BACIAMI ANCORA
PER TRUMP TUTTO HA UN PREZZO E TUTTO E’ DISPREZZO
Il bacio dei glutei di Trump è un apostrofo rosa tra le parole t’odio. L’immagine del
suo flaccido fondoschiena, da lui stesso evocata col consueto charme, nell’atto di ricevere l’omaggio (figurato, si spera) delle potenze straniere, rappresenta un punto di non ritorno nella storia della comunicazione politica. Per Trump tutto ha un prezzo e tutto è disprezzo.
Verrebbe facile lasciarsi prendere dallo sconforto e dire che ormai hanno vinto loro, i teorici del vaffa e dello sberleffo come forma di intimidazione. Quelli che — al di là dell’Atlantico e anche a casa nostra — non capiscono l’ironia ma solo il sarcasmo, storpiano i cognomi e condiscono i discorsi e gli articoli di insinuazioni aggressive per strappare un facile ghigno al pubblico ruttante.
Il populismo non è né di destra né di sinistra: è becero, insensibile, strafottente. E spaccia per sincerità la volgarità. Ma se adesso ci sembra vittorioso è solo perché gli si contrappone il vuoto balbettio di un pensiero democratico che non riesce più a emozionare nessuno. Ribadisco, non è questione di destra o di sinistra. Reagan e Obama — per restare negli ex Stati Uniti, ora Ingrugniti — agivano su fronti politici opposti, ma sapevano toccare le corde giuste senza bisogno di scendere alle parti basse. Voglio illudermi che vincerebbero ancora oggi, perché la maggioranza silenziosa e silenziata degli esseri umani resta alla ricerca di una voce che le ricordi come si fa a vivere senza odiare.
(da corriere.it)
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