MANICOMIO BUCCI: A GENOVA LA LEGA VUOLE TASSARE COME GLI HOTEL CHI ACCOGLIE I PROFUGHI
LA STESSA IDEA DEL SINDACO LEGHISTA CHE VOLEVA MANDARE GLI STUPRATORI A CASA DELLA BOLDRINI
Il Comune di Genova è ormai al delirio padagno, ogni giorno si inventa uno spot xenofobo, nel silenzio dello “zio d’America”, sindaco per caso, che nella sua permanenza negli Usa , a diffrenza di chi puliva i cestini a Genova, evidentemente non ha fatto tesoro delle società liberali.
Oltre all’obbligo per le onlus di fornire l’elenco dei profughi prima del loro arrivo nei centri, l’ultima trovata dell’assessore allo scontro sociale Stefano Garassino “per eliminare il business dei migranti, che ci ha rotto le palle” (lui ha solo rotto i coglioni ai genovesi perbene n.d.r.) , oggi annuncia un’altra ordinanza.
Copiata da quella scritta dal sindaco leghista di un paesino da 800 abitanti, in provincia di Savona: Pontinvrea, Matteo Camiciottoli — fresco di dimissioni dal ruolo di coordinatore dei piccoli comuni in Anci per le frasi offensive scritte su Facebook contro la presidente della Camera.
L’ordinanza fa leva sulla facoltà delle amministrazioni locali di imporre tributi: così, se un’abitazione viene affittata a una cooperativa per ospitare i migranti, a Pontinvrea viene considerata una struttura ricettiva. E dovrà pagare le tasse — Imu, ma anche Tari, e Tarsi — come se fosse un albergo.
Non solo: per ogni migrante, la cooperativa deve corrispondere al comune 2,50 euro al giorno. Come “contributo di solidarietà , visto che gravano sui costi di sicurezza e welfare del paese”, continua ancora Camiciottoli, senza rendersi conto di essere ridicolo.
Una ordinanza che non sta giuridicamente in piedi e che verrà annullata dagli organi giudiziari, come peraltro tutte le altre cazzate inventate dai sindaci leghisti.
(da agenzie)
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