PNRR, FINORA L’ITALIA HA RAGGIUNTO SOLO IL 28% DEGLI OBIETTIVI DA PORTARE A TERMINE ENTRO GIUGNO PER OTTENERE LA SESTA RATA DEL RECOVERY DA 9,2 MILIARDI DI EURO
GRAN PARTE DEGLI INVESTIMENTI È IN ALTO MARE E NUOVE ROGNE POTREBBERO ARRIVARE DALL’INCHIESTA SUL “MODELLO GENOVA” (LA DIGA NELLA CITTÀ LIGURE È LA PRIMA OPERA
DEL PIANO, CON 1,3 MILIARDI DI FINANZIAMENTO)
È lenta la marcia di avvicinamento al traguardo dei 39 obiettivi Pnrr da raggiungere entro giugno, a cui è collegata la sesta rata da 9,2 miliardi. Secondo l’analisi condotta per il Sole 24 Ore dall’OReP, l’Osservatorio Recovery Plan di Fondazione Promo Pa e Università di Tor Vergata, è stato raggiunto finora il 28% dei target: si tratta soprattutto di riforme, tra cui quella della coesione appena approvata per decreto legge
Per il 72% delle misure restanti, in gran parte investimenti – dall’inizio degli interventi infrastrutturali nella Zes alle aggiudicazioni per gli appalti ferroviari per le «connessioni diagonali» e per la Linea Adriatica – c’è dunque da attendersi un’accelerazione all’approssimarsi della scadenza, come d’altronde è sempre accaduto anche in passato. Lo stesso dovrà accadere per i crediti d’imposta di Transizione 5.0, a patto di riuscire a superare gli ostacoli che hanno caratterizzato la gestazione delle norme attuative.
Da quest’anno, però, l’attesa assume connotati differenti. Perché sempre di più, semestre dopo semestre, la partita dipenderà dalla capacità di spendere effettivamente i fondi europei, alzando velocemente la soglia dei 42,9 miliardi che risultavano ufficialmente spesi a dicembre, valore considerato sottostimato dallo stesso Governo ma decisamente più basso dei 61,4 miliardi ipotizzati per lo stesso periodo dalla NaDef 2022.
Sono circa 102 miliardi le risorse comunitarie incassate dall’Italia finora sui 194,4 miliardi complessivi del Piano rimodulato. L’Italia sta aspettando ancora il disco verde Ue all’erogazione della quinta rata da 10,6 miliardi collegata ai 52 obiettivi del secondo semestre 2023: l’assessment è in corso da gennaio.
Si dice «fiducioso» il ministro che al Pnrr ha la delega, Raffaele Fitto. «Il quadro è molto positivo dal punto di vista dell’attuazione», ha detto ieri a margine della Festa dell’Europa organizzata al Campidoglio dalle rappresentanze delle istituzioni europee in Italia. Qualche indicazione utile in questo senso arriva dal censimento pubblicato da Italia Domani su 759.151 interventi (identificati dal Codice unico di progetto) in corso collegati al Pnrr: il 44,7% è in esecuzione, il 16,3% è alla stipula del contratto e il 15,6% è all’aggiudicazione.
(da agenzie)
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