L’ULTIMA PUTINATA DI SALVINI: ADERISCE TOTALMENTE ALLA PROPAGANDA RUSSA E IN UN VIDEO DELIRANTE ESPRIME SOLIDARIETÀ A CALIN GEORGESCU, IL CANDIDATO ALLE PRESIDENZIALI IN ROMANIA ESCLUSO DALLE ELEZIONI PERCHÉ ACCUSATO DI ESSERE UN AGENTE DEL CREMLINO (CI SONO PROVE DI FINANZIAMENTI RUSSI)
MANCO UNA PAROLA SUL “DEMOCRATICO” PUTIN CHE VUOLE METTERE BOCCA SULLE ELEZIONI DEGLI ALTRI
La Corte Costituzionale romena ha impiegato poco più di un’ora per emettere il suo irrevocabile verdetto: Calin Georgescu resta escluso dalla corsa alle presidenziali in Romania del 4 maggio
Le motivazioni della Corte non sono ancora state rese note ma si presume siano allineate a quelle che avevano indotto a dicembre gli stessi giudici ad annullare la tornata elettorale vinta al primo turno da Georgescu: tra i sospetti di interferenze russe, i togati avevano deciso di cancellare l’intero processo elettorale per «garantirne la validità e la legalità».
Una sentenza senza precedenti arrivata dopo che documenti dell’intelligence romena avevano indicato che Mosca avesse coordinato attacchi ibridi per influenzare pesantemente le elezioni dell’ex Paese sovietico poi entrato nell’Ue e nella Nato
Ad aggravare a livello giudiziario la posizione di Georgescu è stata la sua incapacità di dar conto della provenienza dei fondi che hanno finanziato la sua massiccia campagna social che lo ha spinto, a sorpresa, alla vittoria. Ombre che non hanno appannato la sua stella: i sondaggi continuano a darlo come favorito con percentuali intorno al 40 per cento.
«Ancora una volta la Corte costituzionale si sta prendendo gioco del popolo romeno, attaccando la nostra democrazia e i nostri diritti e libertà» ha tuonato su X l’altra figura di spicco dell’ultradestra nazionalista, George Simion. Potrebbe essere lui a rimpiazzare Georgescu: i partiti che lo sostengono — Aur e Pot — hanno tempo fino a sabato per registrare un altro nome. In corsa per ora restano il candidato della coalizione europeista al governo, Crin Antonescu e il sindaco di Bucarest Nicusor Dan.
Si prospettano due mesi di grande agitazione e una campagna elettorale infuocata. Il caso Romania torna ad attirare l’attenzione internazionale. Georgescu ha sempre negato di essere filorusso, preferisce definirsi trumpiano.
Tuttavia, tra le più forti reazioni oltre confine si è registrata ieri proprio quella del Cremlino: l’esclusione di Georgescu è «una violazione delle norme democratiche, sarà illegittima qualsiasi elezione in Romania che escluderà questo candidato», ha affermato il portavoce Dmitri Peskov che ha anche bollato come «sciocchezze» le affermazioni sui legami di Mosca con Georgescu.
(da agenzie)
Leave a Reply