IL SINDACO DI ANACAPRI: “UNA BARRIERA ANTI-MOTOSCAFI PER L’ISOLA, DOBBIAMO DIFENDERCI DAI CAFONI”
“BASTA ILLEGALITA’ COME PRASSI QUOTIDIANA, ANCHE IL POVERO DEVE POTER VENIRE, NON E’ LUI CHE INSOZZA, SONO I RICCHI”
Franco Cerrotta è il sindaco di Anacapri. Dal 1995 ha fatto due mandati da sindaco e un quinquenni da vicesindaco, poi altri due mandati e un altro quinquennio da vicesindaco. Adesso è di nuovo primo cittadino a 72 anni. Dice che la sua città è perfetta: «Le strade non hanno buche, i servizi comunali funzionano, i luoghi dello sport sono vivi, per i più fragili c’è attenzione e cura. La società civile si sente soddisfatta e protetta, ben rappresentata».
E in un’intervista al Fatto Quotidiano annuncia una barriera di boe anti motoscafo all’ingresso della Grotta Azzurra: «Dobbiamo fare qualcosa per fermare il sistema cafone dell’illegalità come prassi quotidiana. Difenderci dallo strapotere del motoscafo puzzolente che spesso non rispetta le distanze dall’ingresso della grotta, testimone meravigliosa di quanto la natura abbia destinato a noi».
Aumentare il fatturato
Cerrotta dice che a Capri, rispetto ad Anacapri, «ci sia anche una cultura politica e imprenditoriale che ansima (direi, senza offesa, che erutta) all’idea di aumentare sempre più il fatturato. Penso che invece bisogna rispettare i limiti che la natura impone».
Secondo la vulgata Capri è l’isola dei ricchi: «Io sono più di sinistra e dico che anche il poveriello deve poter venire a Capri. Prende il vaporetto, a Marina grande c’è la spiaggia libera, magari mangia un panino. Così addio allure! E perché? Chi è povero insozza, dicono. In verità insozza di più il ricco». E sulla teoria che il povero intristisce l’isola, replica: «Secondo me la teoria inversa è assai più vicina alla realtà. Purtroppo non riesco a stare in casa. Sono stato eletto per l’ennesima volta l’8 giugno scorso. Completerò i cinque anni quando avrò compiuto 77 anni. Non le nascondo che vorrei ricandidarmi, fare un altro giro ancora. Però vedo Biden e mi affloscio, mi preoccupo. Non voglio fare quella fine».
(da agenzie)
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