UN PARLAMENTARE POSITIVO ALLA COCAINA, ALTRI 700 NON SI SA
AL TEST-GIOVANARDI SI SONO SOTTOPOSTI SOLO IN 232, UNO E’ STATO TROVATO POSITIVO… GLI ALTRI 3/4 DEI PARLAMENTARI HANNO RIFIUTATO IL TEST, QUALCUNO HA PAURA ?…..MA I MINISTRI HANNO ESEGUITO IL CONTROLLO O HANNO FATTO VALERE IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO?
Un parlamentare è risultato positivo alla cocaina nel test antidroga promosso dal sottosegretario Carlo Giovanardi.
Ovviamente non si conosce il suo nome e ciò in ogni caso avrebbe una importanza relativa, visto che al test si sono volontariamente sottoposti solo 232 parlamentari su 945 (630 sono i deputati e 315 i senatori).
Giovanardi ha fornito i dati sui test eseguiti: la positività alla cocaina è emersa dall’esame del capello con due campioni ripetuti in due diversi laboratori.
Gli accertamenti, come segnala il dipartimento per le politiche antidroga diretto dal sottosegretario, sono stati effettuati in laboratori di alto livello su reperti prelevati, urina e capelli, dai 232 parlamentari che hanno partecipato volontariamente al test antidroga svolto dal 9 al 13 novembre.
Da segnalare che dei 232 parlamentari, 147 hanno dato il proprio consenso a rendere noti i risultati e il proprio nome, mentre 29 non l’hanno dato.
Inoltre 176 hanno anche ritirato il referto, mentre 56 non l’hanno ritirato. Come ricorderete, dopo un servizio delle Iene in cui emergeva una percentuale di consumatori in parlamento tutt’altro che rassicurante, Carlo Giovanardi aveva lanciato la proposta affinchè tutti i deputati e i senatori si sottoponessero a un qualificato esame per smentire le voci popolari di una classe politica dedita a sniffare appena possibile, con percentuali intorno al 20%.
Il proposito era buono, ma come tutti i buoni propositi in Parlamento non ha trovato successo, 945 meno 232 vuol dire che ben 713 rappresentanti del popolo hanno ritenuto di appellarsi a un personale “legittimo impedimento” per evitare di far conoscere le loro abitudini in materia.
La cosa ancor più grave è che hanno svicolato persino molti ministri che pur con Giovanardi dicono di condividere la politica del governo sul tema.
Chi appellandosi alla privacy, chi strillando contro la demagogia, chi cambiando strada il giorno del test, chi tirando una striscia per festeggiare lo scampato pericolo, oltre 700 rappresentanti del popolo hanno ritenuto che ai cittadini non debba interessare il loro stato mentale mentre esercitano le loro prerogative.
Giovanardi auspica che il test diventi un obbligo per tutti i parlamentari ma siamo certi che una norma del genere non passerà , ovviamente sulla base di nobili motivazioni liberiste e libertarie che si appelleranno alla violazione dei diritti umani.
Tanto per capirci, quelli stessi che il governo viola quando respinge gli immigrati sui barconi senza controllare se hanno o meno diritto a richiedere asilo politico nel nostro Paese.
Però abbiamo fatto tangibili passi avanti: nel dopoguerra c’era chi diceva che siamo schiavi degli Usa e della coca cola, adesso invece possiamo dire che abbiamo un parlamento che non vuole fare sapere chi lo è della coca e basta.
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