BERSANI A RENZI: “SEI TU IL RE DELLE CORRENTI”
IL SINDACO DI FIRENZE RIEMPIE LE PIAZZE CON GLI ELETTORI DI CENTRODESTRA
Rottamare le correnti del Pd?
“Benissimo, sono pronto a collaborare fino in fondo, ma dico anche con grande amicizia e serenità che non ho mai visto una corrente così organica come quella che potremmo chiamare renziana”.
L’ex segretario Pierluigi Bersani replica così a Matteo Renzi, che il giorno prima a Forlì, lanciando di fatto la propria candidatura a segretario nazionale, ha messo al primo punto del suo Pd la cancellazione delle correnti.
E per un momento, di fronte alla prossima stagione congressuale, rivive il vecchio duello andato in scena con le primarie dello scorso anno.
“Sono pronto a collaborare e fare un partito federale”, dice Bersani dal palco della festa democratica di Bologna.
Ma se si va a vedere in Parlamento, aggiunge l’ex segretario “nel nostro gruppo sono successe cose mai viste, tipo la presentazione di mozioni o di leggi di correnti. Ma no! Se Renzi deve smontare l’eccesso di correntismo e fare aree politiche che non siano fedeltà a una persona sono d’accordissimo. Però sincerità e teniamo legati i fatti alle parole”, incalza Bersani.
Così come il viceministro dell’economia Stefano Fassina: “Spero che intenda eliminare non solo le altre correnti, ma anche la corrente di cui lui è a capo, che è una delle più strutturate”.
Renzi per ora non reagisce. Lo farà forse oggi alle 18, quando salirà sul palco della festa nazionale di Genova.
Per ora si gode l’effetto rientro, dopo la folla entusiasta che si è trovato di fronte venerdì, prima a Forlì e poi a Reggio Emilia. “E quando mai si erano viste da noi 4mila persone così entusiaste?”, dice Marco Di Maio, il deputato 30enne segretario del Pd di Forlì. “A Reggio Emilia c’erano 8mila persone, stime della questura. Gli stand hanno fatto un record d’incassi”, aggiunge Andrea Rossi, sindaco di Casalgrande e dirigente organizzativo del Pd reggiano.
“Abbiamo visto bene le persone che c’erano: alla festa nella campagna di Forlì c’erano i vecchi compagni ma anche tanti elettori estranei al centrosinistra”, racconta Di Maio, un anno fa sostenitore di Bersani e oggi del sindaco di Firenze.
Niente facile ironia però: “La forza di Renzi sta anche nella sua capacità di attrarre consensi al di là dei confini nostri tradizionali”.
E se un anno fa in Emilia vinse Bersani, “oggi si è ribaltato tutto – dice il deputato di Forlì – la maggioranza sta con Matteo”.
D’altra parte, rileva il sindaco Rossi, “il popolo del centrosinistra è stanco delle delusioni, ha fame di vittoria. E dopo aver sofferto la in questi anni crisi vuole ora una speranza”.
Lo stesso Renzi non nasconde soddisfazione: “Questa volta è un film diverso, non mi fermano”, dice ai suoi. E se non è una ‘rivincita’, la sua scalata al Pd, ci assomiglia.
“Si avverte che il clima è cambiato, ora i corpi estranei sono gli altri”, dice Francesco Bonifazi, il deputato fiorentino che in veste di ‘chauffeur’ ha accompagnato Renzi nelle due tappe emiliane. “Ormai si è capito che c’è solo lui”, aggiunge.
Forse non ad Umbertide nel perugino però: “Alla festa Pd tutti i renziani sono stati esclusi dai dibattiti”, denuncia su Twitter il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi.
Massimo Vanni
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