EDITORIALE
CASO CIARRAPICO: ANTIFASCISMO MILITANTE, MILITONTI E MILITI IGNOTI
Prendiamo spunto dal “caso Ciarrapico” per cercare di offrire ai nostri lettori qualche riflessione sul dipanarsi di una polemica sinceramente di scarso rilievo, ma che ha toccato qualche “nervo scoperto” e che pertanto merita un piccolo approfondimento “fuori sacco” come nostro costume.
Come sapete, Berlusconi ha deciso di candidare l’editore Giuseppe Ciarrapico, già amico di Almirante e braccio destro di Andreotti, in Lazio per il Popolo della Libertà . L’uomo di affari abruzzese, in un’intervista a “Repubblica”, dichiara di esser sempre stato fascista, magari a modo suo, visto le frequentazioni che aveva in tanti ambienti.
In realtà la sua adesione al fascismo è sempre stato più un fatto feticistico sentimentale che sostanziale, più una ostentazione provocatoria che una militanza. Il “Ciarra”, come lo chiamano a Roma, ha sempre distinto fede e affari, in nome dei quali ad es. ha fatto da mediatore tra Mondadori e il gruppo Repubblica, anni fa, per la restituzione della testata a Caracciolo e Scalfari o recentemente ha lodato il Veltroni candidato del PD, un comportamento diciamo un po’ anomalo per un “fascista duro e puro”.
Ovviamente questa sua dichiarazione ha scatenato i commenti della Sinistra comunista, ex comunista e postantifascista a corto di argomenti, le precisazioni di Berlusconi e l’imbarazzo di Fini ( che fascista in effetti non lo è mai stato, ma che almeno ora ha preso la tessera di antifascista militante).
A dir la verità Berlusconi, in base al detto “il rimedio è peggior del male” ha giustificato la candidatura sostenendo che Ciarrapico, proprietario di quotidiani nella fascia laziale abruzzese, ci “porta voti” coi suoi giornali ed è meglio averlo amico che contro, diciamo una versione “utilitaristica” delle scelte elettorali che hanno fatto il gioco di Veltroni nel sostenere che ” il centrodestra mira solo a prendere voti senza una morale politica”…
Fini era già impallidito prima, mesi fa, quando Ciarrapico pare fosse il mandante burlone di quelle migliaia di manifesti affissi a Roma, con un Fini che ostentava il saluto romano dal palco, in un comizio MSI di tanti anni or sono, prima della conversione sulla via damascata e redditizia dell’antifascismo.
Tanto rumore per nulla, insomma, nello specifico, la solita litania comunista sul “pericolo fascista per la democrazia” … che noia che barba, per dirla alla Sandra e Raimondo. Diciamo però qualcosa di più, vista la stolta dichiarazione di Cicchitto: “siamo antifascisti” e le penose giustificazioni di AN (” è improprio dire che eravamo a conoscenza” di La Russa).
I grandi fenomeni storici di inizio secolo, cari politici del “Popolo della Libertà “, vengono ormai studiati, analizzati e dibattuti da esperti internazionali, nel bene e nel male. La strada aperta da De Felice porta ormai a una rivalutazione del “primo fascismo” da parte della maggioranza degli storici neutrali, con le importanti opere pubbliche, le leggi all’avanguardia nel campo sociale, della tutela del lavoro e delle donne, dalla previdenza alle conquiste sindacali, dalle condizioni di lavoro al diritto alla salute, si trattava di leggi oggi riconosciute come all’avanguardia nel mondo occidentale.
Mentre nella liberista America e nella massimalista Unione Sovietica si sfruttavano ancora i lavoratori, l’Italia fascista riconosceva loro diritti, salari e case popolari, sanità e tutela minorile, diritti alle donne: questo dice la Storia, cari “neoantifascisti”.
Quanto all’antifascismo, ricordiamo all’ex socialista Cicchitto, che in nome di questo “antifascismo” oggi evocato anche dal “Popolo della Libertà ” sono stati trucidati nel ’45 decine di migliaia di innocenti, sacerdoti, donne e bambini, sono stati commessi crimini e violenze inaudite da assassini in camicia rossa ( non nera), negli anni ’70 sono stati ammazzati sotto casa i Ramelli e bruciati vivi i fratelli Mattei, uccisi come cani i Mantakas, i Venturini e i ragazzi di Acca Larentia. E’ questo l’antifascismo a cui fate riferimento? E’ il sangue di decine di giovani che credevano in un ideale e che hanno sacrificato la loro vita per una “speranza di libertà “, che volete rinnovare? E dove eri tu Cicchitto mentre questi ragazzi ” fascisti ” pagavano con la vita i loro ideali, mentre tanti giovani uscivano di casa il mattino per andare a scuola o all’Università o a un comizio di Almirante senza sapere se avrebbero più rivisto i loro genitori la sera? Eri alla corte di nani e ballerine? O eri in un ristorante alla moda di Roma a spartirti il potere craxiano con attricette, mignotte di lusso e manutengoli della finanza? O in un salotto radicalchic di qualche contessa romana che amava accompagnarsi a letto coi nuovi “potenti” ?
Non parlare di “antifascismo” Cicchitto, pensa a chi è stato assassinato e appeso dagli “antifascisti” e non gli è caduta una lira dalla tasca e pensa a chi è fuggito dal San Rafael con le tasche ben fornite. Lezioni di storia non sei in grado di darne, quindi riascolta la canzone del festival dell’anno scorso “Prima di parlare… pensa” e cerca di trarne le conseguenze.
Degli anti-qualcosa gli Italiani sono stanchi (anticomunisti, antifascisti, antigaribaldini, antinapoleonici)…siamo nel 2008 ragazzi…vogliamo essere “per” qualcosa di nuovo e non solo e sempre “contro” il passato ?
Ma pensate davvero che, al di là dei crimini “fascisti e comunisti”, il “capitalismo o liberismo selvaggio” di inizio secolo non abbia sulla coscienza migliaia di lavoratori morti per le condizioni disumane in cui venivano fatti vivere ed operare? E le schifose discriminazioni razziali della civilissima società liberista americana le avete dimenticate? Ma vogliamo dare un libro di storia ai nostri politici o la cultura massima raggiungibile è quella cinematografica da “Berretti verdi” che ha portato Fini a votare MSI perchè ” i comunisti non lo facevano entrare a vedere il film” ?
La democrazia vera non ha paura di chi tiene in casa il busto di Lenin o del Duce, non fa leggi contro le minoranze, le rispetta, come le minoranze devono rispettare le leggi dello Stato. Io mai vieterei la propaganda e le manifestazioni dell’estrema sinistra, perchè ho la presunzione di avere la capacità di convincere gli Italiani che sono migliori le mie idee delle loro. Si vince con le idee, i valori, la coerenza, l’esempio non con i pateracchi e gli anti-qualcosa. Cosa volete che mi freghi di Ciarrapico e dei suoi giornali, se hai stima di lui lo candidi, se no lo eviti. Punto e basta.
Saluti genovesi ! ( Quelli romani li lascio a Fini, ha il braccio più lungo: è l’unica cosa che gli riusciva bene già allora).
Vignetta di “Punta Fine” da http://www.lamiaterraan.it/
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