CASO GENOVA, I PARLAMENTARI CINQUESTELLE RASSEGNATI: “NON RIUSCIREMO A PRESENTARE LA LISTA, FATTI TROPPI ERRORI”
GRILLO INVECE CHE CHIEDERE SCUSA ORA VUOLE MANDARE UNA DIFFIDA ALLA CASSIMATIS (CHE HA DIRITTO A PRESENTARE LA LISTA M5S)… IN FUTURO “SELEZIONE PREVENTIVA” E ADDIO DEMOCRAZIA DIRETTA
La diffida è pronta. L’ultima speranza, per Beppe Grillo, di presentare nella sua Genova una lista con il simbolo M5S è appesa al tentativo di impedire a Marika Cassimatis di farlo lei.
È un rebus complicato quello che si è creato dopo che il tribunale del comune ligure ha dato ragione alla candidata uscita vincitrice dalle ‘comunarie’ grilline malgrado il leader 5Stelle le avesse annullate.
Cassimatis, difesa dall’avvocato Lorenzo Borrè, non ha dubbi: “Al momento, in questa situazione, siamo noi (lei e la lista con cui si è presentata ndr) i candidati a sindaco di Genova per il M5S, al 100%. Non vogliamo fare una guerra coi coltelli al Movimento. Speriamo che ci sia modo di chiarirsi e di trovare un’intesa”, spiega a “Un giorno da pecora” sottolineando che la situazione è ancora “un po’ in alto mare”, ed è tornata al 14 marzo quando lei vinse la consultazione online.
Beppe Grillo però non ne vuole sapere. Considera Cassimatis una “pizzarottiana”, seguace cioè di Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma espulso dal Movimento.
Non ha dunque alcuna intenzione di incontrarla e chiarire. Piuttosto ha già pronta la diffida, concordata con i suoi legali, da tirare fuori non appena Cassimatis inizierà a raccogliere le firme per la sua lista con il logo M5S.
L’ipotesi di presentare un’altra lista che si chiamasse sempre MoVimento 5 Stelle con la “V” maiuscola è tramontata sul nascere perchè si creerebbe troppa confusione. Grillo sa che difficilmente riuscirà ad avere la meglio e a precludere a Cassimatis la possibilità di presentarsi con il simbolo M5S poichè l’ordinanza del tribunale di Genova ha dato ragione alla vincitrice delle comunarie e poco conta che sia stata sospesa dal Movimento.
Così, in queste ore, tra i parlamentari grillini sta subentrando la rassegnazione oltrechè la rabbia.
Rassegnazione perchè ormai si dà per scontato che i pentastellati non correranno a Genova con una loro lista e il fatto che Genova sia la città di Grillo rende il tutto ancora più amaro.
La rabbia perchè, secondo molti parlamentari, quanto successo si sarebbe potuto evitare. “Non si possono indire le comunarie, permettere a una persona di partecipare per poi annullarle”, è il ragionamento che viene fatto.
E che era stato già fatto poche settimane fa quando Grillo prese la decisione. Lo stesso Alessandro Di Battista, ‘intercettato’ mentre parlava al telefono su un autobus, aveva avuto molto da ridire.
Adesso i malumori non mancano, anzi la sentenza li ha acuiti e si cerca un modo per non ripetere quanto successo. Il metodo è già allo studio.
Nei fatti sarà fatta una selezione preventiva ed è qui che entra in campo Davide Casaleggio, che già si sta occupando in prima persona delle candidature nazionali alle prossime elezione e che adesso presterà un occhio anche per le amministrative. In pratica non è più possibile, per i pentastellati, commettere passi falsi come quello di Genova, dunque la Rete attraverso il blog si occuperà ancora di scegliere i candidati ma scrematura viene fatta prima dai vertici pentastellati.
Probabilmente da Grillo e Casaleggio insieme al collegio dei probiviri. “Non possiamo imbarcare chiunque”, sarà il concetto chiave delle prossime elezioni politiche.
Peccato che la Cassimatis non fosse “chiunque” ma una attivista da anni…
(da “Huffingtonpost”)
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