NUOVA DENUNCIA PER MELONI, PIANTEDOSI E NORDIO, L’ACCUSA DI UNA VITTIMA DELLE TORTURE DA PARTE DI ALMASRI: “FAVOREGGIAMENTO, L’HANNO LASCIATO ANDARE”
IL LEGALE: “IL GOVERNO CONSULTATO DALLA CORTE DELL’AJA HA SCELTO DI NON AGIRE”
Lam Magok Biel Ruei è una delle vittime oltre che testimone presso la Corte penale dell’Aja nel procedimento contro il generale libico Osama Almasri, il trafficante rimpatriato dall’Italia il 21 gennaio, con la conseguente iscrizione al registro degli indagati di Roma di Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano, accusati di favoreggiamento e peculato. Dopo aver parlato di quanto ha subito in Libia in una conferenza stampa alla Camera, oggi, assistito dall’avvocato Francesco Romeo, Biel Ruei ha presentato alla Procura di Roma una nuova denuncia per favoreggiamento per «le condotte di Nordio, Piantedosi e Meloni che – si legge – hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia”.
Nella denuncia, che potrebbe portare ad una iscrizione e ad un nuovo invio al tribunale dei ministri, sostiene che «l’inerzia del ministro della Giustizia, il quale avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale, e il decreto di espulsione firmato dal ministro dell’Interno, con l’immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all’arresto e di ritornare impunemente nel suo Paese di origine, impedendo così la celebrazione del processo a suo carico».
Per l’avvocato dell’uomo, attualmente ospite di una struttura di Baobab Experience, «esiste un comunicato ufficiale della Corte penale internazionale del 22 gennaio 2025 che dimostra che le autorità italiane erano state non solo opportunamente informate dell’operatività del mandato di arresto, ma anche coinvolte in una precedente attività di consultazione preventiva e coordinamento volta proprio a garantire l’adeguata ricezione della richiesta della Corte e la sua attuazione. In quello stesso comunicato si riporta inoltre che le autorità italiane hanno chiesto espressamente alla Corte penale internazionale di non commentare pubblicamente l’arresto di Almasri, dimostrando, quindi, di esserne a conoscenza».
“Io sono stato vittima e testimone di queste atrocità, orrori che ho già raccontato alla Corte penale internazionale ma il Governo italiano mi ha reso vittima una seconda volta, vanificando la possibilità di ottenere giustizia sia per tutte le persone, come me, sopravvissute alle sue violenze, sia per coloro che ha ucciso sia per coloro che continueranno a subire torture e abusi per sua mano o sotto il suo comando”. E’ quanto afferma Lam Magok Biel Ruei, vittima del generale libico Osama Almasri che ha denunciato il Governo italiano per “favoreggiamento”.
“Una possibilità che era diventata concreta grazie al mandato d’arresto della Corte penale internazionale e che l’Italia mi ha sottratto. Il silenzio del ministro Nordio – aggiunge Lam Magok – è stato chiaramente funzionale alla liberazione di Almasri”.
L’uomo aggiunge di avere deciso di presentare la denuncia “nella convinzione che l’Italia si possa ancora definire uno Stato di diritto, dove la legge è uguale per tutti, senza subire sospensioni o eccezioni, e dove le persone definite pericolose a causa dei crimini commessi vengano consegnate alla giustizia e non ricondotte comodamente nel luogo dove hanno commesso e continueranno a commettere atrocità”.
(da agenzie)
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