TRIA DETTA LA LINEA: DI FLAT TAX E REDDITO DI CITTADINANZA PER ORA NON SE NE PARLA
IL MINISTRO DELL’ECONOMIA GELA I BALLISTI SALVINI E DI MAIO: “NEL 2018 SOLO INTERVENTI SENZA COSTI”
Per il 2018 “i giochi sono fatti”.
Da Lussemburgo, dove ha fatto il suo debutto all’Ecofin, è il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a spegnere i sogni degli azionisti di governo, cioè Lega e 5 Stelle. Dalle parole di Tria, infatti, emerge un’indicazione chiara: non c’è spazio, quest’anno, nè per il reddito di cittadinanza, caro ai pentastellati, nè per la flat tax, cavallo di battaglia del Carroccio.
“Ci muoveremo su interventi strutturali che non hanno costi ma sono importantissimi come far decollare gli investimenti pubblici”, ha spiegato il ministro rispondendo proprio a una domanda sull’entrata in vigore del reddito di cittadinanza nel 2018.
Parole chiare all’indomani dell’auspicio di Di Maio, che proprio da Lussemburgo, dove ha partecipato al Consiglio Ue dei ministri del Lavoro, aveva rilanciato l’impegno per inserire il reddito di cittadinanza nella legge di bilancio che vedrà la luce in autunno. Doccia fredda anche per Matteo Salvini, che negli scorsi giorni aveva affermato di volere la flat tax entro la fine dell’anno.
La prima di Tria in Europa, ieri al debutto all’Eurogruppo che ha dato il via alla discussione sulla riforma dell’eurozona, è stata segnata anche dall’avvio di fatto della discussione con Bruxelles sui conti pubblici.
“L’intenzione – ha sottolineato – è cercare di rispettare l’impegno dello 0,3%, si stanno facendo dei calcoli che una piccola deviazione dall’impegno, che la Commissione già si aspetta, deriverebbe dal fatto che lo 0,3% dipende da un quadro macroeconomico favorevole, naturalmente ora c’è un rallentamento in tutta la Ue, ci possono essere piccole deviazioni”, ma “nella sostanza delle linee economiche non cambiano”.
La correzione dello 0,3%, pari a circa 5 miliardi, potrebbe essere quindi inferiore rispetto a quanto ipotizzato negli scorsi mesi, ma gli sforzi che l’Italia è chiamata a mettere in campo sono comunque importanti perchè recentemente il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha sottolineato che l’aggiustamento è ancora pari a zero.
La correzione era stata annunciata dall’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, con una lettera lo scorso 30 maggio 2017 e il governo Renzi l’aveva programmata con la legge di bilancio 2018, come si evince dalla Nota di aggiornamento al Def dello scorso settembre.
Tria si è detto ottimista e ha parlato di clima “aperto” e di “collaborazione” con i commissari europei Pierre Moscovici e Dombrovskis.
Intanto ha lanciato un messaggio di distensione chiaro, che piace tanto a Bruxelles: l’Italia si impegna a ridurre il debito.
(da agenzie)
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