LA MACCHINA DEL FANGO CONTRO BOCCHINO, L’INTERCETTAZIONE TRA D’AGOSTINO E BISIGNANI, LA TELEFONATA DEL RICATTO ALLA MOGLIE GABRIELLA
NUOVO FILONE D’INCHIESTA DELLA PROCURA DI NAPOLI: BOCCHINO AVEVA ATTACCATO IN TV LAVITOLA E DAGOSPIA, D’AGOSTINO GIURA “GLIELA FARO’ PAGARE”… POI TELEFONA ALLA MOGLIE DEL POLITICO: “HO FOTO COMPROMETTENTI DI TUO MARITO CON LA CARFAGNA”… LE FOTO NON ESISTONO E SCATTA L’INDAGINE SUI MANDANTI
Il vicepresidente di Fli Italo Bocchino era finito nel mirino della macchina del fango.
È uno dei retroscena dell’inchiesta sui dossier condotta dalla Procura di Napoli che nei giorni scorsi ha sentito il parlamentare come “persona informata dei fatti” e possibile parte offesa di un tentativo di screditarlo.
Operazione passata attraverso pedinamenti e dietro la minaccia, così come ricostruita da Bocchino, di mettere in circolazione foto che avrebbero potuto danneggiare l’esponente politico soprattutto sul piano personale.
L’indagine ruota attorno alla figura di Luigi Bisignani – giornalista e uomo d’affari risultato in passato iscritto alla loggia P2 – che secondo i pubblici ministeri Francesco Curcio ed Henry John Woodcock avrebbe gestito un sistema di relazioni e contatti in grado di condizionare la vita pubblica.
Qualche settimana fa Bocchino viene convocato come testimone. «I magistrati – racconta adesso – mi hanno fatto ascoltare la registrazione di una telefonata tra D’Agostino e Bisignani. Il primo diceva che me l’avrebbe fatta pagare per quanto avevo detto in televisione».
Il riferimento è alla partecipazione ad «Annozero» condotto da Michele Santoro, nella puntata del 23 settembre scorso dedicata proprio alla vicenda di Montecarlo.
Sui giornali ci sono le lettere pubblicate da alcune testate sudamericane secondo le quali l’appartamento è del cognato di Fini, Giancarlo Tulliani. «Questo dossier – accusa Bocchino in trasmissione – è una patacca confezionata dal direttore de l’Avanti Walter Lavitola che ha girato con Berlusconi per il Sudamerica, in quel viaggio finito sulla stampa brasiliana per un festino. Nel documento c’è stato il lavorio diretto dell’entourage del presidente del Consiglio e poi in Italia è stato veicolato da Dagospia. Bisognerebbe fare una puntata per sapere chi c’è dietro Dagospia».
Sembra finita lì, invece Bocchino racconta quanto sarebbe accaduto in seguito: «Nella telefonata intercettata D’Agostino parla a Bisignani di alcune mie foto in compagnia di Mara Carfagna e dice che il giorno dopo avrebbe chiamato mia moglie. La cosa è puntualmente avvenuta. Ha telefonato a Gabriella (Buontempo, consorte del parlamentare ndr) e le ha detto che avrebbe pubblicato le immagini che mi ritraevano mentre ero all’hotel Vesuvio di Napoli in compagnia della Carfagna, entrambi in accappatoio. Era una calunnia, ma naturalmente ciò ha avuto conseguenze sulla nostra tranquillità e per questo ho raccontato tutto ai magistrati. Gabriella è pronta a confermare, soprattutto dopo i danni che ha subito anche nel suo lavoro di produttrice televisiva. Da quando io ho seguito Fini fuori dal Pdl le sono stati annullati tutti i contratti in Rai».
L’audizione di Bocchino ha riguardato anche un altro capitolo dell’inchiesta, quello sui contributi all’editoria.
Il deputato è infatti l’esponente politico di riferimento del quotidiano napoletano Roma al quale furono bloccati i contributi una prima volta nel 2008 e poi l’anno successivo.
Il filone iniziale dell’inchiesta, nella quale risulta come unico indagato un sottufficiale dei carabinieri, ruota attorno al «sistema parallelo» che avrebbe utilizzato notizie riservate a scopo di dossier e ricatti.
La Procura però sta ricostruendo l’intreccio di relazioni che rende Bisignani una delle personalità più influenti del Paese, capace di incidere in maniera spesso determinante nella scelta degli uomini da collocare in incarichi nevralgici della vita pubblica.
Agli atti figurano anche riferimenti a rilevanti operazioni finanziarie come l’acquisto di un immobile a Roma con capitali libici e investimenti petroliferi in Nigeria.
I pm vogliono adesso separare le attività di lobbing da episodi che potrebbero integrare condotte illecite. Il 15 sarà sentito Bisignani, poi i magistrati faranno un primo bilancio.
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