PRESSIONI SU TG1 E AGCOM PER FAR CHIUDERE ANNO ZERO: UNA DESTRA SERIA NON HA PAURA DELLA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE
BERLUSCONI INDAGATO: INTERCETTATO MENTRE FAREBBE PRESSIONI PER FAR TACERE SANTORO E SI LAMENTA PER L’INVITO A GIORNALISTI DI SINISTRA IN TRASMISSIONI RAI…FILO DIRETTO CON MINZOLIN AL TG1, CUI CHIEDE DI INTERVENIRE SUL CASO SPATUZZA…E IL PDL SA SOLO PRENDERSELA CON LE INTERCETTAZIONI
Partiamo dalla notizia, prima che dalle reazioni: Silvio Berlusconi, il membro dell’Agcom Giancarlo Innocenzi e il direttore del Tg1 Augusto Minzolin sono indagati per concussione dalla Procura di Trani, in seguito a indagini condotte dalla Guardia di Finanza.
Nel corso di una normale inchiesta su altre vicende, sarebbero state intercettate alcune telefonate che dimostrerebbero le pressioni e gli interventi del premier contro la trasmissione Anno Zero.
Non si tratterebbe di normali e legittime critiche, ma di pressioni sul membro dell’Agcom Giancarlo Innocenzi con espliciti inviti a chiudere il programma.
In un’altra telefonata, il premier si lamenta della presenza di Ezio Mauro e di Eugenio Scalfari in un’altra trasmissione, quella della Dandini.
Innocenzi avrebbe rassicurato il premier sulla “soluzione” del problema: in attesa di esposti, si dice disponibile a mobilitare alcuni suoi funzionari come consulenti in materia.
Vi sarebbero poi delle telefonate di Innocenzi al direttore della Rai, Mauro Masi, in cui il primo si lamenta delle continue pressioni del premier: “Nemmeno nello Zimbabwe” è il commento del direttore generale della Rai. Per quanto riguarda Minzolin, che Berlusconi chiama “direttorissimo”, il giornalista si sarebbe dichiarato disponibile a intervenire sul caso Spatuzza con un editoriale che infatti andrà in onda il giorno dopo.
L’Agcom è una autorità indipendente e autonoma che deve garantire libertà di giudizio.
Se i termini della vicenda fossero questi, ci troveremmo, inutile negarlo, di fronte a indebite pressioni del presidente del Consiglio sia sulla dirigenza Rai che sul’autorità di garanzia.
Comportamenti che altri valuteranno dal punto di vista giudiziario, ma che sono politicamente inaccettabili.
Lo abbiamo scritto mesi fa: una destra vera non ha paura della libertà di informazione, non deve temere il confronto, anzi deve stimolarlo.
Chi ha il coraggio delle proprie idee le illustra, non cerca di far tacere chi non la pensa come lui.
Chi è stato abituato a prendere la parola in assemblee dove il rapporto numerico era di di 50 a 1 a favore degli avversari, che problemi dovrebbe avere a illustrare i propri convincimenti al giorno d’oggi?
Che senso ha cercare di occupare tutti i posti di potere mediatico per trasmettere una sola verità , la propria, quando il sale della democrazia è il confronto?
Solo chi ha paura di non essere all’altezza delle proprie idee attua questo sistema che peraltro è sempre stato adottato nella prima Repubblica da tutti gli schieramenti al potere.
Oggi che l’elettorato ha dato un ampio margine al centrodestra in parlamento, dobbiano ancora vedere ricorrere a questi mezzucci da repubbliche sovietiche?
Fosse per noi, a Santoro raddoppieremmo le puntate settimanali per due ragioni: in primo luogo perchè è bravo, può dire quello che gli pare e un governo deve sempre avere una informazione che lo pungoli.
In secondo luogo perchè non avremmo certo paura delle sue inchieste: una destra vera saprebbe dimostrare coi fatti e con la forza delle idee di saper competere.
Poi giustamente valuteranno i telespettatori che sono i giudici ultimi. Aggiungiamo: non è concebile che un governo di “destra vera” faccia pressioni, censuri, condizioni le opinioni.
Se uno governa bene ed esprime etica poltica, non ha bisogno certo di servi zelanti e di manipolatori, la sua migliore pubblicità è quello che fa e la coerenza tra quello che promette e ciò che poi realizza.
Il centrodestra attuale se la prende con lo strumento delle intercettazioni, invece che con chi dice certe dabbenaggini al telefono.
Siamo al capovolgimento della logica: se uno stesse zitto non ci sarebbe nulla di interessante da intercettare neanche per il più “sinistro” dei magistrati. Qualcuno fa satira? E lasciatela fare, che problema c’è?
Esiste una destra che sa anche ridere, non tutti sono piagnoni.
Ci sono programmi che criticano? Ben vengano, basta saper ribattere. Possibile che in Italia si preferisca ancora togliere la parola agli avversari invece che esporre le proprie convinzioni?
Per rimediare poi figure del genere?
Che triste pseudo destra è questa.
Se qualcuno ribattesse che la sinistra è uguale, concordiamo, ma proprio per questo la destra dovrebbe distinguersi. Altrimenti se ne stiano chiusi in casa a doppia mandata e non usino neanche il telefono. Almeno eviterebbero di fare danni.
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