TRA TRE GIORNI BERLUSCONI SI ALZA E CAMMINA (E VA IN TV)
“SPERO DI POTER FARE CAMPAGNA ELETTORALE”…. “O SI FA UNA BUONA RIFORMA DEL SENATO O MEGLIO CHIUDERLO”
“Le mie ginocchia pagano il mio passato da centometrista”. Lo ha detto Silvio Berlusconi nella sua telefonata ad un incontro del partito a Milano per presentare le liste per le europee.
“Spero lunedì o martedì di poter tornare a deambulare”, ha aggiunto il presidente di Forza Italia.
A questa speranza se ne aggiunge un’altra: quella di poter tornare a far campagna elettorale dopo il 10 aprile, quando verrà discussa davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano la sua richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali.
“Io credo che a partire dalla fine della prossima settimana potremmo mettere fine a questa impossibilità al leader del centrodestra di parlare agli italiani e che finalmente noi potremmo confrontarci con la voce dell’attuale primo ministro e salire, come abbiamo fatto nella campagna elettorale del 2013, e raddoppiare voti di partenza”.
Un ritorno mediatico dell’ex Cavaliere consentirebbe a Forza Italia di provare a recuperare terreno di fronte alla volata del Pd.
“Questa mattina ho letto i soliti giornali che hanno dato addosso a Forza Italia dicendo che nei sondaggi è a meno del 20%. Io ho un sondaggio di Euromedia, che non ne ha mai sbagliato uno, che ci da al 21,6% e questo è un miracolo se si considera il fatto che mentre il primo ministro, da segretario politico, va in televisione 4 o 5 ore al giorno, Berlusconi, per quel tranello buttatogli contro da una serie di poteri, non ci è andato dalla fine della campagna elettorale del febbraio 2013”.
Detto questo, l’atteggiamento nei confronti del governo Renzi è critico, ma ancora possibilista.
“O facciamo una buona riforma o tanto vale chiudere il Senato del tutto”, ha detto l’ex premier.
“La riforma del Senato così come è stata proposta è assolutamente inaccettabile e indigeribile. O si fa una buona riforma o tanto vale chiudere il Senato del tutto”.
E ancora: “Questo governo dovrebbe cominciare anche a mantenere le promesse a partire da una su cui si è molto speso che è quella dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, che invece non sono stati ancora saldati […]. Ci sono molte aziende che hanno chiuso non perchè hanno debiti ma perchè hanno crediti non pagati dalle pubbliche amministrazioni”, ha aggiunto il presidente di Fi.
Dopo l’aggiornamento sulla sua salute l’auspicio sul post 10 aprile, l’ex premier ha parlato soprattutto d’Europa. “Il problema non è euro o non euro, ma quello di rinegoziare tutti i trattati Ue firmati in ginocchio davanti la Germania, a partire dal fiscal compact”.
“Avevo spiegato a Juncker che una nazione non si giudica dai debiti ma dal confronto tra i debiti e l’attivo. L’Italia ha 2 di passivo e 8.5 di attivo: con questo confronto ho dimostrato che l’economia italiana è la seconda più solida d’Europa dopo la Germania”.
(da “Huffingtonpost”)
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