RESPINTA PROPOSTA AUGELLO, PDL LASCIA L’AULA, STEFANO NUOVO RELATORE
LA GIUNTA DELLE ELEZIONI DEL SENATO HA BOCCIATO CON 15 VOTI A 1 LA RELAZIONE DEL SENATORE DEL PDL… UDIENZA PUBBLICA TRA 10 GIORNI
Primo passo verso la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.
La Giunta delle elezioni e delle immunità di Palazzo Madama ha bocciato la relazione di Andrea Augello (Pdl), nel procedimento a carico dell’ex premier.
I no sono stati 15, un solo voto a favore (quello dello stesso Augello).
Il nuovo relatore sarà il presidente della giunta, Dario Stefà no (Sel), che ha dichiarato a questo punto “contestata l’elezione di Berlusconi”.
Nervi tesi nell’organismo di Palazzo Madama. Al momento della bocciatura delle questioni preliminari (con 14 no e 9 si la prima; 14 no e 9 si la seconda), i senatori di Pdl, Lega e Gal hanno lasciato la Giunta per protesta.
Augello aveva chiesto la convalida dell’elezione di Berlusconi e quindi il mantenimento del seggio di senatore, nonostante la condanna a 4 anni per frode fiscale.
Elezione contestata. Diverso, come detto, l’esito del voto.
“Essendo stata respinta la relazione del relatore e quindi la convalida dell’elezione” – ha spiegato Stefà no – si è aperta di fatto la fase della contestazione.
Il presidente della giunta ha anche ufficializzato di aver “ritenuto di assumere la responsabilità dell’incarico di relatore” con l’auspicio di “proseguire un percorso istituzionale scevro da appartenenze di partito”.
“La prossima seduta non sarà prima di 10 giorni” – ha concluso il senatore di Sel. Un’udienza pubblica nella quale Berlusconi potrà difendersi insieme ai suoi legali.
Videomessaggio irrilevante. Non ha pesato, soprattutto in casa democratica, il videomessaggio del leader del Pdl,
“Ci sono leggi e costituzione da rispettare, e il discorso di Berlusconi non riguarda la giunta – ha sottolineato Felice Casson -. Nel Pd non ci saranno variazioni. Se vogliono 3, 5, 6 votazioni, gliele daremo. Non cambia nulla”, ha aggiunto il senatore Pd.
Toni simili dalla collega, Stefania Pezzopane: “La giunta va avanti, non contro, ma per il rispetto della legge e della costituzione. L’intervento di Berlusconi prima della giunta? irrilevante”.
Scintille in mattinata. I primi segnali dello scontro si erano registrati già in mattinata, dopo la replica di Augello, con una querelle sulle modalità di voto previste.
Il Pdl chiedeva 3 distinte votazioni (come si è poi verificato), mentre il Pd era per il voto unico.
(da “La Repubblica“)
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