LA BENZINA IN ITALIA COSTA DI PIU’ MA LE ACCISE RIMANGONO, NONOSTANTE LE PROMESSE ELETTORALI DI SALVINI
UN PIENO COSTA IL 13% IN PIU’ RISPETTO ALLA GERMANIA, SE DIESEL SI ARRIVA A PIU’ 18%… A TRE GIORNI DAL VOTO SALVINI AVEVA PROMESSO DI TAGLIARE 72 CENTESIMI DI TASSE
Nonostante la bonaccia degli ultimi giorni, un pieno di benzina in Italia continua a costare molto più che altrove.
L’Unione delle cooperative Uecoop denuncia che per ogni “pieno” al serbatoio, un automobilista italiano paga uno spread del 13% rispetto a un tedesco.
E se deve rabboccare a diesel, il differenziale alla pompa sale al 18%.
La stratificazione delle accise pesa parecchio sul conto finale. Sta di fatto che nell’Ue soltanto nei Paesi Bassi e in Grecia il rifornimento costa più che da noi. Un podio che ci vale anche la top ten a livello mondiale.
E allora non può che tornare in mente “l’impegno concreto, realizzabile, fattibile” di togliere le accise al primo consiglio dei ministri preso da Matteo Salvini durante la campagna elettorale e precisamente in un video pubblicato il primo marzo, a tre giorni dal voto. “Cosa faccio se vinco le elezioni? Faccio giustizia e taglio”.
Ovvero 72 centesimi in totale di tagli alle accise promessi da Salvini.
Il primo consiglio dei ministri del governo Conte si è già celebrato da un po’, nel frattempo è arrivato anche il secondo, il terzo e così via.
Ma della promessa di tagliare le accise sulla benzina non c’è più traccia.
(da “NextQuotidiano”)
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