FISCHI E BUU PER LA SOPRANO ANNA NETRENBKO ALLA PRIMA DELLA SCALA: HA AVUTO QUEL CHE SI MERITA
CHI E’ COMPLICE DEL CRIMINALE PUTIN DEVE ASPETTARSI CONTESTAZIONI, SI PRENDA I MILIONI E GLI APPLAUSI E ACCETTI I FISCHI
Nella serata di ieri, sabato 7 dicembre, si è svolta la Prima della Scala a Milano. È andata in scena La Forza del destino di Giuseppe Verdi. L’opera è stata diretta dal maestro Riccardo Chailly che ha così inaugurato la nuova stagione lirica del Teatro alla Scala.
Al termine dell’Opera, ci sono stati diversi minuti di applausi con ovazioni finali, ma anche dei buu alla soprano Anna Netrebko.
Sul caso si è espresso il sovrintendente Dominique Meyer: “Fare buu ad Anna Netrebko perché russa è ridicolo”. Ha poi aggiunto di non apprezzare che lo spettacolo “sia preso in ostaggio così. Non c’è una Netrebko in ogni generazione, se abbiamo la fortuna di averla qua in teatro bisogna essere calorosi e applaudirla”.
Proprio per la presenza di Netrebko alla Scala, alcuni attivisti pro Ucraina hanno protestato fuori dal teatro. Hanno infatti detto di ritenerla “personalmente responsabile dei crimini che avvengono sul territorio ucraino dal 2014″.
La soprano era già stata al centro della cronaca italiana perché nel 2022 aveva rifiutato di esibirsi proprio alla Scala dopo lo stop al direttore d’orchestra Valery Gergiev, vicino al presidente Vladimir Putin.
Si sarebbe poi dovuta esibire nuovamente alla Scala il 9 marzo 2022 per “Adriana Lecounvreur di Cilea”, ma si è rifiutata di esserci.
L’artista ha chiesto la pace, sostenendo di non volere più la guerra ma non ha mai preso effettivamente le distanze da Putin. Su quanto accaduto a Gergiev ha invece detto: “Obbligare gli artisti, o qualsiasi figura pubblica, a dare voce alle proprie opinioni politiche per denunciare la propria ‘casa’ non è giusto. Questa dovrebbe essere una scelta libera”
Perfetto, tu libera di intascare quattrini per la tua esibizione, liberi gli altri di fischiarti perchè complice di un criminale. E lascia perdere la Russia: una cosa è il Paese un’altra chi lo governa.
(da agenzie)
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