LO ASPETTANO IN 15 (ITALIANI) ALL’USCITA DA SCUOLA E LO MASSACRANO CON I TIRAPUGNI: LA SPEDIZIONE PUNITIVA PER AVER DIFESO UN AMICO DAI BULLI A MONTEBELLUNA
IL DIRIGENTE SCOLASTICO VALUTA L’ESPULSIONE PER CHI HA PARTECIPATO ALL’AGGRESSIONE… MA CACCIATELI IN GALERA E BUTTATE LA CHIAVE: LE FOGNE VANNO DEPURATE
Lo hanno aspettato davanti a scuola in quindici e lo hanno picchiato a sangue con calci e tirapugni perché aveva preso le difese di un compagno vittima di bullismo, riprendendo un pestaggio contro di lui. Un quindicenne di Montebelluna, in provincia di Treviso, è finito in ospedale dopo essere stato vittima di un’aggressione da parte di una baby gang di giovanissimi italiani d
seconda generazione, tutti tra i 15 e i 16 anni di età. Ora il dirigente scolastico dell’istituto Einaudi Scarpa, Massimo Ballon, starebbe valutando l’espulsione di tutti i ragazzi coinvolti, che sono stati prontamente individuati dalle forze dell’ordine.
La spedizione punitiva ripresa e messa sui social
Il «regolamento di conti» è avvenuto poco prima della campanella delle 8 di mattina. Il giovane, sceso dall’autobus ignaro di tutto, si è trovato di fronte un capannello di quindici ragazzi. Hanno iniziato a insultarlo e picchiarlo: calci, pugni – anche con un tirapugni – per poi lasciarlo sanguinante a terra. Tutti attorno gli altri studenti, con lo smartphone in mano per registrare i video finiti sui social media. Immediato l’intervento dei carabinieri di Montebelluna e di una ambulanza del Suem 118, che ha trasferito il ragazzo all’ospedale San Valentino.
Il sindaco di Montebelluna: «Purtroppo non è un caso isolato»
Una situazione non isolata, e che anzi negli ultimi mesi si è più volte ripresentata in tutta Italia e nello stesso Veneto. A Valdobbiadene, dallo scorso gennaio il sindaco ha disposto presidi fissi delle forze dell’ordine nelle vicinanze degli istituti scolastici, nelle aree esterne e in corrispondenza delle fermate degli autobus. Una soluzione a cui, secondo il Corriere del Veneto, starebbe pensando anche il primo cittadino di Montebelluna, Adalberto Bordin; «Da mesi abbiamo introdotto una pattuglia fissa della polizia locale in centro durante il weekend. Quello che è successo purtroppo non è un caso isolato».
(da agenzie)
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