SALVINI NON VUOLE CHE I PROFUGHI SI INTEGRINO E INTENDE TAGLIARE 15 DEI 35 EURO DESTINATI ALL’ACCOGLIENZA
COSI’ VIENE ALLO SCOPERTO IL FINE RAZZISTA: TAGLI AI CORSI DI LINGUA ITALIANA, EDUCAZIONE CIVICA E CORSI PROFESSIONALI— PER POI DIRE CHE NON SI VOGLIONO INTEGRARE
Il Messaggero racconta oggi che il ministro dell’Interno Matteo Salvini lavora al taglio delle spese per i richiedenti asilo, con l’obiettivo dichiarato di portare da 35 a 20 euro il conto quotidiano per ciascun migrante, destinato a società e coop che gestiscono i centri di accoglienza.
Le società che hanno in appalto la gestione dell’accoglienza, con cifre che oscillano tra i 34 e i 36 euro al giorno per migrante, offrono vitto e alloggio ma anche lezioni di lingua, educazione civica e corsi professionali.
Proprio a questo taglio sta pensando il Viminale: quello dei servizi accessori.
Il progetto potrebbe diventare operativo nel 2020 visto che fino al 2019 ci sono gli esiti delle gare riconosciuti e sarebbe complicato per il governo tornare indietro rispetto ai contratti firmati senza pagare penali.
La parte curiosa della vicenda è che il taglio riguarda quindi i progetti di integrazione che permettono ai richiedenti asilo di comprendere la società italiana per poterci vivere in maniera più corretta: chissà qual è il partito che si lamenta spesso della mancata integrazione dei migranti, eh?
In più c’è un’interessante scelta economica che va segnalata: il ministro vuole tagliare costi che sono stipendi di persone che lavorano nelle cooperative (in gran parte italiani) e, in definitiva, sta rinunciando a una parte di spesa pubblica.
Proprio quello che gli chiede di fare Bruxelles.
Ma non erano contro?
(da “NextQuotidiano”)
Leave a Reply