IL PADRE DI ILARIA SALIS: “TUTTO PRONTO PER CHIEDERE I DOMICILIARI IN UNGHERIA, MA SEMBRA CHE ABBIANO GIA’ DECISO CHE MIA FIGLIA E’ COLPEVOLE ANCOR PRIMA DEL PROCESSO”
“ABBIAMO TROVATO UN APPARTEMENTO IDONEO, MA NON NON SONO OTTIMISTA”
In vista della prossima udienza “abbiamo sistemato tutto quello che c’era da fare per essere pronti per i domiciliari: il 28 presentiamo la richiesta dei domiciliari in Ungheria”. Così Roberto Salis, padre di Ilaria, a margine dell’incontro intitolato “Senza catene. Per Ilaria Salis e per tutti” organizzato da Verdi Sinistra a Cinisello Balsamo, nel Milanese, sottolineando che “la prima opzione sarà sempre quella dei domiciliari in italia”.
In merito all’alloggio, “abbiamo trovato una soluzione che soddisfa le condizioni”, anche se “le prese di posizione che ci sono state, soprattutto dal governo ungherese, con interventi a gamba tesa sulla magistratura ungherese, non mi lasciano ottimista. Però – ha aggiunto – sarei molto contento di essere stupito”.
“Ilaria sta abbastanza bene, è molto nervosa perché chiaramente la situazione è abbastanza difficile. Ormai è un anno che passa 23 ore chiusa in cella con una sola ora d’aria. Sta diventando un pochino pesante – ha aggiunto – . I miglioramenti che si sono visti sul caso di Ilaria hanno iniziato a manifestarsi nel momento in cui, grazie ai giornalisti, l’opinione pubblica si è resa conto di cosa stava succedendo e l’indignazione ha fatto sì che qualcosa si sia mosso. Credo che bisogna insistere, sollevando il problema e mostrando quella che è la realtà ungherese, che è assolutamente inaccettabile nell’ambito di una comunità democratica come quella dell’Unione Europea”.
“Mi pare non ci sia volontà di collaborare e che ci sia invece una volontà chiara del governo ungherese di dare una prova di forza e mostrare all’Europa nella sua interezza che a casa loro fanno quello che gli pare senza nessun controllo di quelle che sono le regole dell’Unione Europea” ha poi detto Roberto Salis, commentando la risposta della procura di Budapest alla richiesta della Corte d’appello di Milano sul caso di Gabriele Marchesi, coindagato dell’insegnante brianzola, che al momento è ai domiciliari in Italia.
“È qui da novembre, si è sempre presentato a tutte le udienze regolarmente, però per loro sussiste ancora il pericolo di fuga – ha proseguito il padre di Ilaria Salis – Inoltre viste le prese di posizione che ha avuto il ministro degli esteri ungherese quando è venuto a Roma a parlare con il nostro ministro degli esteri mi pare che sia già definito che questo è un processo politico. Il governo ungherese ha già deciso che mia figlia è colpevole e che le deve essere comminata una pena esemplare. In una situazione così è difficile essere ottimisti”.
(da agenzie)
Leave a Reply