Marzo 14th, 2025 Riccardo Fucile
LA TENSIONE SUL PIANO DI RIARMO DELL’UE (E PIÙ IN GENERALE SULLA GUERRA IN UCRAINA) CONTINUA A SPACCARE LA MAGGIORANZA …LA DUCETTA AVREBBE AVUTO UN CONFRONTO ANCHE CON IL TRUMPUTINIANO SALVINI CHE HA VOTATO CONTRO URSULA
Tensione a margine dei Consiglio dei ministri tra la premier Giorgia Meloni e Giancarlo
Giorgetti, titolare dell’Economia. Secondo quanto risulta al Foglio i due hanno avuto una franca discussione nel corso della quale diversi testimoni hanno udito urla e frasi concitate.
La riunione di Palazzo Chigi non aveva all’ordine dossier scottanti come il piano di riarmo della commissione europea, tuttavia questo argomento continua a dividere la maggioranza
La posizione della Lega di Matteo Salvini è molto intransigente e anche all’Eurocamera ha votato contro la risoluzione. Altre fonti […] raccontano anche di un confronto sempre tra la premier e il leader della Lega, presente per poco al Cdm perché alle prese con il Consiglio federale del Carroccio.
(da il Foglio)
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Marzo 14th, 2025 Riccardo Fucile
IN AUTUNNO SI VOTA E NEL CENTRODESTRA VOLANO GLI STRACCI
La bordata, almeno a quanto dicono, non resterà impunita. Ma intanto va
registrata l’escalation che dice del clima: volano gli stracci nel centrodestra e la pugna adesso si fa cattiva. Chiedere per conferma al presidente meloniano della regione Marche Francesco Acquaroli che nel weekend è stato preso sportellate dal consigliori di Matteo Salvini, Armando Siri, e ora si vede minacciato pure nel suo partito.
“Acquaroli è bravissimo” ha premesso Siri, “ma non lo conosce nessuno”. Salvo poi aggiungere veleno, sostenendo che non c’è paragone in termini di visibilità tra Acquaroli e Matteo Ricci, già sindaco di Pesaro oggi europarlamentare a cui il Pd ha chiesto di essere il candidato governatore.
Va da sé che la bordata di Siri ha fatto rumore anche perché, da capo della scuola di formazione del fu Carroccio oltre super consulente di Matteo Salvini, c’è da credere che abbia parlato con un preciso mandato. E che insomma quelle parole brutali non siano esattamente farina del suo sacco, ma piuttosto di quello del Capitano da tempo lanciato nel controcanto a Giorgia Meloni. A
nche a costo di regalare micce al Pd che gongola: dopo l’intemerata di Siri, il partito di Elly Schlein ha lanciato un meme sui social giocando sul cognome del sottosegretario che è pure quello dell’assistente vocale degli smartphone. “Ehi Siri, dov’è Acquaroli?” e via ironizzando con l’immagine della risposta del Siri tecnologico: “Mi spiace, non ho trovato nessuno”.
Ora non è chiaro se Giorgia Meloni si sia messa al telefono per rampognare Salvini né se qualche altro pezzo grosso di FdI abbia fatto giungere agli alleati formale e vibrante protesta per le parole di Siri. Che d’altra parte, non risulta, abbia fatto ammenda.
Il problema è che Siri non attacca a caso, anzi il messaggio ai meloniani è chiaro: non pensate che la ricandidatura di Acquaroli sia scontata, alle Regionali d’autunno.
La Lega nel fine settimana sarà tutta ad Ancona e anche questo non è un caso. Indebolire Acquaroli significa inserirsi in una spaccatura che in Fratelli d’Italia scorre carsica, perché se il giro di Francesco Lollobrigida è fiero sostenitore di Acquaroli c’è un pezzo di partito che spinge Guido Castelli, senatore e commissario al post-sisma ben visto da Giovanni Donzelli.
Acquaroli deve allora difendersi da rivali esterni e interni, per questo graffia: “Solo qualche giorno fa ero dovuto intervenire per smentire una voce che mi accostava al ministero del Turismo (ora, ndr) devo intervenire per chiarire un altro aspetto che mi riguarda e cioè che io non sia un personaggio conosciuto alla ribalta nazionale”, è stata la premessa prima di passare all’affondo. Ossia che Siri gli fa un baffo, ma è stato “inopportuno” perché ha prestato il fianco alle strumentalizzazioni del Pd. Il paragone con Ricci, poi. “A me non interessano le ripetute ‘comparsate’, che tolgono tempo e spazio al lavoro
concreto a favore dei marchigiani”. E uno. “Non ho necessità di raggiungere alcuna ribalta televisiva per accreditarmi”. E due. Per finire – e tre! – la pizzicata a uso interno casomai qualcuno ambisse a essere candidato al suo posto. “Non ho esigenze particolari all’interno del partito, considerato che siedo nell’esecutivo nazionale e che il mio percorso politico è stato sempre lineare da quasi 25 anni”.
(da ilfattoquotidiano.it)
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Marzo 14th, 2025 Riccardo Fucile
LE TRANSAZIONI CON CARTA O CON I “DEVICE” HANNO OLTREPASSATO I 481 MILIARDI DI EURO, UN AUMENTO DELL’8,5% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE, MENTRE IL NUMERO DI POS HA RAGGIUNTO I 3,5 MILIONI
Nel 2024 i pagamenti digitali hanno superato il contante in Italia: 481 miliardi di euro
transati con questa modalità (+8,5% rispetto all’anno precedente), pari al 43% dei consumi complessivi. Il contante scende al 41% dei consumi degli italiani, con la restante parte pagata tramite bonifici, addebiti in conto corrente e assegni. Lo rende noto una ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, secondo la quale i pagamenti innovativi (tramite cellulare e ‘wearable’) raggiungono i 56,7 miliardi di euro in crescita del 53% e pari al 12% del transato con strumenti digitali.
Il Buy now pay later (Bnpl) continua la sua espansione per un totale di 6,8 miliardi di euro (+46% rispetto al 2023). Il numero di Pos in Italia ha raggiunto i 3,5 milioni, con una crescita significativa delle soluzioni Software Pos (152mila .unità installate, contro le meno di 40mila del 2023).
(da agenzie)
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