VANNACCI, CON LA LEGA FINISCE A STRACCI: DAL POST CONTRO FORZA ITALIA ALL’ADDIO DEL SUO BRACCIO DESTRO FABIO FILOMENI, TUTTI I GUAI DI VANNACCI CHE IN TOSCANA DEVE FARE I CONTI CON IL VOLTAFACCIA DEL PARTITO DI SALVINI
IL CARROCCIO HA SCELTO UNA SUA CANDIDATA PRESIDENTE PER LE REGIONALI, METTENDOLO A CONOSCENZA DEL NOME PRESCELTO A COSE FATTE, IL GENERALE ORA MINACCIA DI CORRERE DA SOLO – IL TACKLE PRO-PUTIN: “LA RUSSIA PER L’EUROPA NON È UNA MINACCIA” (CHIEDERE ALL’UCRAINA)
Roberto Vannacci cita il famoso «vaste programme» di Charles De Gaulle per far capire che non si è messo in politica per hobby ma con l’obiettivo, forse leggermente ambizioso, di riportare alla normalità «il mondo al contrario» (dal titolo del suo libro di successo e dell’associazione che ne rappresenta il braccio operativo).
Peccato che il suo incedere, a differenza delle marce militari a cui era abituato, non sia privo di inciampi. L’ultimo è stato davvero sorprendente per un uomo che non contempla l’errore nelle sue azioni. Sul suo profilo Facebook ha pubblicato la notizia che Forza Italia a Bruxelles aveva votato a favore del blocco alla vendita di nuove auto a motore endotermico dal 2035. Apriti cielo.
La reazione degli azzurri è stata vivace e risentita. «Una fake news». E il generale ha dovuto rinculare. Vincendo la sindrome di Fonzie, si è dovuto scusare per essersi fidato di una fonte sbagliata.
Ma, e qui i cultori delle virtù degli uomini con la mimetica hanno accusato un fremito di disappunto, ha attribuito il passo falso al suo staff. Se n’è assunto la responsabilità, certo, e tuttavia quel rimando a un collaboratore che ha materialmente sbagliato non è stato molto elegante. E, soprattutto, poco cameratesco.
L’incidente è arrivato pochi giorni dopo la notizia dell’addio di Fabio Filomeni, già tenente colonnello della Folgore, braccio destro di Vannacci nell’avventura politica. Il generale si è detto dispiaciuto per le dimissioni del «camerata» ma non ha saputo spiegare come sia possibile che d’un tratto siano emerse distanze abissali su Israele o la posizione sulla guerra in Ucraina.
Anche in Toscana al generale le cose non vanno benissimo. La Lega ha scelto una sua candidata presidente per le Regionali, mettendolo a conoscenza del nome prescelto a cose fatte. Se n’è adontato e ora minaccia di andare da solo.
Ma gli è stato fatto presente che così, quand’anche la sua lista trionfasse, sarebbe una vittoria di Pirro. Non il massimo per un graduato del suo calibro. Vannacci, comunque, non è tipo che molli. Anzi, entra anche nel dibattito sulla guerra per sostenere che «la Russia per l’Europa non è una minaccia» (chiedere all’Ucraina).
E per lanciare una singolare proposta: per ottenere la cittadinanza gli stranieri di seconda generazione potrebbero fare un servizio militare ad hoc di 4 o 5 anni. Perché, se si deve partire per il fronte, meglio avere forze fresche. E pazienza se non hanno «i tratti somatici come i nostri», come disse a proposito di Paola Egonu.
(da Corriere della Sera)
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