CINQUESTELLE COI NERVI SCOPERTI: SU IMPRESENTABILI TEMONO EFFETTO BOOMERANG
I CASI LI DESTRI E PARISI PREOCCUPANO I VERTICI DEL MOVIMENTO
Adesso sentono l’effetto boomerang. Le pagine Facebook del Pd sono piene di: “M5s, gli impresentabili sono loro”.
I grillini che hanno molto insistito nella polemica contro le persone da non candidare e quindi sulla questione morale, ora si vedono rivolgere accuse simili a quelle lanciate da loro ai candidati di centrodestra.
Giancarlo Cancelleri prepara il tour nella zona di Sciacca quando, di mattina presto, due fatti irrompono nello sprint finale della campagna elettorale siciliana.
La notizia che un candidato grillino di punta, Giacomo Li Destri, ha un cugino indagato non viene più tenuta sottotraccia, anzi diventa bersaglio degli avversari.
Tanto che Claudio Fava sostiene: “Dalle intercettazioni emergono rapporti tra il candidato M5s e il cugino presunto capomafia sotto processo. Quest’ultimo lo rassicura su una presenta richiesta di pizzo nei confronti del parente”.
Poche ore dopo, il candidato presidente della lista ‘I Cento passi” si prende una querela ma nei 5Stelle la preoccupazione resta alta, vengono colpiti al cuore, proprio loro che delle liste pulite ne hanno fatto un vanto assoluto su tutti gli altri.
E poi restano agli atti le parole di Cancelleri di domenica scorsa durante la trasmissione “In Mezz’ora in più” quando ha affermato: “Agli impresentabili dobbiamo aggiungere quelli che si portano dietro le colpe di padri o comunque dei familiari”.
Parole appunto che tornano indietro come boomerang nel quartier generale 5Stelle e Li Destri si dicendo che non sente il cugino da trent’anni.
A generare il caos c’è poi un tweet, quello di Angelo Parisi, l’assessore designato ad occuparsi dei rifiuti, che manda in tilt una giornata di campagna elettorale.
Sul social si è legge: “Rosato, se questa legge sarà cassata dalla Consulta ti bruceremo vivo, ok?”.
I piani alti dei 5Stelle non la prendono bene, sono preoccupati.
In questo testa a testa da ogni scivolone può dipendere la partita intera. Da Roma quindi arriva l’ordine di correggere il tiro, Parisi deve scusarsi immediatamente, e subito dopo tutti gli altri, in batteria, devono provare sminuire l’accaduto e di controreplicare attaccando Silvio Berlusconi, anche perchè nelle stesse ore viene fuori che il leader di Forza Italia è di nuovo indagato per le stragi di mafia del ’92 e ’93.
“Ora la notizia è un tweet infelice”, scrive Alessandro Di Battista: “Il Pd non ha niente di meglio da fare, invece di attaccare il centrodestra per questi nuovi fatti sconvolgenti gli va in soccorso. Se prima ci eravamo scusati, ora gli diciamo che fanno ridere”.
I dem danno fuoco alle polveri, si scatenato contro il tweet incriminato. Tutti nessuno escluso. Dal vicesegretario dem Lorenzo Guerini al capogruppo dei senatori Luigi Zanda. Si parla di termini “violenti e indecenti. Gli impresentabili sono loro”.
Il candidato presidente Fabrizio Micari dice che “le scuse non bastano. Mi prendono in giro per la sfida gentile, mentre un assessore designato vuole bruciare viva una persona”.
I 5Stelle, nella loro strategia, provano a distogliere l’attenzione facendo sapere che è stato depositato il ricorso alla Consulta sulla legge elettorale, “una via giusta e consentita dalla legge. Abbiamo solo protestato in maniera pacifica”.
Quel tweet però “non ci voleva”, dicono preoccupati e “neanche possiamo fargli fare un passo indietro. È come ammettere l’errore”.
E infatti Giancarlo Cancelleri di rinunciare a lui, nonostante qualche sollecitazione sia arrivata, non ne vuole sapere, almeno non adesso a quattro giorni dalle elezioni.
Si aprirebbe un nuovo caso come quello della Giunta Raggi quando l’assessore allo Sport lasciò in campagna a elettorale e da quel momento la Giunta non ebbe più pace.
(da “Huffingtonpost“)
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