma quell’episodio è stato segnalato, tanto che il 27 marzo quando l’ho visto entrare di nuovo da noi ho pensato “Vuoi vedere che succede di nuovo?”. Ero con una collega. Lei è andata a chiamare la sicurezza, io l’ho seguito mentre andava via. Il profumo lo aveva messo in tasca, sempre uno Chanel Chance». La guardia giurata non lo fermò perché non riuscì a raggiungerlo in tempo. Lo stesso vigilantes è intervenuto il 15 aprile, l’unico episodio che finisce in denuncia. «Abbiamo chiamato la polizia e gli investigatori lo hanno identificato. Non ci ha detto nulla. Non ha reagito con frasi come “Lei non sa chi sono io”, ha solo tentato di pagare», ha ricostruito la guardia giurata.
I due precedenti, dei quali non ci sono video, saltano fuori solo il 15 aprile, dopo l’ultimo tentativo di portare via la terza confezione di Chanel Chance da 130 euro con lo sconto applicato in aeroporto.
Ieri la polizia è arrivata alle 11 in procura a Civitavecchia e il pm Alessandro Gentile ha subito delegato la Polaria per continuare a indagare. «Se le indagini del pm vengono concluse con una colpa, viene chiesta l’autorizzazione al Parlamento europeo a procedere per la richiesta di rinvio a giudizio — spiega Alfonso Celotto, professore ordinario di Diritto costituzionale all’università di Roma Tre — Vista la tenuità del fatto il sostituto procuratore potrebbe anche chiedere l’archiviazione». Come e quando interviene l’immunità della quale gode Piero Fassino? «L’immunità corrisponde a quella della sua nazione quindi è l’immunità dell’articolo 68 della Costituzione che è insindacabilità connessa alla funzione. Quindi c’è da capire se il reato per cui viene indagato è connesso alla funzione. E comunque il deputato può anche rinunciarvi», conclude Alfonso Celotto.
(da repubblica.it)
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Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
LA STUDENTESSA CHE AFFRONTA IL LEADER M5S: “ALLEATEVI PER BATTERE I SOVRANISTI”
Il circo per il candidato della Basilicata, il caos sulle Comunali di Bari, sullo sfondo la delusione delle Regionali in Abruzzo. Ma il filo tra i due poli forti del Campo progressista – nonostante qualche strappo e qualche tensione – non si è spezzato evidentemente. L’asse sembra rafforzarsi sui temi del lavoro. Ieri Pd, M5s e Verdi-Sinistra si sono presentati alla Corte di Cassazione per presentare la proposta di legge sul salario minimo, misura avversata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Oggi Elly Schlein e Giuseppe Conte sono insieme a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, per la manifestazione della Cgil a Portella della Ginestra, pianoro teatro della strage di contadini e braccianti del Primo maggio del 1947. Sono arrivati in Sicilia con lo stesso aereo, anche se in file diverse.
Davanti alla Casa del popolo di Piana degli Albanesi, da dove è partito il corteo diretto a Portella della Ginestra, Conte è stato accolto da una studentessa di Giurisprudenza, iscritta al Pd, Chiara il suo nome, che ha invitato l’ex presidente del Consiglio a costituire una “alleanza per sconfiggere la destra“. Conte ha risposto che è sua intenzione portare avanti il progetto. . “Ti ringrazio e ti garantisco che stiamo lavorando, io con la mia comunità politica, per garantire un progetto serio, forte, credibile, coeso e coerente per garantire una vera alternativa nel paese a queste forze di centrodestra” ha risposto Conte all’appello di Chiara che ha citato anche la frase del magistrato Rosario Livatino sulla necessità di avere testimoni “non credenti ma credibili“. “Dobbiamo lavorare per restituire credibilità alla politica – ha chiosato Conte – per far tornare la gente a votare. C’è tantissimo astensionismo. Sono persone che non hanno più fiducia nelle istituzioni, nella politica”.
