GLI F-16 DA COMBATTIMENTO NON BASTERANNO A CAMBIARE LE SORTI DEL CONFLITTO MA PERMETTERANNO A KIEV DI AVANZARE IN MODO SIGNIFICATIVO O COLPIRE LE BASI RUSSE IN CRIMEA
I VELIVOLI DARANNO AIUTO DAL CIELO ALLE TRUPPE UCRAINE DI TERRA, E QUINDI UNA SUPERIORITÀ LOCALE IN GRADO DI PERMETTERE ALLE FORZE DI SUPERFICIE DI SFONDARE
Non faranno vincere la guerra agli ucraini, gli F-16 in arrivo. «Ma potrebbero fargli vincere qualche battaglia significativa», dice Gregory Alegi, docente a contratto di Storia e Politica degli Usa alla Luiss
Inutile pensare che cambieranno le sorti della guerra, insomma. Anche perché non sono tantissimi. «Potrebbero però cambiare lo scenario dove venissero impiegati in una porzione circoscritta. Darebbero agli ucraini l’aiuto dal cielo alle truppe di terra, e quindi una superiorità locale in grado di permettere alle forze di superficie di sfondare».
Finora l’arma aerea si è vista poco all’azione, in Ucraina. Molti elicotteri e moltissimi droni, pochi aerei. «Da questo punto di vista, è mancata la guerra moderna come la intendiamo in Occidente. Nessuno dei due ha ottenuto il dominio dell’aria e così si è passati quasi subito a una guerra di trincea, tardo-ottocentesca più che novecentesca».
Si spiega con la dottrina militare sovietica, di cui russi e ucraini sono gli eredi. E dell’armamento connesso. «La dottrina sovietica faceva molto affidamento sulla contraerea». E questo è comprensibile, perché hanno sempre saputo che l’Alleanza atlantica avrebbe avuto un vantaggio tecnologico nei cieli. «Per questo hanno sempre investito sulla contraerea, che sul campo sta funzionando molto bene. Gli ucraini sono stati in grado di abbattere una gran quantità di oggetti volanti: aerei, elicotteri, droni, e anche missili. Il limite è il gran dispendio di munizioni e infatti ora sono in affanno».
Il risultato finale, però, è che nessuno dei due è riuscito a conquistare quel dominio dell’aria che permette di muoversi e agire liberamente a terra, impedendo all’avversario di fare altrettanto. Ora arrivano gli F-16. Non il modello più avanzato, ma comunque ottimi velivoli. […] Nascono come aerei da caccia per lo scontro contro altri caccia, la versione moderna del Barone Rosso per intenderci. «Nel frattempo hanno raggiunto anche significative capacità di attacco al suolo».
L’arrivo degli F-16 sta comunque innervosendo molto il Cremlino. E Putin minaccia fuoco e fiamme. In un discorso ha detto che li abbatteranno tutti. però si teme una ulteriore escalation. I russi minacciano di colpire le basi di partenza, anche se in territorio di Paesi della Nato. «Ma dubito che qualcuno, e segnatamente la Polonia, ospiterà gli F-16 ucraini nelle proprie basi. Sono i russi, semmai, a utilizzare lo spazio bielorusso come una propria retrovia: si vede che applicano agli altri il loro modo di pensare e di agire».
In conclusione, il professor Alegi non si sbilancia. Ripete che non cambieranno le sorti della guerra, ma tatticamente potranno essere molto utili agli ucraini. «In realtà non sappiamo come vorranno usare gli F-16. Potrebbero usarli contro le basi russe in Crimea. Ultimamente stanno abbattendo molti aerei-radar nemici, analoghi agli Awacs della Nato. Sono ex aerei da trasporto adattati con i classici padelloni. Costano carissimi, sono lenti, e ce ne sono pochi. In tre mesi, gli ucraini ne hanno abbattuti tre o quattro sui dieci di cui i russi dispongono. Continuando così, potrebbero quasi accecare la contraerea russa. E a quel punto gli F-16 si muoveranno con meno rischi su tutta la linea del fronte».
(da “La Stampa”)
Leave a Reply