CHE FARSA: CACASOTTO SALVINI DA’ I NUMERI (DEL TELEFONO), L’OCCUPAZIONE E’ GIA FINITA, HA OCCUPATO SOLO LE LINEE DEL TELEFONO
MARONI INVITA I PREFETTI ALLA VIOLAZIONE DI LEGGE, MA NON LO CAGA NESSUNO…. IL GABIBBO BIANCO IN LIGURIA, DIVENTATO UN SERVO PADAGNO, TROVA TUTTI I COMUNI CONTRO
Doveve essere la giornata della insurrezione leghista contro i profughi che stavolta non sono riusciti a far affogare come in passato.
E’ finita con l’occupazione non delle Prefetture, altrimenti prendevano due calci in culo e una denuncia, ma con quella delle linee telefoniche (ammesso che qualche coglione abbia telefonato).
Cacasotto Salvini, esperto in fughe e nel lanciare il sasso e nascondere la mano, ha invitato (gli altri, ovvio) a chiamare le Prefetture per protestare.
“Se i prefetti cercano casa per migliaia di clandestini allora “facciamogli sentire cosa ne pensiamo!”.
Al post correla la lista dei numeri di telefono delle varie prefetture.
L’eroe della padagna del magna magna ulula “armiamoci e partite”, anzi state a casa e telefonate, così si cambia l’Italia.
E ancora “una telefonata costa poco, se ne arrivano tante almeno capiscono che la gente si è rotta le balle”.
Alla fine i coglioni che hanno telefonato sono ben pochi e la rivoluzione via Telecom è fallita.
In mattinata Maroni aveva poi scritto ai prefetti: “Sospendere le assegnazioni in Lombardia”, invitandoli a violare la legge (ma in Italia ai padagni è tutto consentito).
Beccandosi la risposta di Claudio Palomba, presidente del Sinpref, associazione sindacale dei funzionari prefettizi: “i prefetti della Lombardia non rispondono certo al governatore. È una materia di competenza dello Stato per cui bisogna attenersi alle direttive che arrivano dal ministero dell’Interno e dal governo. La nostra è una posizione chiara e netta, il nostro rapporto giuridico e funzionale non può essere con i singoli amministratori: in presenza di un invio, siamo tenuti a provvedere alla sistemazione”.
Alla fine della giornata in cui non li ha cagati nessuno, arriva anche il Gabibbo Bianco Toti, governatore ligure per caso che ripete la lezioncina leghista (di cui ormai ha la tessera ad honorem): non fa in tempo a sparlare che tutti i comuni liguri si schierano per l’accoglienza dei profughi.
I pataccari leghisti ripiegano: dovevano occupare le prefetture, hanno forse occupato qualche linea telefonica.
Lunga vita ai profughi veri che fuggono dalla guerre, non ai clandestini padagni e ai loro servi.
Leave a Reply