LEGA DEI TICINESI VUOLE IMPORRE AI FRONTALIERI ITALIANI UNA TASSA DI INGRESSO: DOVE PORTA LA DERIVA LEGHISTA
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Una nuova stangata per i frontalieri arriva dalla proposta della Lega dei ticinesi, il cui parlamentare Lorenzo Quadri ha chiesto di imporre a loro carico una tassa di entrata in Svizzera.
Un balzello che appare come l’ennesima provocazione nella campagna contro i lavoratori che sono considerati come i colpevoli di quasi tutti i mali dell’economica del Canton Ticino.
La proposta è contenuta in una mozione che il deputato ha presentato al governo federale di Berna con l’intenzione – a suo dire – di difendere meglio l’occupazione locale: «In Ticino i frontalieri, oltre a essere fonte di problemi sul mercato del lavoro, usufruiscono di prestazioni finanziarie da parte dei contribuenti elvetici e causano alla collettività dei costi che non sono chiamati a coprire».
Afferma che gli oltre 60 mila frontalieri provocano un’importante usura alla rete viaria cantonale. A suo dire gli ingorghi prodotti dall’eccesso di traffico danneggiano l’economia del Ticino poichè la mobilità efficiente è una condizione importante per qualsiasi piazza economica.
Quadri arriva ad affermare che i frontalieri producono rifiuti solidi urbani, il cui smaltimento è a carico dei residenti.
Il deputato leghista ha anche quantificato la sua proposta: l’imposizione per ogni frontaliere dovrebbe essere almeno di 500 franchi all’anno, con un entrata per le casse del cantone di 30 milioni di franchi (circa 25 milioni di euro).
Non sono mancate le reazioni. Il sindacalista comasco della Cisl Carlo Maderna ha subito ribattuto: «E noi siamo pronti a scioperare…».
Una risposta che non è piaciuta nemmeno ad Andrea Puglia, suo collega svizzero dell’Organizzazione cristiano-sociale: «L’intervento di Maderna è stato provocatorio, in risposta all’altrettanto provocatoria mozione di Quadri. Si tratta di misure entrambe inattuabili. La proposta di Quadri farebbe cadere gli accordi bilaterali fra i due Paesi e lo sciopero dei frontalieri provocherebbe la paralisi di buona parte dell’economia svizzera. Vedere i frontalieri come dei nemici è un grosso errore».
Teresio Valsesia
(da “La Stampa”)
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