Il leader del M5s ha annunciato che firmerà il referendum della Cgil contro il jobs act. “Oggi è la festa del primo maggio – ha spiegato Conte – ma non dei lavoratori sotto pagati, dei lavoratori poveri, dei lavoratori precari. Dignità del lavoro significa avere un lavoro che dà soddisfazione, un lavoro che consenta anche di poter curare gli interessi personali, la vita familiare e affettiva, e consenta la giusta retribuzione. Un lavoro che non sia ‘nero’. E deve essere la festa anche di chi non ha in questo momento un lavoro e vorrebbe averlo”. Parole che vanno a braccetto con quelle della segretaria democratica Elly Schlein: “E’ una giornata di lotta contro il lavoro povero, contro il lavoro precario e anche per la sicurezza sul lavoro – dice – perché non è possibile in Italia continuare a morire di lavoro”. Una giornata di lotta, sottolinea ancora la leader del Pd, “al fianco di lavoratrici e lavoratori che vogliono migliorare le loro condizioni materiali che sono peggiorate in quest’anno a causa delle scelte fatte dal governo Meloni che esattamente un anno fa sceglieva di aumentare la precarietà in Italia. In barba a tantissime persone, giovani e donne, che hanno contratti di un mese, non sanno ce ce l’avranno il giorno dopo e quindi non possono costruirsi un futuro o una famiglia se lo vogliono fare”.
(da ilfattoquotidiano.it)
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Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
NON E’ NECESSARIO DARE LA VITA PER LA PATRIA, CERTE VOLTE BASTA UN GRAMMO DI INTELLIGENZA (AVENDOLO)
Si parla tanto in questi giorni del benedetto generale Vannacci e delle sua affermazioni sulle classi separate per disabili, ovviamente il benedetto generale si è affrettato a dire che è stato frainteso dalla stampa, da buon generale “ha corretto il tiro”.
C’è già chi ha preso le distanze e chi ha cercato di difenderlo, io invece vorrei prendere le vicinanze e approfondire la visione del mondo (weltanschauung) del suddetto generale fraintendibile per natura. Il generale viene spesso equivocato, ergo è lecito affermare che Vannacci è un generale equivoco.
Come tutti sapete il generale si candida alle Europee grazie a quel genio di Salvini che vuole sfruttarne l’equivoca popolarità. Poniamoci la domanda vera: perché un troglodita come il Vannacci ha tanto successo? Prima però non vorrei essere frainteso, per il vocabolario il troglodita è un abitatore delle caverne, quindi non c’è nulla di male, non è un’offesa, le caverne possono essere anche platoniche, è quasi un complimento se ci pensate bene.
Dicevamo, perché il troglodita equivocabile Vannacci ha tanto successo? Ve lo spiego con un esempio: l’altro giorno stavo facendo la spesa in un supermercato, un anziano signore ha urtato una signora dai tratti orientali, la signora gli ha detto “Potrebbe anche chiedermi scusa” e il signore anziano ha così replicato “Non rompere i cogli*ni, tornatene al tuo Paese” e la signora dai tratti orientali gli ha risposto “Questo è il mio Paese”.
Ecco, abbiamo individuato l’elettore tipo dell’equivoco Vannacci, non è tanto la maleducazione dell’anziano a colpire ma quel “torna al tuo Paese”. C’è tutto il Vannacci pensiero in questo concetto. C’è il concetto di Patria, ma una patria asfittica, soffocante, somatica, non tanto una patria ma un ghetto, un filo spinato, un recinto, una patria proverbiale “moglie e buoi dei paesi tuoi”.
“Per la patria darei la mia vita e quella dei miei figli”, parole non equivocabili questa volta, parole dell’equivocabile inequivocabile Vannacci. “Signor generale” ora mi rivolgo direttamente all’equivoco generale, “non è necessario che lei dia la sua vita per la patria, ci accontentiamo di un grammo di intelligenza, se ne è provvisto”.
Che ci volete fare? Vannacci è un uomo di classe. In un mondo dove tutto è fluido, anche la sessualità, un uomo come Vannacci fa presa sui cervelli più statici e deboli, un uomo è un uomo e deve fare l’uomo, una donna è una donna e deve fare la donna, basta con queste confusioni! Vannacci vuole mettere una divisa anche al sesso, e si sa: il fascino della divisa è forte! E un generale deve fare il generale, un Vannacci deve fare il Vannacci. In Italia più le spari grosse e più hai successo. Vi ricordate di Berlusconi? Ogni giorno ne tirava fuori una, ricordo la più bella di tutte: “Mussolini non ha mai ucciso nessuno”.
Perché fanno questo? La risposta è fin troppo semplice: l’importante è fare parlare di sé, sulla stampa, tra i tavolini di un bar, alle feste, nei circoli e così via. Lo sappiamo, l’italiano medio è reazionario, superficiale, ignorante, buoi dei paesi tuoi, l’italiano medio è mediocre ma senza nulla di aureo, l’italiano medio non ha il pollice opponibile ma il medio opponibile, l’italiano medio è talmente triste e vuoto che può rispecchiarsi nel volto di un Vannacci qualsiasi.
