UN TEAM DI AVVOCATI: “CI SONO LE BASI PER L’IMPEACHMENT DI TRUMP”
DOPO L’AMMISSIONE DEL PRESIDENTE DI AVER CONDIVISO INFORMAZIONI TOP SECRET COI RUSSI, ANCHE GLI EUROPEI NON SI FIDANO PIU’
«Come presidente volevo condividere con la Russia (durante un incontro alla Casa Bianca programmato pubblicamente), cosa che ho il diritto assoluto di fare, fatti relativi al terrorismo e alla sicurezza del volo aereo. Ragioni umanitarie, inoltre voglio che la Russia rafforzi notevolmente la sua lotta contro l’Isis e il terrorismo»: così il presidente Usa Donald Trump ha commentato in un tweet le accuse del Washington Post di avere rivelato informazioni top secret alla Russia.
“Ho chiesto da mesi all’intelligence di trovare talpe”
«Avevo chiesto al direttore Comey e ad altri, fin dall’inizio della mia amministrazione, di trovare le talpe all’interno della comunità di intelligence…» aggiunge Trump tornando indirettamente a intervenire sulle indiscrezioni del Washington Post, secondo il quale il presidente americano avrebbe rivelato segreti sull’Isis al ministro degli Esteri russo.
Lo spettro impeachment
Se è vero che Donald Trump ha rivelato un’informazione altamente classificata al ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov e all’ambasciatore di Mosca in Usa Serghiei Kisliak potrebbero esserci le basi per un impeachment del presidente americano: lo sostengono avvocati specializzati in tema di sicurezza nazionale in un post pubblicato sul blog di affari legali Lawfare, secondo quanto riporta il quotidiano britannico Independent.
Le rivelazioni potrebbero costituire «una violazione del giuramento del presidente», che potrebbe portare al suo impeachment, affermano i legali, tra i quali c’è anche un docente della Harvard Law School.
Secondo il Washington Post, l’informazione rivelata dal presidente riguarderebbe la minaccia legata all’uso dei laptop in aereo.
«Se il presidente ha rivelato questa informazione per disattenzione o trascuratezza, presumibilmente ha violato il suo giuramento», sottolineano gli avvocati, che citano casi passati in cui le violazioni del giuramento sono state usate – o valutate seriamente – come motivo di impeachment: tra questi i casi di Andrew Johnson, Richard Nixon e Bill Clinton.
«Non c’è alcun motivo per cui il Congresso non possa considerare una grottesca violazione del giuramento del presidente come unica base per l’impeachment…», concludono gli esperti.
(da agenzie)
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