MONTEZEMOLO CONTRO LEGA E TREMONTI: “HANNO TRADITO L’ITALIA CHE PRODUCE”
“ITALIAFUTURA” DICE QUELLO CHE PENSANO GLI ITALIANI: SUL SITO DELL’ASSOCIAZIONE, UN EDITORIALE CON GIUDIZI DURISSIMI SUL CARROCCIO E SULLE SCELTE DI TREMONTI…”NESSUNO IN PARLAMENTO E NEL GOVERNO SI BATTE PER LA PARTE PIU’ VIVA DEL PAESE”
Il neostatalismo municipale della Lega e del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, hanno lasciato sola e tradito le aspettative della parte più viva e dinamica del Paese, e, cioè, gli imprenditori, gli artigiani e i commercianti che costituiscono, in Italia, “un enorme serbatoio di competività “, quel “nerbo della nazione di cui tutti sembrano ignorare le necessità “.
E’ questo il j’accuse contenuto nell’intervento pubblicato oggi sul sito di Italiafutura, l’associazione che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo.
Un testo che denuncia “l’assenza di qualsiasi voce che, in Parlamento o nel Governo, si batta” per i ceti produttivi.
“L’Italia della manifattura che dimostra, nonostante tutto, di continuare a credere in se stessa, non riesce più a trovare un riferimento concreto nei partiti e nei leader, usurati, di questa seconda repubblica. Se non vogliamo che il nostro Paese, che soprattutto sull’industria ha costruito le sue fortune, diventi una nazione di piccoli e grandi rentier ogni anno più poveri – prosegue l’editoriale – dobbiamo agire subito. Il momento delle facili promesse, dei proclami ideologici e delle profezie inutili si è da tempo consumato”.
“In questo periodo è difficile trovare sui giornali notizie positive sullo stato del Paese”, osserva ancora la fondazione guidata da Luca Cordero di Montezemolo.
“Unica eccezione – sottolinea Italiafutura.it – il dato riguardante il saldo tra le aziende che hanno aperto e quelle che hanno chiuso nel 2010”, segnale di “un enorme serbatoio di competitività ” che è anche “il nerbo della nazione, di cui tutti sembrano ignorare le necessità “.
“Quello che colpisce – si legge ancora – è l’assenza di qualsiasi voce che, in Parlamento o nel governo, si batta per le ragioni e le istanze della parte più viva e dinamica del Paese”.
Nettamente negativo in particolare il giudizio sulla Lega “che pure era nata, sull’onda di un ‘tea party’ ante litteram, come forza di contrapposizione verso il peso del fisco, dello Stato e della sua pletorica burocrazia è oramai impegnata in battaglie ideologiche e distratta da dichiarazioni e ultimatum che mai hanno a che fare con gli interessi concreti delle piccole imprese”. Bocciato, come detto, anche Giulio Tremonti, “che va considerato a tutti gli effetti un esponente di punta della Lega”, al quale si rimprovera “eclettismo ideologico, flirtando da ultimo con il Berlinguer dell’austerità “.
“Se la politica economica del governo tradisce una categoria, quella degli imprenditori, che pure non gli ha mai fatto mancare il sostegno, la responsabilità maggiore è innanzitutto della Lega che è nata per rappresentare le istanze del Nord che produce”.
Spazio allora, conclude l’editoriale riconducibile al pensiero di Montezemolo, a “un’Italia che è in marcia nonostante l’immobilismo della politica. Un’Italia che accetta le sfide della globalizzazione e non si nasconde dietro superficiali e velleitarie teorie neoprotezionistiche. Un’Italia che avrebbe bisogno di supporto e di attenzione ma che non ha ricevuto nulla, pur avendo dato e continuando a dare moltissimo”.
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