Non c’è solo questo ovviamente, dicendo scempiaggini e balordaggini di ogni tipo, non si fa solo parlare di sé, ci si macchiettizza, si diventa delle macchiette, dei personaggi da operetta, la violenza e la cecità di certe affermazioni (sarebbe meglio chiamarle negazioni) si perde in una sorta di atmosfera cabarettistica, si diventa in qualche modo “simpatici”, “comuni”, “popolari”, in sostanza: dei buffoni di corte.
Solo che non siamo alla corte degli Estensi, ma alla corte degli equivoci e della stupidità più bieca e insolente. Così Mussolini diventa uno statista e un pedofilo è solo un uomo che “ama i bambini” come l’etimologia ci suggerisce, ma se Girolimoni poi risultò innocente non si può dire la stessa cosa del nostro Vannacci: non ci troviamo davanti a uno sprovveduto come potrebbe sembrare a prima “svista”.
Vannacci e Salvini sanno benissimo a che elettorato si rivolgono e lo lusingano con ogni mezzo, senza vergogna, l’importante è fare colpo, centrare il bersaglio, se la prendono col fantomatico “pensiero unico” portando alla ribalta popolare il loro “unico pensiero”. E come mai questi esseri monocerebrali sono addirittura equivocabili? Perché fa parte del gioco delle parti, è tutto un teatrino, il famoso teatrino della politica, un varietà senza varietà dove al posto dei pomodori si lanciano voti.
E poi non dimentichiamocelo: c’è la guerra! Il mondo è in guerra e un generale fa sempre comodo, anche se si chiama Vannacci; vogliono mettere la divisa alle nostre effusioni sessuali, vogliono mettere la divisa ai nostri cervelli, vogliono uniformarci, vogliono metterci sull’attenti
(da ilfattoquotidiano.it)
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Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
E’ RITENUTO IL MAESTRO DEL POSTMODERNISMO: UNA VITA TRA SUCCESSI E DRAMMI FAMILIARI
Paul Auster, il grande scrittore newyorkese, è morto a 77 anni. Si impose con la sua Trilogia di New York, il monumentale 4321 e film di culto come Smoke (con William Hurt e Harvey Keitel) e Blue in the Face. A 73 anni ha scritto Baumgartner, in un letto d’ospedale. Nel terminare il romanzo, Auster aveva scoperto di essere malato. La notizia l’aveva data la moglie e scrittrice Siri Hustvedt, parlando di tempo da passare a “Cancerland”. E a quel cancro maledetto lui ha detto: “Portami dove vuoi”.
Ha scritto libri tradotti in oltre quaranta lingue, ha venduto milioni di copie, è stato saggista e regista, ha raccontato New York, l’America, era amico di Wim Wenders e Woody Allen con cui condivideva l’amore spassionato per la città dove viveva. Protagonista della letteratura americana contemporanea, e dunque di quella mondiale, è ritenuto il maestro del Postmodernismo insieme ai suoi grandi amici Thomas Pynchon e Don DeLillo. Ha raccontato le angosce e le nevrosi dell’uomo di oggi, le solitudini delle vite contemporanee, a partire dalla Trilogia di New York (1987), Moon Palace (1989), La musica del caso (1990), Follie di Brooklyn (2005).
L’infanzia difficile
Una vita difficile quella di Paul Auster, dall’infanzia a Newark da genitori ebrei di origine polacca: cresce nell’estrema periferia, a tre anni gli nasce una sorellina che in seguito manifesterà gravi problemi psicologici, al punto che i familiari saranno costretti a farla interdire. Durante il suo ultimo anno al liceo, la famiglia si smembra: i genitori divorziano e Paul e la sorella vanno a vivere con la madre. Non partecipa alla consegna del diploma: “Mentre i miei compagni di classe indossavano il tocco e la toga e ricevevano i loro attestati, io ero già dall’altra parte dell’Atlantico”. Così per due mesi e mezzo vive a Parigi, in Italia, in Spagna e in Irlanda.
Il primo matrimonio
Al ritorno negli Stati Uniti inizia a frequentare la donna che poco più tardi sposerà, la collega Lydia Davis. Nel frattempo comincia a scrivere articoli per giornali letterari, poesie e racconti usando spesso pseudonimi come ad esempio quello di Paul Quinn. Dopo essersi laureato per un anno si imbarca come marinaio sulla petroliera Esso Florencee, dal 1971 al 1974, con il denaro guadagnato, torna a vivere a Parigi. In questo periodo, contrassegnato da pesanti ristrettezze economiche, vive di lezioni private, saltuarie collaborazioni ai giornali, scrittura di soggetti per film muti.
