SENATORI GRILLINI IN RIUNIONE, ORELLARA: “BASTA TABU’ SULLE ALLEANZE”
ATTACCO AL RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE MESSORA: “E’ UNA FERITA APERTA, NON HA LA MIA FIDUCIA”
Il confronto tra i senatori Cinque Stelle continua, ma al momento pare difficile trovare la quadra.
La riunione iniziata lunedì prosegue martedì e restano le posizioni di partenza: da una parte chi esclude ogni possibilità di alleanza con il centrosinistra per formare una maggioranza alternativa in caso di crisi del governo di Enrico Letta, dall’altra chi parla di eccessivo “grillismo”, ovvero rigidità e bigottismo dei comportamenti.
Per esempio Luis Orellana (un tempo candidato alla presidenza del Senato dal M5S) è un fiume in piena: “Bisogna essere pronti e non avere tabù — dice — Potremmo avere un fortissimo peso contrattuale. In Sicilia abbiamo una alleanza in corso. A Ragusa abbiamo vinto il ballottaggio perchè siamo stati aiutati. Io sono per il dialogo come eravamo per il dialogo ad aprile quando siamo andati a parlare con Vito Crimi e Roberta Lombardi“.
Poi la polemica sulla piattaforma, già emersa nelle ore scorse: “La piattaforma sono anni che viene promessa. L’ultima promessa era a luglio. Chi ha promesso si dimetta”. Orellana punta il dito contro “questa totale opacità di chi compone lo staff”.
Sotto il profilo politico la replica arriva da Paola Taverna: “Mai con il Pd e mai con il Pdl: questo abbiamo detto in campagna elettorale. Otto milioni di persone mi hanno votato per mandarli tutti a casa”.
Qui dentro, dove già la tensione sembra alzarsi, si inserisce uno scontro diretto tra il senatore di origini venezuelane e il responsabile della comunicazione del gruppo Cinque Stelle a Palazzo Madama, Claudio Messora: “Sono successe cose gravi — dichiara Orellana — Non deve succedere che una persona da noi stipendiata si permetta di farlo. Gliel’ho detto via mail, l’ho comunicato anche al capogruppo Morra ma non ho mai avuto risposta. Voglio dirglielo anche di persona”.
Secondo il senatore Messora “ha creato grandissimi problemi, per me è una ferita aperta. Non ha la mia fiducia”.
Orellana fa riferimento all’articolo “Piccoli onorevoli”, postato ad agosto da Messora e ripreso dal blog di Grillo, che criticava i senatori “aperturisti” per la formazione di un nuovo governo.
Ma esiste un gruppo che fa quadrato intorno al responsabile comunicazione: “Io ancora non capisco chi ha potuto sentirsi offeso. Chi si è sentito offeso è perchè si sente ‘onorevole’” afferma il senatore Bruno Marton.
“A mio avviso Messora ha usato un periodo ipotetico”, che riguarda il futuro, “non contesta quello che abbiamo fatto fin’ora”, ha detto Giovanni Endrizzi.
“Claudio sul suo blog personale ha scritto quel che voleva. Quando sul mio Facebook scrivo quel che voglio faccio la stessa cosa”, ha detto Carlo Martelli distinguendo fra funzione istituzionale e interventi personali.
“Messora ha detto la verità , qualcuno ha avuto la coda di paglia che ha preso fuoco”. Al contrario secondo Martelli la colpa è di chi parla con i giornali: “Ci sono persone — denuncia — che hanno chiamato i giornalisti per dire quel che succedeva. Dobbiamo fare i nomi e i cognomi di chi ha rilasciato interviste e di chi ha chiamato i giornalisti. Abbiamo un portavoce, che parli solo lui. Se ha dubbi ci chiama”.
Anzi, di più. “Facciamo un ‘documentino’ in cui ognuno si impegna a non parlare con la stampa. Così risolviamo anche il problema dei personalismi”.
E infine la Taverna: “Mi sarei incazzata se avesse criticata un ‘piccolo cittadino’, non un ‘piccolo onorevole’. Io non mi sono mai sentita un’onorevole. Chi non si riconosce più in questo — ha aggiunto tra gli applausi — senza rancore, può andare a fare politica da un’altra parte”.
Un gruppo spaccato.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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