IL CENTROSINISTRA SI RICOMPATTA, IL CAMPO LARGO CANDIDA PIERO MARRESE
“SIAMO APERTI AD ALTRE FORZE”… NON SI CONOSCE ANCORA L’INTENZIONE DI BASILICATA COMUNE, ANCHE CALENDA NON PERVENUTO
Accordo fatto su Piero Marrese, il presidente della Provincia di Matera. Sarà lui il candidato del campo largo in Basilicata.
L’intesa è arrivata pochi minuti fa dopo un incontro fra Pd, Movimento 5 Stelle, l’Alleanza Verdi-Sinistra italiana, Più Europa, Partito Socialista Italiano e Basilicata Possibile.
Resta l’incognita di una possibile alleanza fra Basilicata Casa Comune e Azione che potrebbe diventare un terzo polo capace di erodere consensi fino al 20 per cento alla coalizione progressista.
A Marrese è stato dato l’incarico di provare a fare rientrare la candidatura di Angelo Chiorazzo, che ieri sera ha annunciato la sua discesa in campo. Ma al momento non sembra ci sia questa volontà da parte dell’imprenditore del non profit che si sta confrontando con i dissidenti Dem e con l’ex ministro Roberto Speranza.
“Nel pomeriggio di oggi, le forzepolitiche del campo democratico, progressista ed ecologista della Basilicata si sono riunite e hanno indicato all’unanimità in Piero Marrese il candidato alla presidenza della Regione per le elezioni del prossimo 21 aprile”. Lo annuncia un comunicato congiunto del cosiddetto campo largo (Pd, M5s, Si, Ev, Psi, +Europa) precisando che “la proposta, che resta aperta ad altre forze civiche dello stesso campo che vorranno aderire, ha l’obiettivo di offrire ai cittadini della Basilicata un’alternativa di governo migliore rispetto a quella fallimentare degli ultimi cinque anni dell’amministrazione Bardi”.
Dopo la rinuncia di Domenico Lacerenza, l’oculista voluto da M5S e Pd per tentare di tenere insieme la coalizione dei progressisti, per tutta la giornata di domenica si è andati a caccia dell’unità intorno a un nome unificante. Angelo Chiorazzo, fondatore del movimento civico-cattolico Basilicata Casa Comune, aveva rotto gli indugi e si era proposto, forte dell’appoggio di una buona fetta di esponenti Dem – tra i quali l’ex governatore Filippo Bubbico – e di numerosi amministratori e segretari di circolo.
Ma era una scelta che non teneva conto del veto posto su di lui dal Movimento 5Stelle: solo sabato, a Napoli, Giuseppe Conte, aveva motivato la contrarietà con la necessità di “prevenire eventuali conflitti di interesse”, dal momento che Chiorazzo ha fondato la Auxilium, cooperativa non profit ora gestita dal fratello, che ha contratto anche con la Regione.
E il Pd, su impulso della segreteria nazionale, insisteva sull’asse con i pentastellati, al cui interno, però, cresceva la voglia di andare da soli, sostenendo per esempio una grillina della prima ora come la ricercatrice Alessia Araneo.
Domenica mattina il Pd e gli altri partner del centrosinistra si erano riuniti e avevano proposto ancora un altro candidato che alla fine ha tenuto insieme la coalizione, e cioè il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese.
E Azione? Domenica mattina a Potenza il leader nazionale Carlo Calenda, pur tornando a deprecare la linea Schlein-Conte – “uno spettacolo vergognoso” – e pur denunciando le difficoltà di contatto con Schlein – “non mi risponde al telefono” – aveva lasciato aperte di fatto tutte le strade. Aveva espresso nuovamente apprezzamento per il presidente della Regione Vito Bardi, di Forza Italia, che aveva definito “una brava persona, colta, liberale ed europeista”.
(da agenzie)
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