QUANDO E’ UN CARABINIERE SEPARATO A SCONTRARSI CON LA GIUSTIZIA
L’ENNESIMA VICENDA DI UN PADRE SEPARATO CHE DA TRE MESI FA LO SCIOPERO DELLA FAME DAVANTI A PALAZZO DI GIUSTIZIA… NONOSTANTE L’AFFIDO CONDIVISO NON RIESCE A VEDERE LA PROPRIA FIGLIA
Oggi vi raccontiamo una storia come tante se ne sentono nel nostro paese.
La storia è quella di Fabrizio Adornato che da mesi protesta quotidianamente davanti al Tribunale di Genova.
Fabrizio è un padre separato come tanti, ciò che lo rende un po’ diverso è la sua appartenenza all’Arma dei Carabinieri; è insolito infatti trovarci davanti ad un uomo delle Forze dell’Ordine che da tre mesi ha scelto lo sciopero della fame e che piano piano, sotto gli occhi di tutti e davanti all’indifferenza di molti lo ha portato a deperire a vista d’occhio, peggiorando di giorno in giorno il suo stato di salute.
Come mai una forma di protesta tanto radicale?
Dietro c’è una delle tante storie di separazioni conflittuali e diritti mancati che gli hanno impedito nel tempo di poter vedere la figlia oramai adolescente, nonostante abbia ottenuto da tempo l’affido condiviso.
Crediamo che la sua vicenda rappresenti al meglio uno dei problemi cardine del nostro paese, ovvero il mal funzionamento dei tribunali.
Non abbiamo l’abitudine di discutere il lavoro di altre categorie, certo è che chi è stato a contatto con certe vicissitudine giudiziarie può capire meglio le attuali problematiche.
Apprendiamo ad esempio dal sito aperto dal Maresciallo (www.eremita65.com), dalla sua pagina Facebook, e riassunto brevemente da un’intervista apparsa su Huffington Post che Fabrizio avrebbe “denunciato otto magistrati per omissioni d’atti d’ufficio e per interessi privati in atto d’ufficio”.
Parla di “relazioni dei servizi sociali falsificate, di giudici che per pigrizia prendono per vere le parole della sua ex moglie senza verificare la loro fondatezza”, senza che mai qualcuno abbia presentato una contro-querela per calunnia o diffamazione. (http://www.huffingtonpost.it/2013/02/02/io-padre-separato-pronto-a-morire-per-vedere-mia-figlia_n_2606761.html)
E’ capitato spesso per via del nostro lavoro di raccogliere lo stupore e la frustrazione di persone le quali un tempo pensavano che certe vicende potessero essere solo ed esclusivamente racconti di fantasia, fino a quando non ci si sono imbattute.
Sentiamo come fosse un po’ anche nostra questa storia, sapendo che il suo ruolo di certo non lo agevola.
Oltre alla solidarietà portatagli da noi, facciamo presente che anche alcuni sindacati di Polizia nonchè il Cobar dell’Arma dei Carabinieri (consigli di base di rappresentanza del personale militare) si sono espressi.
La nostra speranza è che i ripetuti appelli ed il continuo parlarne possano sbloccare la situazione e far si che Fabrizio ponga termine a questa protesta, prima che vi siano danni irreparabili.
Movimento Poliziotti
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