LODO CONFALONIERI PER EVITARE LA SCISSIONE PDL: FIDEL TENTA LA MEDIAZIONE TRA ALFANO E IL CAVALIERE
LA NOTA DI PACIFICAZIONE DELLA ROSSI, OMBRA DI SILVIO, APRE LA STRADA…LA SOLUZIONE POSSIBILE: ALFANO NON DISERTA E BERLUSCONI INSERISCE NELLA RELAZIONE UNA FRASE DI APPOGGIO AL GOVERNO
È affidato alla mediazione di Fedele Confalonieri l’ultimo tentativo per evitare la scissione del Pdl.
E c’è un motivo se pare attenuato il rullo di tamburi e se per un giorno i dichiaratori hanno messo il silenziatore.
E c’è un motivo pure se Angelino Alfano fa slittare di un giorno la riunione con la sua “corrente”. Prevista in serata per discutere la grande “diserzione” del Consiglio nazionale, è “congelata”.
È il primo effetto dell’azione diplomatica di Confalonieri.
Fidel ha chiesto a Berlusconi lunedì pomeriggio una specie di mandato a “trattare”. Perchè, è il suo ragionamento, se nel Pdl si va avanti così, se ne esce come nella Guerra civile di Marx, con la comune rovina delle parti in causa.
Ad Alfano il presidente di Mediaset rimprovera il “come”, più che il che cosa. L’errore è aver posto la questione del governo come discriminante e aver puntato sul sostegno a Letta come elemento di conta interna.
È quella frase “si va avanti anche dopo la decadenza” l’errore madornale.
Ed è stato giusto lo schiaffo tiratogli da Berlusconi subito dopo.
Perchè, è il ragionamento di Confalonieri, deve essere il Cavaliere dopo la decadenza a decidere il dà farsi sul governo. Non può essere scippato prima del “grande gesto”. Non può essere privato della facoltà di vendere cara la pelle mentre viene sbattuto fuori dal Parlamento.
Nè può essere messo il silenziatore nel crescendo di accuse e recriminazioni contro giudici e Pd.
Poi, dopo la decadenza, è un’altra partita.
Perchè è convinzione di Fidel che Silvio non vuole far cadere il governo. E soprattutto è sua convinzione che non si voterà il 27 per ragioni oggettive visto che la legge di stabilità occupa più tempo in Aula.
E quindi non c’è urgenza di fissare paletti adesso.
Ecco l’errore di Alfano. Essersi messo a fare il Fini di turno.
E consentire ai suoi, come Cicchitto e Quagliariello, di fare gli agit prop della scissione.
Epperò sono verso i falchi le parole più dure. Non è un caso che sia stato l’editoriale di Sallusti di lunedì la molla che lo ha spinto ad alzare la cornetta per chiedere a Berlusconi il mandato di sondare le parti.
Il tentativo ora è di fermare le macchine della scissione.
Azionare il freno prima di sabato. È significativo che Maria Rosaria Rossi, in assoluto la persona più vicina al Cavaliere, abbia diramato, subito dopo il rientro a Roma, una nota molto lunga e articolata in cui fa appello a una “nuova e rinnovata unità ” sotto la leadership di Berlusconi.
Ed è ancor più significativo che si tratti del primo comunicato stampa in assoluto della Rossi, da quando è l’ombra di Berlusconi.
È il segnale dell’appeasement. Anche se sono le basi della “nuova e rinnovata unità ” complicate da trovare.
Il lodo Confalonieri prevede che Alfano vada al Consiglio nazionale di sabato, dando in questo modo il messaggio che riconosce la leadership di Berlusconi.
Ma che nel documento di ritorno a Forza Italia sia Berlusconi a inserire un passaggio sul governo. Nel suo, evitando la conta.
Oppure, è un’altra ipotesi di queste ore, che il Consiglio nazionale salti.
Anche se a questo punto è difficile.
(da “Huffingtonpost”)
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