CORSI TRUFFA CON REGIONE LIGURIA: E DUE DIRIGENTI INDAGATI ERANO IN LISTA CON BUCCI
UNA SOCIETA’ SPONSORIZZATA DALLA REGIONE PER FORMARE OPERATORI SANITARI FALLISCE… I CORSISTI HANNO PAGATO 2.000 EURO, FUGA CON LA CASSA… CHI HA ACCREDITATO QUESTA DITTA IN REGIONE?
Corsi falliti, porte sbarrate e fuga con l’intera cassa. Finisce miseramente la breve storia di Euroform, società accreditata presso la Regione, messa in piedi per formare operatori socio-sanitari.
“Scuola” che dopo aver incassato gli acconti, ha chiuso i battenti a 250 corsisti.
Tanto che la Procura della Repubblica ha indagato di truffa il presidente Antonio Signorini (assistito dall’avvocato Nicola Scodnik) e il direttore Fabrizio Pinna.
Questa intricata e paradossale vicenda, però, ha un versante alquanto incredibile: Fabrizio Pinna e Sarah Antonelli (pure questa nell’amministrazione dell’ente di formazione) sono stati candidati alle recenti elezioni amministrative proprio nelle liste del centrodestra, con Bucci.
Lui per il municipio Medio-Levante, lei per il Centro Ovest.
«Io lo le mie idee politiche e faccio quello che ritengo opportuno», ripete Pinna.
I due non sono stati eletti. Ma questa è un’altra storia.
Il 7 febbraio scorso la Città Metropolitana ha tolto l’accreditamento ad Euroform. Poi, il 2 marzo, Alfa (Agenzia Regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento) ha revocato tutte le autorizzazioni
Le Asl liguri avevano lamentato la carenza di queste figure professionali all’interno delle strutture sanitarie e la mancanza (da tempo) di corsi all’interno degli ospedali.
Qualcuno ha fiutato il business.
Ha ottenuto il patrocinio della Regione (da chi?), tanto che i corsi erano pubblicizzati sul sito della Regione. «Abbiamo lavorato bene con l’allora Provincia, che gestiva la formazione – spiega Pinna – poi, quando tutto è passato alla Regione, è saltato tutto». Ieri notte sul suo profilo Facebook l’ex direttore ha pubblicato un post, con il quale attribuisce il fallimento a tre funzionari regionali
Per capire, però, occorre partire dall’esposto presentato da 23 studenti che lo scorso ottobre (insieme ad altri 200) si erano iscritti ai corsi di Osa: costo circa 2000 euro, per 1200 ore di lezioni e di formazione. Sede via XX Settembre numero 1.
Una parte di loro si è rivolta allo Sportello del Consumatore, all’avvocato Stefano Vignolo. L’inchiesta è in mano al pm Giovanni Arena.
«Abbiamo pagato gli acconti: chi ha versato 500 euro, chi 1000, chi ha fatto il finanziamento, chi ha firmato le rate – racconta Manuel Pusceddu, uno dei corsisti che si ritengono truffati – poi, tra gennaio e febbraio, abbiamo visto che Sarah Antonelli un bel giorno ha preso la roba dal suo ufficio ed è sparita; Pinna è rimasto, ma quando ha saputo che andavamo a protestare in Regione, non l’abbiamo più visto».
Da quel giorno i corsisti hanno trovato la porta chiusa. Di Pinna, Antonelli e Signorini neppure l’ombra.
Pinna (difeso dall’avvocato Daniele Pomata) ribatte: «Io svolgevo le funzioni di direttore, ma non avevo potere di firma – ripete – avevo l’incarico di professionista esterno, l’amministrazione era nelle mani del presidente, Antonio Signorini e del figlio, Alberto».
Che, a sua volta, dice di non poter dichiarare nulla: «C’è un’inchiesta in corso”
(da “La Repubblica”)
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