CASO DICIOTTI, I PENALISTI: “BASTA ATTACCHI AI MAGISTRATI, GARANTIRE L’AUTONOMIA DELLE TOGHE”
L’UNIONE DELLE CAMERE PENALI ATTACCA LA DERIVA SOVRANISTA, GOVERNO SEMPRE PIU’ ISOLATO
Sul nuovo scontro innescato tra la politica e la magistratura dopo l’ordinanza sui risarcimenti del governo ai migranti della nave Diciotti intervengono gli avvocati penalisti: “L’autonomia e l’indipendenza della funzione giudiziaria vanno garantite, tutelate e difese non solo in quanto principi costituzionali ma anche nell’esercizio quotidiano della giurisdizione. La critica e il dissenso rappresentano il fondamento di ogni confronto democratico, ma incontinenti aggressioni verbali che esulano del tutto dal merito tecnico delle decisioni giudiziarie, costituiscono una grave lesione all’immagine stessa della giurisdizione”, si legge in una nota dell’Unione delle Camere Penali.
Una posizione che infiamma ulteriormente il rapporto tra toghe e avvocatura. Contro la quale proprio ieri, durante il lungo comitato direttivo centrale dell’Anm, negli uffici del sindacato dei magistrati, in Cassazione, si erano scagliati alcuni membri del Cdc. Raccontando di un doppio volto dei penalisti.
“È davvero incredibile che gli avvocati abbiano assunto pubblicamente posizioni che danneggiano anche per loro diritti e garanzie”, avevano detto al microfono, “mentre in privato o a margine delle udienze ti fanno sapere che loro concordano perfettamente sui rischi della separazione delle carriere tra pm e giudici. Una riforma che tra l’altro trasformerà il pm in un magistrato che deve a tutti costi vincere, quindi produrre condanne “. Una riflessione che anche ieri si accompagnava alle parole di condanna per la riforma, arrivate invece da avvocati autorevoli, a partire da Franco Coppi, peraltro presente a Roma, il 27 febbraio, durante la giornata di sciopero, all’evento Anm in un gremito cinema Adriano.
Dall’Associazione nazionale magistrati ieri, durante la riunione del comitato direttivo centrale al quinto piano del Palazzaccio, è arrivato anche l’avvertimento al governo, tutt’altro che rassegnati dopo il tiepido incontro con la premier Giorgia Meloni e l’ennesimo attacco dopo il caso Diciotti contro la Corte di Cassazione. Forti del successo incassato dallo sciopero della settimana scorsa, le toghe si dicono pronte a continuare la mobilitazione con eventi e manifestazioni in ogni città, nell’attesa di incontrare, entro la fine di marzo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Sarà un momento importante e non puramente formale”, spiega il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, tessendo le lodi del capo dello Stato “personaggio straordinario per chiarezza, lucidità e coraggio”. E parlando delle polemiche sulla sentenza della Cassazione sul caso Diciotti, Parodi commenta: “Fermo restando che tutti i magistrati hanno pari dignità e valore, stiamo parlando delle sezioni unite della Cassazione, il massimo organo di espressione della giurisdizione. Un attacco a questo tipo di giudice ha un suo significato”. Ma secondo il presidente dell’Anm c’è anche un altro aspetto “che è quello peggiore per il nostro personale interesse” che è “il messaggio veicolato come conseguenza” ossia “il discorso ‘i soldi dei cittadini italiani invece di andare ai cittadini onesti che pagano le tasse, vanno ad extracomunitari stranieri irregolari’: un discorso che fa presa su tantissime persone. La cosa devastante dal punto di vista dell’immagine è questa”.
(da agenzie)
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