LA LEGA DEL SUD CERCA NEI CASSONETTI DEI RIFIUTI: ARRUOLATI TROMBATI EX FORZA ITALIA, EX ALFANIANI, FDI, LA DESTRA, FLI E FORCONI SPUNTATI: ECCO CHI C’E’
SI CHIAMERA’ “LEGA DEI POPOLI CON SALVINI”, MARONI CONTRARIO…TRA I NOMI NOTI SILVANO MOFFA, SOUAD SBAI, BARBARA MANNUCCI, ENRICO CAVALLARI, MARCO POMARICI
Guai a chiamarla “Lega sud”. Gli interessati bloccano subito l’incauto autore della semplificazione: “Si parla di un progetto che va verso la Lega dei popoli, non si chiama Lega Sud”.
Nei fatti, però, di un Carroccio in salsa meridionale si tratta.
Lanciato una settimana fa da Matteo Salvini, il contenitore che dovrebbe raccogliere le istanze leghiste nel Meridione d’Italia.
Sono il senatore Raffaele Volpi e il deputato Angelo Attaguile le menti dell’operazione. “Dopo l’elezione a segretario Salvini mi ha chiamato e mi ha proposto questa sfida, ho subito accettato, la politica è la mia malattia”, spiega Volpi, per nove anni responsabile degli Enti locali della Lega lombarda.
Un’operosità sfociata nell’annuncio del segretario, e in una girandola di riunioni (l’ultima appena ieri negli uffici di Palazzo Madama), che porterà fra una decina di giorni alla presentazione di un simbolo (“Lega dei Popoli con Matteo Salvini”, dovrebbe essere la dicitura) e di un progetto compiuto.
“Lunedì andremo a parlare con una serie di professionisti a Napoli, abbiamo stabilito un dialogo proficuo con gli autonomisti sardi e siculi, con tantissime associazioni territoriali, con Fare Ambiente e il professor Vincenzo Pepe”, spiega Attaguile, già uomo di Raffaele Lombardo, transitato dall’Mpa al Pdl e quindi alla Lega.
L’idea è quella di non imbarcare “i vecchi politicanti”, come li definisce Volpi. Dunque nessun contatto con le diaspore del centrodestra rappresentate, per esempio, da Adriana Poli Bortone in Puglia e Gianfranco Miccichè in Sicilia.
Sì invece “al dialogo con gli uomini di Francesco Storace, con quelli di Fratelli d’Italia e con i tanti delusi da Forza Italia”, rilancia Attaguile. Che rivela che “stiamo dialogando anche con il Movimento dei Forconi. Questo non vuol dire che devono aderire o che li inglobiamo, ma vogliamo capire le loro esigenze e le problematiche che rappresentano”.
Un progetto a macchia di leopardo, attento alle realtà e alle specificità del territorio.
Che ha fatto storcere il naso a Roberto Maroni: “Bisogna stare attenti a quelli che saltano a bordo e che poi si rivelano più una zavorra che una risorsa. Sappiamo della necessità di organizzare il partito al sud ma anche di evitare che sia condizionato da personale politico non adeguato”.
Insomma: occhi all’assalto di frange discutibili oggi al di fuori dai partiti ma, soprattutto, di ex democristiani che potrebbero macchiare la reputazione del purismo leghista.
Una resistenza interna che Salvini (e Volpi e Attaguile) tiene da conto ma che è deciso a superare. Per questo c’è molta cautela nel far filtrare nomi e realtà dei primi aderenti.
Oltre a Fare Ambiente – 60mila iscritti si legge sul loro sito – e ai Forconi, sulla barca del Carroccio del Sud sono saliti finiani d’annata come Silvano Moffa e Souad Sbai, ex berlusconiani come la dimenticata enfant prodige Barbara Mannucci, l’ex assessore di Gianni Alemanno Enrico Cavallari e il consigliere capitolino Marco Pomarici, in uscita dal Nuovo centrodestra con una decina di consiglieri municipali.
Proprio a Roma, con un centrodestra in ginocchio, la Lega dei popoli sta dimostrando una vitalità inaspettata: “Sulla città puntiamo all’8%”, spiega una fonte della Capitale. Ma anche in Sicilia, versante orientale (Attaguile è una celebrità a Catania), in Calabria e nel Salento si segnalano smottamenti importanti dai partiti a destra del Pd.
“I sondaggi ci danno al 5% al Sud e al 3% sul piano nazionale – rivela Volpi – Ma stiamo parlando di un progetto che sul piano comunicativo ancora non è stato pienamente divulgato, le aspettative sono anche più alte”.
I leghisti del Meridione lasceranno da parte il cotè autonomista di cui si fanno latori i cugini nordici.
Saranno cinque i cavalli di battaglia della nascitura formazione: immigrazione, sicurezza, lavoro, famiglia e euroscetticismo. Temi di facile attecchimento, che sortiscono un certo appeal in quella larga fetta dell’elettorato di destra orfano della strabordante presenza di Silvio Berlusconi.
Volpi tiene a marcare la peculiarità del progetto: “Non siamo strapuntini della Lega Nord”. E boccia la candidatura del collega in camicia verde Marco Marcolin, candidatosi a sorpresa sindaco di Agrigento: “È una sua scelta personale, lui va lì in vacanza. Certo, anche io vado in vacanza a Forte dei Marmi, ma non mi candiderei mai a sindaco. Per Agrigento, insieme ad Attaguile, stiamo mettendo in piedi robusti contatti, che dovrebbero portare ad una candidatura forte e condivisa”.
I margini di movimento ci sono tutti, “l’architettura complessiva è già pronta e spendibile”.
Nel mirino le elezioni amministrative del prossimo anno. Primo banco di prova per capire se la Lega dei popoli avrà , come si augurano i promotori, “un respiro di lungo termine” o se è destinata ad abortire.
(da “Huffingtonpost“)
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