CASO SARRI-MANCINI E L’APOLOGIA DELLA MENTALITA’ MAFIOSA: “LE COSE DEVONO RIMANERE SUL CAMPO”
COME LE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZA IN FAMIGLIA NON DEVONO DENUNCIARE, LE VITTIME DEL BULLISMO A SCUOLA DEVONO TACERE, CHI E’ VITTIMA DI MOBBING SUL POSTO DI LAVORO DEVE FAR FINTA DI NULLA: SIAMO UN PAESE DA QUARTO MONDO, IL TERZO E’ PIU’ EVOLUTO
Faccio una premessa, così sgombero subito il campo da ogni equivoco: pur non essendo un tifoso delle prime sei squadre che attualmente guidano la classifica, spero che il campionato lo vincano il Napoli o la Fiorentina.
Detto questo, passiamo alla vicenda degli insulti omofobi che Sarri ha rivolto a Mancini: personaggi pubblici come allenatori e giocatori svolgono un ruolo sociale, di esempio e passibile di imitazione, come pochi altri e hanno responsabilità e doveri ben diversi da quelli che ha un automobilista in una lite nel traffico.
L’insulto omofobo malcelato da insulto e basta, è la strada senza ritorno della volgarità .
Le cronache ci riportano periodicamente episodi di ragazzi picchiati, emarginati e indotti al suicidio per le loro preferenze sessuali, motivo per cui, nelle società liberali moderne, questo genere di reato è perseguito con severità .
Ha ragione Mancini quando afferma che un Sarri in Inghilterra sarebbe radiato dalla federazione calcio (e negli Stati Uniti non troverebbe più neanche un posto in banca).
Ma siamo in Italia, un Paese talmente abituato alla logica mafiosa da giustificare le parole di Sarri con l’originale tesi secondo cui “le cose che accadono sul terreno di gioco devono rimanere all’interno di questo mondo”.
Una teoria aberrante: con la stessa logica una moglie che viene picchiata all’interno delle mura domestiche come si permette di andare a farsi medicare al pronto soccorso e magari denunciare il partner? Dovrebbe tenere tutto in famiglia.
Una ragazzina vittima di bullismo a scuola non dovrebbe mai rendere pubbliche le violenze subite, ne va del buon nome della scuola. Al massimo si può suicidare.
Chi è oggetto di mobbing o ricatti sul posto di lavoro non penserà per caso di rivolgersi alle autorità ? Tutto deve rimanere al’interno dell’azienda.
Il negoziante costretto a pagare il pizzo per quale ragione dovrebbe denunciare il racket, paghi e stia zitto, altrimenti si dirà che in quella città comanda la mafia e saarebbe cattiva pubblicità .
Assistete a una rapina o a uno scippo? Applicate la massima razziana: fatevi i cazzi vostri.
In un Paese dove i “campi da gioco” sono molteplici e i recinti in cui ci siamo rinchiusi con mille alibi, ben venga il coraggio del Mancio che, da eterosessuale, ha sbattuto in faccia a Sarri la frase: “se tu sei un uomo io allora sono orgoglioso di essere omosessuale, vergognati”.
Le cose cambiano con gli esempi, non con l’omertà , caro De Laurentis.
Ricordiamo quando Paolo Mantovani, dopo una vittoria di coppa a Cremona della Sampdoria, apostrofò contrariato i suoi tifosi che avevano alla fine della partita invaso pacificamente il campo con un “non si festeggia così senza regole, sembrate tante pecore che brucano”.
Da quel giorno nessuno si permise più di occupare il campo da gioco per i tanti trofei che quella squadra vinse, perchè tutti sapevano che il giorno dopo Mantovani se ne sarebbe andato.
E con un presidente come lui, statene certi, ieri sera Sarri sarebbe uscito dagli spogliatoi con un assegno di fine rapporto e una frase: “a mai più rivederla”.
Ma parliamo di un’altra Italia.
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