Gennaio 23rd, 2025 Riccardo Fucile
DOPO AVER DATO ASSALTO AL PUB FINNEGAN, DOVE 70 ULTRÀ BASCHI DELLA REAL SOCIEDAD STAVANO BEVENDO BIRRA ALLA VIGILIA DEL MATCH DI EUROPA LEAGUE, I TIFOSI BIANCOCELESTI LI INSEGUONO PER STRADA E ACCOLTELLANO TRE PERSONE
“Ammazziamo tutti”, gridano gli ultimi del corteo. Sono le 22 di martedì, 80 ultrà della
Lazio avviano la caccia allo spagnolo per le strade del rione Monti, a due passi dal Colosseo. I residenti, terrorizzati, filmano la guerriglia con il cellulare dalle finestre.
Dopo aver dato assalto al pub Finnegan, dove 70 baschi stavano bevendo birra alla vigilia del match di Europa League, i laziali li inseguono per strada. Accoltellano tre persone.
Le immagini mostrano un gruppo di oltre cinque ultrà laziali accanirsi contro uno spagnolo caduto in terra, che è stato colpito da una raffica di calci in testa, tanti contro uno. Una spedizione punitiva in piena regola.
(da agenzie)
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Gennaio 23rd, 2025 Riccardo Fucile
IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE”
Volano già scazzi tra i tecno-paperoni! Elon Musk e Sam Altman hanno litigato via “X” sull’annuncio del progetto “Stargate”, il maxi piano di investimenti da 500 miliardi che Softbank, Oracle e OpenAi dovrebbero portare avanti, sponsorizzati dall’amministrazione Trump.
Musk, che contribuì a fondare OpenAi nel 2018 e poi ha litigato male con il ceo, Altman, ha subito commentato velenoso il tweet della società di Chatgpt, : “In realtà non hanno i soldi”. Per poi aggiungere: “So con sicurezza che Softbank ha assicurato molto meno di 10 miliardi”.
A quel punto ha risposto Altman: “Sbagliato, come sicuramente sai. Vuoi venire a visitare il primo sito già avviato? È un grande progetto per il Paese. Certo, mi rendo conto che ciò che è grande per il Paese non è sempre ottimale per le tue compagnie, ma nel tuo ruolo spero che vorrai mettere prima l’America (America first è lo slogan di Trump).
Come ha scritto Peter Kruger in un thread, tra gli oligarchi tecnologici è in corso una guerra civile: Musk odia Altman per vecchie vicende (ricambiato), ma ha pessimi rapporti anche con Zuckerberg, che voleva sfidare a duello al Colosseo, e con Bezos, che vuole buttarsi nel settore dello spazio dominato da Elon.
In questo marasma, Donald Trump, finora dipinto come un burattino nelle mani della “broligarchia” della Silicon Valley, potrebbe approfittarne: usare gli uni contro gli altri per consolidare il proprio potere.
Ma il tycoon ha fatto i conti senza la ketamina: Musk non è gestibile, come dimostra l’affare del saluto romano, e rischia di essere un grosso guaio per la futura amministrazione: è malvisto dal vecchio partito repubblicano, e anche il mondo Maga lo reputa un “traditore” per i suoi rapporti con la Cina e per il suo disprezzo per i lavoratori… Ne vedremo delle belle!
Sam Altman, l’amministratore delegato di OpenAI, replica alle critiche di Elon Musk su Stargate, il progetto per l’intelligenza artificiale annunciato da Donald Trump. “Rispetto i tuoi successi e ritengo che tu sia la maggiore fonte di ispirazione dal punto di vista imprenditoriale del nostro tempo”, ha detto Altman sottolineando che l’iniziativa è una “cosa fantastica per il Paese. Mi rendo conto che quello che è buono per il Paese non è sempre ottimale per le tue aziende ma nel tuo nuovo ruolo mi auguro che tu dia la priorità agli Stati Uniti”.
(da agenzie)
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Gennaio 23rd, 2025 Riccardo Fucile
A BANGKOK, ALMENO 200 COPPIE SI SONO ISCRITTE PER CELEBRARE UN MATRIMONIO DI MASSA IN UN FAMOSO CENTRO COMMERCIALE
Centinaia di coppie dello stesso sesso convoleranno a nozze in tutta la Thailandia
domani, mentre il Paese diventa il primo nel sud-est asiatico a riconoscere l’uguaglianza dei matrimoni. Lo riporta la Cnn.
Questa storica legge segna una vittoria importante per la comunità LGBTQ+, che da oltre un decennio lotta per ottenere gli stessi diritti matrimoniali delle coppie eterosessuali. “Una decisione che potrebbe diventare un modello per tutto il mondo. C’è una vera uguaglianza nel matrimonio in Thailandia”, ha detto Kittinun Daramadhaj, avvocato e presidente della Rainbow Sky Association of Thailand, uno dei tanti che si è battuto per l’uguaglianza. In base alla legge, approvata dal parlamento thailandese e avallata dal re lo scorso anno, le coppie dello stesso sesso potranno registrare i propri matrimoni con tutti i diritti legali, finanziari e medici, nonché diritti di adozione ed eredità.
