SGOMBERATI DAL BAOBAB: 52 HANNO TRASCORSO LA NOTTE IN STRADA AL GELO
CACCIATI IN POMPA MAGNA DA PIAZZALE MASLAX SENZA PROVVEDERE CONTESTUALMENTE A UNA LORO SISTEMAZIONE DI EMERGENZA
La Raggi dopo l’assoluzione cerca di rifarsi il trucco e mettere in secondo piano l’incapacità di un’amministrazione disastrosa e che in tema di accoglienza ha fatto meno del minimo sindacale.
Mentre Salvini, dopo aver lasciato la Capitale, alla mercè di ultras tedeschi se n’è andato tranquillo a vedere il Milan ad Atene, intanto a lui interessa solo la ‘caccia al negro’.
Ma, purtroppo, c’è chi soffre e chi paga sulla propria pelle la propaganda xenofoba.
Ancora una volta la denuncia è arrivata da Baobab, una delle poche realtà che cerca di aiutare gli ultimi.
Ieri è passato un mese esatto dallo sgombero del presidio umanitario di Piazzale Maslax dove per oltre 18 mesi Baobab Experience in rete con altre associazioni ha prestato assistenza ad oltre 2000 migranti.
Uno sgombero che nelle intenzioni di chi lo ha preteso doveva inibire l’arrivo di altri migranti nell’area mettendo la parola fine ad un flusso di transito sulla Stazione Tiburtina
Nonostante le pressioni e i continui sgomberi, ma soprattutto per la tutela di chi durante e dopo lo sgombero non è stato accolto, abbiamo proseguito a mantenere alta e vigile la presenza dei volontari a Piazzale Spadolini anche monitorando la situazione nei giorni successivi. Ora che un mese esatto è passato vogliamo tracciare un bilancio di quanto accade nello snodo ferroviario di Roma est
Ribadiamo che dallo sgombero del 13 novembre rimangono non accolti ancora 41 migranti, dei quali purtroppo 7 non risultano a noi più reperibili. Ricordiamo che tra le ormai restanti 34 persone orfane di accoglienza che proseguono nel dormire per strada dopo la chiusura di Piazzale Maslax ci sono 20 richiedenti la protezione internazionale e 12 tra titolari di protezione internazionale e speciale.
Abbiamo anche un ragazzo con titolo per lavoro e un ultimo dalla condizione legale non regolarizzata. Tutte persone che come vediamo continuano a dormire all’addiaccio nonostante nella maggior parte dei casi sia accoglibile dalle istituzioni
A questa condizione drammatica si aggiungono i dati del nostro monitoraggio alla stazione Tiburtina, dove durante la giornata continuiamo a fornire i servizi di prima necessità e un orientamento socio-sanitario grazie anche alla collaborazione di volontari e attivisti presenti sul piazzale per molte ore al giorno.
In un mese esatto abbiamo registrato l’arrivo di 48 migranti che in una buona parte dei casi erano stati dimessi da pochissimo dai centri nei quali erano stati accolti a seguito dello sbarco.
Il dato che ci ha più allarmato è che circa uno su due era appena maggiorenne. Quattro ragazzi tra loro non avevano raggiunto addirittura la maggiore età .
Per tutti abbiamo immediatamente attivato le associazioni con le quali collaboriamo fornendo insieme un orientamento e un’assistenza nei limiti del possibile finalizzata prioritariamente alla accoglienza nelle strutture dedicate.
In 12 casi, sul totale dei nuovi arrivi, siamo riusciti a finalizzare un ingresso in un centro di accoglienza di bassa soglia. Purtroppo invece per 19 ragazzi abbiamo perso i contatti e altri 18 invece proseguono a dormire per strada.
Ci sembra dunque di avere tracciato un bilancio che non è per nulla positivo e che non evidenzia alcuna soluzione al problema.
Tra gli sgomberati di piazzale Malslax e i nuovi arrivi, stanotte hanno dormito per strada 52 persone, per le quali abbiamo più volte segnalato la necessità di accoglienza. Come un mantra, proseguiremo nel denunciare tutte le sere quanti saranno all’addiaccio, sperando che entro Natale le Istituzioni FS e Comune di Roma rispondano alla nostra petizione change.org/Accogliamo, facendo nascere un info migranti stabile un hub di primissima accoglienza, affinchè nessuno, a Roma nel 2018 sia più costretto a passare la notte al gelo.
(da Globalist)
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