VISITE TAROCCATE E CARTELLE CLINICHE FALSE: MEDICI E DIRIGENTI DELL’OSPEDALE ISRAELITICO AGLI ARRESTI DOMICILIARI
FALSO E TRUFFA ALLA SANITA’ PUBBLICA, COINVOLTO ANCHE MASTROPASQUA, EX PRESIDENTE INPS… SEQUESTRATI 7,5 MILIONI DI EURO
All’alba i carabinieri del Nas hanno decapitato il vertice dell’ospedale Israelitico di Roma nell’ambito dell’inchiesta guidata dai pm Fasanelli e Palaia.
Le ipotesi di reato sono falso e truffa in danno della sanità pubblica.
Le misure cautelari sono state applicate per 17 persone (14 quelli ai domiciliari), a partire dal direttore generale dell’ospedale ed ex-presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua.
Insieme a lui è rimasta coinvolta tutta la prima linea dell’istituto: il vice direttore, Tiziana Agostini; il direttore sanitario e responsabile del Day Hospital, Gianluigi Spinelli; due responsabili dell’ufficio controllo appropriatezza delle cartelle cliniche, Mirella Urso e Antonio Canistrà ; il responsabile del servizio urologia; Pietro Aloisi; il primario del reparto ortopedia, Elvira Di Cave; e ancora medici, collaboratori amministrativi e coordinatori del personale infermieristico.
Già un anno fa era partita l’inchiesta della procura che aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei dirigenti dell’ospedale, in primis di Antonio Mastrapasqua che spacciava per operazioni costosissime di chirurgia maxillo facciale (per esempio, plastiche alle gengive con trapianti di osso), semplici interventi ambulatoriali ai denti, dall’otturazione di una carie all’estrazione di un molari.
L’accusa.
L’ordinanza di custodia cautelare firmata ora dal gip Paola Tomaselli disegna un accordo tra tutti gli indagati al fine di truffare il sistema sanitario nazionale per ottenere rimborsi più elevati rispetto ai costi effettivamente sostenuti dalla struttura.
Solo per le prestazioni di alluce valgo e altre procedure chirurgiche, i pm contestano che nell’anno 2012 sono state compilate 613 cartelle cliniche false e 455 nel 2013.
Inoltre veniva attestato falsamente in 451 cartelle cliniche nel 2012 e in 322 nel 2013 di aver erogato prestazioni in regime di ricovero ordinario anzichè in Day Hospital.
E ancora: per le biopsie sarebbe stato comunicato alla Regione Lazio il rispetto di una procedura diversa da quella realmente eseguita per 322 cartelle nel 2012 e 263 nel 2013.
Non solo: la lista delle accuse si chiude con il capitolo più grave, quello dei ricoveri falsi. Secondo gli inquirenti il vertice dell’Ospedale avrebbe falsificato il numero e la tipologia di cure in convenzione effettivamente prestate, procurandosi un ingiusto profitto legato a remunerazioni e compensi non dovuti sui posti letto per un totale di 3.042 ricoveri, pari a 12,6 milioni di euro.
Ai domiciliari il dg Mastrapasqua. Mastrapasqua, che è stato anche presidente dell’Inps dal 2008 al 2014, era già stato coinvolto nei mesi scorsi, per una indagine risalente al 2009, quando un controllo dell’Asl Roma su alcune prestazioni dell’israelitico, portò alla luce diverse incongruenze.
Si trattava in particolare di alcune fatture per semplici interventi odontoiatrici per cui però venivano richiesti alla Regione Lazio rimborsi da intervento con ricovero, più onerosi, e questo nonostante la struttura non avesse quel tipo di accreditamento.
Il primo febbraio 2014 Mastrapasqua si era dimesso dal vertice dell’istituto previdenziale proprio per il conflitto di interessi con il ruolo di direttore generale del’Israelitico da lui rivestito. Un conflitto di interessi che era stato rilevato dall’allora presidente del Consiglio, Enrico Letta, il quale aveva invitato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, di predisporre una relazione sulla vicenda.
Nel settembre del 2014, Mastrapasqua era stato iscritto nel registro degli indagati per la truffa al Sistema sanitario nazionale sui rimborsi dell’Israelitico, per la quale oggi è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Le visite taroccate.
Il modello era rodato al punto che il top management dell’ospedale faceva in modo di fornire informazione fittizie ai controllori pubblici spediti dalla Regione nella struttura. In occasione della visita della Commissione di verifica della Asl RmD, lo stesso Mastrapasqua coadiuvato dalla vice direttrice e dai suoi più stretti collaboratori, avrebbe alterato lo stato dei luoghi, la destinazione degli ambienti e le attività sanitarie svolte al loro interno.
In particolare i Nas hanno verificato, tra le altre attività , la chiusura della sala prelievi al piano terra; l’occultamento delle attività sanitarie abusive; lo spostamento dei letti in alcune stanze; lo spostamento dei pazienti e l’eliminazione di postazioni lavoro nell’archivio delle cartelle cliniche.
La denuncia dello scorso anno. Una prima denuncia sulle prassi opache nella gestione dell’ospedale fu lanciata da Repubblica nel settembre dello scorso anno in concomitanza con una serie di perquisizioni e sequestri che i carabinieri fecero nell’ospedale, negli uffici della Regione Lazio e in due Asl. Tutto parte da un’inchiesta madre che sollevò il coperchio sui conti della struttura tra il 2006 e il 2009, portando alla luce quelli che vennero definiti “interventi fantasma”.
Daniele Autieri
(da “La Repubblica”)
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