“RIPORTO IN CAMPO LE NOSTRE RAGAZZE PER FAR VINCERE LA LEGALITA'”
LA SFIDA DEL PRESIDENTE DELLA SQUADRA FEMMINILE MINACCIATA: “GIOCHEREMO, SBAGLIATO ARRENDERSI”
“Io non ho ancora preso una decisione, ma una cosa la posso dire: le ragazze il 10 gennaio saranno in campo contro la Lazio”.
Anche ieri è stata una giornata intensa per il presidente dello Sporting Locri, Ferdinando Armeni. Una giornata fatta di incontri, di telefonate di solidarietà , di attestati di stima, ma nella quale non è mancata “qualche amarezza”.
A tarda sera però la decisione: “La squadra giocherà la prossima partita di serie A del campionato di Calcio a 5”.
Presidente, quindi è deciso…
“Guardi, io penso che sia giusto così. Che sia giusto giocare. Naturalmente devo confrontarmi con gli altri soci e con le istituzioni, bisogna che vi siano tutte le condizioni, ma mi piacerebbe vedere in campo le ragazze. Se lo meritano e lo merità la città “.
Questo significa che la squadra non sarà ritirata e che l’avventura continua?
“No, per quanto mi riguarda non ho preso ancora una decisione e restano in piedi tutte le mie perplessità . In questo momento non riesco a pensare a nulla, non ho la giusta serenità , troppe cose sono accadute e troppo in fretta. Io resto dell’idea di lasciare, di cedere il testimone a chiunque abbia voglia di impegnarsi per il futuro dello Sporting e di Locri. Ma non ho deciso nulla, devo riflettere”.
Il presidente della Lazio Valerio Piersigilli ha detto di aver paura di venire a giocare a Locri.
“Mi ha molto ferito quell’affermazione e anche per questo dobbiamo scendere in campo. Locri è una città civile, abbiamo mille problemi purtroppo, ma le parole di Piersigilli sono offensive. Ha espresso solidarietà , le sue giocatrici hanno fatto tante telefonate alle nostre ragazze, questa sua uscita però è incomprensibile. Tra l’altro per sapere di questa terra gli basterebbe chiedere alle sue atlete, alcune di loro sono della provincia di Reggio Calabria e altre hanno giocato tante volte anche a Locri. Dovrebbe informarsi meglio. Anche per questo dobbiamo giocare, dobbiamo far vedere quanto è bella e civile la nostra realtà , e questo a prescindere dalla presenza di una minoranza di criminali ignoranti”.
Presidente, a distanza di qualche giorno ha potuto farsi un’idea delle ragioni alla base delle minacce?
“No, mi creda. Non ho idea. Tra l’altro so che i carabinieri stanno facendo il loro lavoro con cura ed io ho piena fiducia nelle istituzioni. Non posso fare altro che collaborare con gli investigatori e attendere l’esito delle indagini”.
Ma che interessi potrebbero esserci attorno alla squadra?
“Guardi non credo che ce ne siano di veri. Tendo ad esludere che i clan si interessino di una piccola realtà come la nostra. Ritengo che si tratti di cretini, di imbecilli, magari pericolosi, che non si rendono conto di quello che hanno fatto e dell’immagine che stiamo dando della Calabria. Per il resto girano solo cattiverie gratuite”.
A cosa si riferisce?
“Si è detto che la società o io abbiamo dei debiti, ma non è vero. Non c’è un solo fornitore che possa vantare un solo centesimo di credito. Si è persino detto che sotto sotto c’è una questione di donne. Figuriamoci, ho una bella famiglia e una bimba piccola. Sono solo volgarità . Io non ho nulla da nascondere, tanto che ho già consegnato i bilanci societari agli inquirenti”.
E se si trattasse di un mitomane?
“Lo ripeto, non posso escludere nulla. Se si trattasse di un pazzo e venisse arrestato domattina saremmo tutti più sereni. Per quanto ne so io può trattarsi di qualsiasi cosa, ed è questo che mi preoccupa”.
Giuseppe Baldessarro
(da “La Repubblica”)
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