Al ritorno in patria, comincia a pubblicare racconti, articoli e recensioni su diversi giornali e riviste. Nel 1977 nasce il figlio Daniel e si trasferisce con la famiglia in campagna, ma i soldi scarseggiano e Paul – che ha ormai poco tempo per scrivere – si cimenta in diversi lavori, inventando addirittura un gioco di carte denominato “Action baseball”, che presenta alla Fiera del Giocattolo di New York con scarsissimi risultati.
Il dramma del figlio e della nipote
Paul Auster diviene uno dei più apprezzati scrittori contemporanei a livello internazionale, riuscendo ad avere ruoli di primo piano non solo in ambito propriamente letterario, ma anche cinematografico. Da questo momento Paul Auster diviene uno scrittore di culto e dalle poliedriche attività: scrive film e diviene regista con un occhio attento anche al teatro.
Ma il dramma fa parte della sua vita. E così viene travolto dalla morte del figlio Daniel, deceduto per overdose, e quella della nipote Ruby. Il figlio dello scrittore aveva 44 anni e fin da quando era teenager combatteva con le tossicodipendenze ed era accusato di aver involontariamente provocato la morte della bambina: uccisa da un’overdose di fentanyl e eroina mentre lui dormiva accanto a lei sotto gli effetti delle droghe. La scoperta del cancro era stato l’ultimo colpo della vita di un talento della letteratura.
(da La Repubblica)
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Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
L’OPERA DELL’ARTISTA PALOMBO ERA APPARSA IN VIA MONTENAPOLEONE A MILANO
E’ stato modificato il murale ‘Pop Giorgia’, l’opera provocatoria che rappresenta Giorgia Meloni in versione Marlyn Monroe, realizzata dall’artista aleXsandro Palombo a Milano.
Sul murale è comparsa una X sulla bocca di Meloni e di fianco una scritta con pennarello nero: ‘E’ un insulto a Marilyn. Ti consideri pro vita ma lasci gli immigrati morire in mare”.
L’opera è stata realizzata su una colonna in via Montenapoleone angolo corso Giacomo Matteotti due giorni fa, il 29 aprile, subito dopo l’annuncio della candidatura alle Europee della premier.
Meloni è stata dipinta come Marilyn Monroe nell’iconica posa con l’abito da cocktail ‘The Subway dress’, che si solleva nel film ‘Quando la moglie è in vacanza’ e lascia vedere un paio di mutande con la bandiera europea.
(da agenzie)
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Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
UNA GIUSTA RISPOSTA AL DELIRIO SOVRANISTA CHE LI VUOLE VEDERE IN GALERA PERCH’ NON SONO VENDUTI COME LORO ALLE LOBBY DEGLI INQUINATORI E AL CIRCOLO DEGLI IGNORANTI
I tre attivisti di Ultima Generazione che il 2 novembre scorso hanno bloccato la tangenziale di Bologna e che per questo sono stati condannati a 6 mesi per violenza privata e interruzione di pubblico servizio hanno “agito non certo per soddisfare un interesse personale ed egoistico, ma per uno scopo superiore, nobile e altruistico, ovvero la tutela dell’ambiente, messo a concreto e sempre più allarmante rischio di irreversibile compromissione per via del cambiamento climatico in atto”.
A dirlo è la giudice Simona Siena, che così motiva la concessione dell’attenuante dei motivi di particolare valore sociale per i tre imputati.
A gennaio scorso i tre attivisti di Ultima Generazione sono stati condannati a sei mesi con pena sospesa per l’azione del novembre scorso, quando bloccarono la tangenziale Nord di Bologna per circa un’ora per protestare contro il cambiamento climatico.
Il giudice del Tribunale del capoluogo emiliano li aveva riconosciuti colpevoli dei reati di violenza privata e interruzione di pubblico servizio, assolvendoli invece per danneggiamento aggravato, manifestazione non autorizzata e violazione di fogli di via.
Ultima Generazione aveva riferito però che il giudice aveva concesso ai tre le circostanze generiche per aver agito per un alto valore morale e che la condanna non avrebbe fermato le loro proteste.
“Diciamo che da un certo punto di vista siamo già soddisfatti, perché rispetto all’inizio la situazione è sicuramente cambiata, c’è già stato un parziale riconoscimento delle ragioni degli imputati”, aveva commentato dopo la condanna di gennaio uno dei legali degli attivisti di Ultima Generazione, Elia De Caro.
