FELTRI SMENTITO DALLA PROCURA DI ROMA: “HA SPACCIATO PER CONTRATTO DI AFFITTO UNA NOTA DI TRASCRIZIONE”
ARRIVATI I PRIMI DOCUMENTI SULLA CASA DI MONTECARLO EX AN: IL DOCUMENTO PUBBLICATO DA “IL GIORNALE” CON LE DUE SIGLE IDENTICHE NON ERA IL CONTRATTO… NEL CONTRATTO VERO RISULTANO INVECE DUE FIRME BEN DISTINTE: CADE UN ALTRO TAROCCO PER DIFFAMARE FINI… SI VA VERSO L’ARCHIVIAZIONE
Con l’arrivo della rogatoria proveniente da Montecarlo, Fini ha ottenuto un primo successo.
Sabato scorso “il Giornale” aveva pubblicato il presunto contratto di affitto della ex casa di An che riportava un’identica firma, tanto del locatore che del proprietario, ipotizzando che il Tulliani rivestisse pertanto entrambi i ruoli.
In verità non si trattava neppure della firma del Tulliani, ma di una semplice sigla anonima: questo è stato sufficiente per sputtanare per una settimana il presidente della Camera sui media, suonando la grancassa dei Tg di regime in mano al premier.
Peccato per loro che ora i documenti veri e non taroccati siano arrivati e la verità che emerge sia un’altra, dimostrando che i killer hanno sbagliato pateticamente ancora la mira.
Lasciamo la parola alla Procura di Roma che ieri ha voluto precisare :
“Quanto apparso su alcuni quotidiani e spacciato come il contratto di affitto incriminato (con la stessa firma del locatore e del locatario) è in realtà una nota di trascrizione sul pubblico registro di Montecarlo del contratto di affitto”.
Un errore di Feltri casuale o voluto?
Possibile che al Giornale non si fossero accorti che non di contratto di affitto si trattava, ma dell’atto di registrazione presso il corrispettivo dell’Agenzia delle Entrate nel principato monegasco?
Eseguito da un impiegato dello studio notarile che si è occupato di approntare tutta la documentazione fiscale della casa?
Seconda rivelazione della Procura: il contratto di affitto vero presenta invece regolarmente due firme differenti e ben distinte, tali da escludere che l’autore possa essere lo stesso.
Eppure certi infami per sette giorni hanno speculato su questa vicenda: a quando un’inchiesta per appurare se è stato un errore spacciare quanto pubblicato per contratto di affitto o se qualcuno era a conoscenza dell’origine del documento tarocco?
La documentazione inviata dalle autorità monegasche era comunque incompleta e giustamente i magistrati romani hanno richiesto la “dichiarazione ai fini successori” del passaggio di proprietà dalla Colleoni ad An.
Per due ragioni: in quell’atto c’è la dichiarazione del valore dell’immobile e perchè da esse si potrà valutare la possibilità di verifiche specifiche di polizia fiscale monegasca.
Ricordiamo che esiste una legge in Italia che esenta i partiti politici dal pagamento delle tasse di successione in Italia, quindi tutto è stato fatto regolamente con l’iscrizione a bilancio.
Gli unici atti che potrebbero attestare il valore dell’appartamento sono quindi a Montecarlo, compresa la perizia di uan società monegasca che aveva fissato il valore della casa in 230.000 euro (450 milioni dilire).
La casa è stata rivenduta da An a 300.000 euro.
Nel giro di due settimane si dovrebbe arrivare a uan conclusione: l’opinione che prevale è che si arriverà ad una archiviazione, in quanto il fatto non sussiste (ovvero l’ipotesi di truffa aggravata).
In teoria il tribunale penale potrebbe decidere o meno se inviare i documenti al tribunale civile per valutare se esista un eventuale danno patrimoniale ad An.
Non a caso, per mettere le mani avanti, i giornali vicini al premier già parlano di possibile archiviazione.
Verrebbe da chiedere: ma come, avete parlato di offerte scritte per 1 miloni di euro da parte di altri compratori e ora non siete in grado di produrre nè lettere di offerta nè testimoni?
Dove sono finiti?
Sono mai esistiti ?
Il tutto mentre Fini sta risalendo nei sondaggi al 7,5%.
E se uscirà come vittima di una manovra infame, sarà chiaro a tutti il mandante del killeraggio.
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