Il primo ministro Paetongtarn Shinawatra ha elogiato il successo del Paese in occasione di un evento tenutosi la scorsa settimana, invitando decine di coppie LGBTQ+ e attivisti presso gli uffici governativi. “La Thailandia è pronta ad accogliere la diversità e ad accettare l’amore in tutte le sue forme. La legge dimostra che il nostro Paese è aperto e accogliente”, ha affermato. I festeggiamenti si svolgeranno domani anche in altre parti del Paese, dalla città costiera orientale di Pattaya alla città montuosa settentrionale di Chiang Mai.
Nel centro di Bangkok, almeno 200 coppie si sono iscritte per celebrare un matrimonio di massa in un famoso centro commerciale, secondo il Bangkok Pride, che ha co-organizzato l’evento con le autorità locali. Si prevede che le bandiere arcobaleno sventoleranno nel cuore di Bangkok, con un “tappeto dell’orgoglio” che verrà srotolato durante una festa per dare il benvenuto agli sposi novelli e con esibizioni di celebrità e drag queen.
(da agenzie)
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Gennaio 23rd, 2025 Riccardo Fucile
IL MOTIVO? I CITTADINI HANNO PAURA DI PERDERE LA PROPRIA “IDENTITÀ” – NEL NOSTRO PAESE SI SONO TENUTE 274 CONSULTAZIONI PER UNIRE I COMUNI: 150 SONO STATE APPROVATE (IL 55%)
I percorsi di fusione tra Comuni in Italia hanno subito un forte rallentamento negli ultimi anni e nel 2024 hanno subìto uno stop: nessun referendum per l’aggregazione tra Municipi è stato infatti approvato lo scorso anno. Lo sottolinea uno studio della Fondazione Think Tank Nord Est. Ad eccezione del 2021, quando la pandemia aveva comportato il rinvio di alcune consultazioni, l’ultimo anno senza fusioni era stato il 2012.
Complessivamente nel nostro Paese si sono tenuti 274 referendum per la fusione tra Comuni, dei quali 150 sono stati approvati, pari al 55% del totale. Il numero maggiore di consultazioni si è tenuto in Lombardia (64), con una percentuale di successo del 53%. In Trentino Alto Adige ci sono stati 47 referendum, approvati nel 62%. In Toscana il successo è del 41% su 34 consultazioni, mentre in Veneto ha avuto esito positivo il 52% dei 33 referendum indetti.
In Piemonte è stato approvato l’85% delle 27 consultazioni, in Emilia-Romagna, su 27 referendum la percentuale di successo è del 48%. Il maggior numero di fusioni si è registrato nel 2018, quando le consultazioni approvate furono 30. Ma anche gli anni precedenti furono proficui: 27 aggregazioni tra Comuni certificate nel 2015, 26 nel 2013, 20 nel 2016 e 19 nel 2017.
In seguito l’interesse per le aggregazioni si è affievolito, con solo 9 fusioni dal 2019 in poi. Eppure, il quadro regolativo statale è ancora particolarmente favorevole ai Municipi che decidono di mettersi insieme, cui spetta l’erogazione per 15 anni di un contributo pari al 60% dei trasferimenti statali 2010, fino a un massimo di 2 milioni di euro.
A queste risorse si aggiungono ulteriori incentivi di livello regionale. In Italia ci sono 7.896 Comuni, il 70% dei quali ha meno di 5.000 abitanti: in questi 5.519 Municipi vivono complessivamente 9,7 milioni di abitanti, pari al 16,4% del totale nazionale. Sono invece 2.018 i Comuni con meno di 1.000 abitanti (il 25,6%) in cui risiede poco più di un milione di persone, meno del 2% della popolazione italiana.
“La ritrosia al cambiamento – sostiene Antonio Ferrarelli, presidente della fondazione – e la paura di perdere la propria identità stanno bloccando il percorso di razionalizzazione amministrativa del nostro Paese, che rimane però necessario per garantire i servizi a tutti i territori. Si tratta quindi di creare un consenso diffuso, da parte degli amministratori locali e dei cittadini.
La fusione si costruisce rafforzando proposte come l’istituzione di Municipi presso le ex sedi comunali, l’introduzione dei prosindaci o delle consulte municipali per i Comuni soppressi, sedi decentrate per l’erogazione dei servizi. In questo modo – conclude – si possono rassicurare i cittadini e tutelare le comunità attraverso specifici strumenti di rappresentanza”.
(da agenzie)
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