(da agenzie)
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Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
“QUANDO ARRIVI A 5,5 MILIONI DI POVERI ASSOLUTI E RIDUCI GLI AIUTI AGLI INDIGENTI HAI PERSO OGNI CREDIBILITA'”… “IO SONO FIERA DI GUIDARE UN PARTITO DOVE SI DISCUTE, NON DOVE DECIDE UNA CON AMICI E FAMILIARI… “IO SONO QUI PER CAMBIARE IL PD E IL PAESE E NON MI FERMO”
Giorgia Meloni rivendica le sue radici popolari? “Allora le sta tradendo, quelle radici, con le scelte che sta facendo al governo. Quando arrivi a 5,5 milioni di poveri assoluti in questo Paese e tu cancelli l’unico strumento di sostegno contro la povertà, quando aumenti la precarietà dei contratti per i giovani, stai tradendo quelle radici”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, intervenendo a Di Martedì su La7.
La leader dem ha attaccato la presidente del Consiglio, che come lei sarà candidata alle prossime elezioni europee: “Mi pare che Meloni abbia spiegato il programma. Il programma è lei. Sotto il nome, niente. Non c’è una visione dell’Europa che serve all’Italia e alle persone”.
L’importante invece, ha insistito Schlein, “è cosa va a fare, cosa sta facendo, cosa ha fatto in quest’anno e mezzo. Perché è lì che si tradiscono le persone, anche quelle che l’hanno votata e che non si aspettavano che tagliasse la sanità pubblica, le pensioni, che bloccasse il salario minimo, che riducesse Opzione donna”.
Alle europee, il Pd dovrà affrontare tra gli altri anche il generale Roberto Vannacci, che sarà candidato con la Lega, ma la segretaria ha tagliato corto: “La gara a chi va più a destra fra Salvini e Meloni non mi interessa. Mi interessa ricostruire la sinistra. Più sentiremo bestialità e discriminazioni da quella parte, più diremo che chi nasce e cresce in Italia è italiano e che vogliamo il matrimonio egualitario perché l’amore è amore”.
Il Partito democratico ha affrontato i soliti ostacoli interni per arrivare a delle liste per le europee, ma Schlein li ha rivendicati: “C’è stata un discussione, certo, ma io sono fiera di guidare un partito dove si discute per davvero. Fiera, a differenza di Giorgia Meloni, di non guidare un partito personale con amici e parenti. Io sono qui per cambiare il Pd e il Paese e non mi fermo”.
Ora la prospettiva deve essere quella di continuare ad avvicinare le opposizioni, come Schlein dichiara dall’inizio del suo mandato di segretaria: “Ogni tanto leggo critiche o mi prendono in giro perché sono testardamente unitaria. Ma se riteniamo grave la rimozione totale della situazione sociale e salariale di cui Meloni non ha parlato in un’ora di discorso, se riteniamo grave l’autonomia che spacca in due il Paese, allora dobbiamo provare nelle nostre differenza e unire le forze. Io questa responsabilità la sento”.
“Serve”, ha concluso Schlein, “la serietà di mettersi a un tavolo e dire ‘siamo d’accordo sul salario minimo, sul congedo paritario, sull’investire in energia pulita per un nuovo piano industriale? Se siamo d’accordo, si lavora insieme. Il resto sono chiacchiere, e le persone non ne hanno bisogno”.
(da Fanpage)
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Maggio 1st, 2024 Riccardo Fucile
IL VIMINALE COSTRETTO AL PROVVEDIMENTO PER LA PROTESTA NEI SUOI CONFRONTI DEL SINDACATO DI POLIZIA SIULP
Per quanto avvenuto lo scorso 23 febbraio, giorno in cui hanno avuto luogo le cariche della polizia contro gli studenti a Pisa che manifestavano in favore della Palestina, il questore della città toscana, Sebastiano Salvo, è stato trasferito a La Spezia.
Salvo era arrivato a luglio dello scorso anno. Al suo posto, scrive il Corriere fiorentino, arriva da Latina il questore Raffaele Gargiulo.
La decisione, comunicata ieri mattina, è diretta conseguenza delle proteste del Siulp per la gestione della piazza, in particolare per il trattamento riservato agli studenti minorenni.
In particolare, lo scorso 10 aprile il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia aveva disertato la cerimonia locale per la festa della polizia. Dando parallelamente luogo, come spiegato in una nota, a una manifestazione di dissenso contro «la gestione che il questore di Pisa, Sebastiano Salvo, sta operando Salvo nei confronti del personale di polizia e di conseguenza nei confronti della città». Gli accadimenti dello scorso 23 febbraio erano confluiti in un dossier di 200 pagine già inviato dal sindacato al Dipartimento di Sicurezza.
(da agenzie)
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