NELLE CARTE DEI GIUDICI DI FIRENZE CI SONO ANCHE RUTELLI, VELTRONI, GIUDICI, DOCENTI, PRELATI
NELLE 22.000 PAGINE DELLO SCANDALO DEGLI APPALTI PUBBLICI C’E’ UNO SPACCATO DEL PAESE INTERO…DA MASSAGGIOPOLI A ESCORTOPOLI, DA MAGISTROPOLI A VATICANOPOLI, DAI POLITICI AI MASSIMI DIRIGENTI PUBBLICI…TUTTI CONTRO TUTTI, MA UNITI NELLA TORTA
Se uno avesse tempo e stomaco di leggersi il contenuto delle 22.000 pagine degli allegati all’ordinanza del tribunale di Firenze sulla cricca degli appalti pubblici, più che di fronte a una Tangentopoli si troverebbe davanti a uno spaccato del nostro Paese, con un intreccio di interessi, amicizie, rapporti privilegiati che non risparmiano alcun settore della vita pubblica italiana.
Per due anni quelle intercettazioni sono rimaste segrete, ma al momento della deposizione dell’ordinanza l’effetto della deflagrazione è stato devastante.
Abbiamo potuto seguire cosi le puntate di “Massaggiopoli”, con il capo della Protezione civile, in stretto contatto con l’imprenditore Anemone e le sue massaggiatrici, mentre si perde nei corridoi del Salaria Sport Village alla ricerca della brasiliana Monica o mentre prenota terapie speciali contro il mal di schiena.
Siamo stati informati sulle puntate di “Escortopoli” e sulle esigenze di un gruppo di funzionari pubblici che prenotavano a Venezia visite guidate in albergo e si lamentavano anche della scarsa qualità della fornitura, o di altri disperati che raccattavano escort per strada davanti persino a una gelateria di Treviso.
Si può parlare dei politici coinvolti anche solo indirettamente, sia di destra che do sinistra, spaziando da Verdini a Letta da un lato, fino a Veltroni e Rutelli d’altro, tutti sponsor pare di imprese che qualche succoso appaltino l’hanno monetizzato.
Persino Di Pietro non ne esce bene, avendo avuto Balducci come massimo dirigente quando lui era ministro delle Infrastrutture.
Come non ricordare quando, nel novembre 2007, l’ex magistrato di Mani Pulite fu chiamato a incontrare 50 imprenditori dell’Ance che si lamentavano della cricca degli appalti.
Si alzò un marchigiano e disse di sapere prima ancora dei bandi di gara quale sarebbero state le imprese a vincere gli appalti per i lavori delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Le elencò e le azzeccò tutte.
Di Pietro rispose: “Non posso farci nulla, ho le mani legate”.
A noi è andata anche peggio: per aver indovinato i nomi di 4 vincitori di un concorso pubblico in Provincia di Genova, siamo stati pure citati in tribunale dalla Provincia per danno all’immagine …
Il danno lo fanno i cittadini che segnalano anomalie, non chi le crea, insomma.
Ci sarebbe poi anche “Magistropoli” nell’inchiesta di Firenze,con i comportamenti tenuti dal procuratore di Roma Achile Toro, dal giudice della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro, socio di una immobiliare in Gallura, da due autorevoli consiglieri della Corte dei Conti che prendono appalti e brigano con attività incompatibili con il loro mandato.
E anche un filone “Professoropoli”, con docenti alle prese con racomandazioni per far passare gli esami alle figlie degli “amici degli amici” e intenti a cambiare le classifiche delle graduatorie per le ammissioni alle facoltà a numero chiuso.
E ancora il filone “Vaticanopoli” con monsignori che chiedono raccomandazioni e commercialisti che si spacciano per esponenti dello Ior. Persino le aziende favorite risultano bipartisan: nella chiacchierata impresa Bpt di Firenze all’inizio dell’inchiesta al suo vertice c’è Di Nardo che dice di votare Pd, poi cè Fusi che vota Pdl ed è amico di Verdini.
Più spaccato della società italiana di questo scandalo “Appaltopoli”, insomma, non esiste.
Leave a Reply