AFFITTI: CASE LIBERE, MA PREZZI ALLE STELLE
IL CANONE MEDIO E’ SALITO A 1.000 EURO NEI GRANDI CENTRI URBANI… IN DIECI ANNI AFFITTI AUMENTATI DEL 150%… ROMA, MILANO E VENEZIA LE CITTA’ PIU’ CARE… MA IL 77% DELLE FAMIGLIE IN AFFITTO HA REDDITI SOTTO I 20.000 EURO
Le offerte delle abitazioni in affitto sono sempre più ampie, ma il livello del canone rimane ancora troppo alto per la capacità di reddito di molte famiglie.
Nelle grandi città il canone medio arriva a superare i 1.000 euro con punte di 2.000 euro a Milano e Venezia.
Crescono le offerte per alloggi di taglio minore (monolocali e bilocali rappresentano il 60% delle offerte, i trilocali il 35%) situati in zone periferiche.
Contemporaneamente però non si riduce il livello dei canoni: per una casa di circa 80mq nei grandi centri urbani il canone medio nel primo semestre 2009 è risultato pari a 1.030 euro.
Nel 2008 il canone medio per lo stesso tipo di abitazione era stato di 740 euro, sulla base dei contratti registrati.
Tra il 1999 e il 2008 i canoni rilevati sono aumentati in media del 150%, con punte ancora più alte nelle grandi città .
Roma, Milano e Venezia sono le più care, Bari, Palermo e Catania quelle con i canoni più bassi.
Per un monolocale il canone oscilla da un minimo di 360 euro a Bari a un massimo di 1.100 euro a Roma, per un trilocale si va dai 750 euro di Catania e Palermo ai 2.000 euro di Milano.
Il livello medio dei canoni dei contratti sottoscritti negli ultimi anni è quasi ormai incompatibile per le famiglie con redditi annui netti inferiori a 20.000 euro ( il 77,1% delle famiglie in affitto), mentre le attuali offerte del mercato privato incontrano la domanda solo nel caso di redditi superiori a 35.000 euro annui ( solo il 3,3% delle famiglie in affitto ha un reddito di oltre 35.000 euro).
La tassazione locale grava enormemente nell’aumento dei canoni: negli ultimi dieci anni i tributi locali sono aumentati del 120%, determinando una spirale di aumenti senza fine.
Alla luce di una situazione quasi proibitiva per chi, magari giovane coppia, si affaccia al mercato immobiliare senza avere alle spalle l’aiuto dei genitori, il piano casa del governo, con l’esiguità dello stanziamento previsto, non produrrà certo i benefici sperati .
Da molti si chiede un tavolo di confronto per mettere mano alla riforma del regime delle locazioni. Se non si torna a calmierare i prezzi e a intervenire con un canone sociale da un lato e detassando dall’altro, arriveremo al punto che non basterà più uno stipendio per pagare un affitto, soprattutto nelle grandi città .
Ecco perchè il governo, troppo interessato a interventi per “costruire”, in funzione della “proprietà “, deve prendere iniziative invece nel campo degli affitti.
Anche alla luce della mobilità nel campo del lavoro: come possono i trasfertisti pagare certi affitti?
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