ABBIAMO FINALMENTE CAPITO PERCHÉ LA MELONA HA SPEDITO PIETRANGELO BUTTAFUOCO ALLA PRESIDENZA DELLA BIENNALE D’ARTE: SODDISFARE IL SUO ERUDITO TROMBONISMO DA MEGALOMANE
PERCHÉ L’OTTIMO BARBERA, UNO DEI POCHI DIRETTORI CAPACE DI ORGANIZZARE UNA MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA PIENA DI STAR E OTTIMI FILM, SI PIEGA AD ACCETTARE DI REGGERE PER DUE ANNI LA RASSEGNA VENEZIANA PRESIEDUTA DAL FILODRAMMATICO AEDO DELLA FUFFA CULTURALE DI DESTRA?
“Il cinema, settima arte o… decima musa?”. Con l’ampollosa introduzione del neo Presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, che ha ricordato a noi ignoranti il “potere oracolare del cinema” (avevo capito oculare), abbiamo finalmente capito a che serviva spedire alla Biennale veneziana il giornalista siculo-musulmano, caro a Giorgia Meloni e alle Edizioni Ar (abbreviazione di Aristocrazia Ariana) dell’ex terrorista nero Franco Freda.
Il nome considerato più spendibile e incensato della cultura di destra serviva intanto a lasciare al suo posto il vecchio e collaudato direttore della Biennale Cinema Alberto Barbera fino al 2026.
Secondo punto: l’erudita esposizione, più da Turi Pandolfini che da Turi Ferro, con un repertorio di pause ritardanti e accelerazioni improvvise, è servita a portare il trombonismo da megalomane D’Annunzio siculo-musulmano di Buttafuoco alla ribalta della più importante e storica rassegna internazionale della cultura italiana.
Semmai, ci chiediamo: perché l’ottimo Barbera, uno dei pochi direttori di sinistra capace di organizzare una mostra d’arte cinematografica piena di star e ottimi film (che nessuno oggi potrebbe portare più in Italia), si piega ad accettare di reggere per due anni la rassegna veneziana con il filodrammatico aedo della fuffa culturale di destra? Che s’adda fa’, oggi in Italia, pe’ campa’..
(da Dagospia)
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