VERGOGNA SICUREZZA SALVINIANA: ORA IL QUESTORE VUOLE CHIUDERE LA CURVA, MA NESSUNO SI E’ ACCORTO CHE 100 DELINQUENTI STAVANO PREPARANDO UN AGGUATO ALLE AUTO DEI TIFOSI PARTENOPEI
CAPACE SOLO DI PERSEGUITARE I POVERI, IL MINISTRO DELLA NUTELLA NON SA GESTIRE UNA PARTITA DI CALCIO… IL MORTO ERA UN ESPONENTE PREGIUDICATO ULTRA’ NEONAZISTA
E’ morto per le ferite riportate un tifoso di 35 anni, investito ieri sera prima della partita Inter-Napoli a San Siro.
Un episodio che aveva già un grave bilancio, con quattro tifosi napoletani accoltellati durante gli scontri.
L’uomo si chiamava Daniele Belardinelli, era un ultrà di Varese con già un Daspo alle spalle e – stando alle prime informazioni – faceva parte del ‘commando’ di un centinaio di tifosi interisti che hanno teso un agguato ai napoletani prima dell’arrivo allo stadio. Il questore Marcello Cardona, parlando di “azione squadrista” ha detto che chiederà di vietare “le trasferte dell’Inter fino alla fine del campionato e la chiusura della curva dell’Inter fino a marzo 2019, per 5 partite.
Ma quando è successo l’agguato e quando a San Siro avrebbe dovuto sospendere la partita, come mai non ha fatto valere la legalità ?
La dinamica.
In queste ore si sta ricostruendo quanto accaduto in via Sant’Elena, una traversa di via Novara, a un paio di chilometri dallo stadio.
Secondo le prime ricostruzioni una carovana di una decina di minivan con a bordo tifosi del Napoli stava arrivando a San Siro e una volante che li aveva notati all’uscita della tangenziale aveva iniziato a seguirli.
Arrivati in via Sant’Elena, sono stati circondati da un centinaio di persone – ultrà interisti, di Varese e di Nizza, squadre gemellate con i nerazzurri – che si erano nascosti per tendere un agguato e che hanno iniziato a colpire i mezzi con spranghe e bastoni. I napoletani, a quel punto, sarebbero scesi dai mezzi, scontrandosi con gli avversari, tra bastoni e fumogeni.
Gli scontri hanno provocato quattro persone accoltellate: tutti tifosi napoletani, uno di loro è in condizioni serie.
Mentre arrivavano i rinforzi della polizia, tutti i tifosi hanno cercato di scappare lasciando a terra le armi – è stata trovata anche una roncola, oltre a bastoni e spranghe – e sarebbe stato allora che due tifosi sono stati investiti, anche se dalle immagini di sorveglianza sembra che a travolgere Belardinelli sia stato un suv scuro che arrivava sulla corsia opposta e che potrebbe non essersi accorto di quanto è avvenuto.
“I primi ad attirare l’attenzione sul 35enne sono stati i tifosi del Napoli, poi quelli dell’Inter lo hanno portato in macchina in ospedale”, ha spiegato il questore. Il 35enne è stato portato subito all’ospedale San Carlo e operato, ma questa mattina è morto.
La vittima. Daniele Belardinelli, classe 1983 di Varese, è un tifoso del Varese. Nel 2012 aveva già ricevuto un Daspo di cinque anni per gli scontri durante la partita Como-Inter. Apparterebbe al gruppo neonazista Blood and Honour.
Sala contro i cori razzisti dentro lo stadio.
Ma la giornata calcistica milanese è da dimenticare non solo per ciò che è accaduto fuori dallo stadio. Anche dentro San Siro, infatti, durante la partita si sono registrati dagli spalti nerazzurri cori razzisti e ululati contro Kalidou Koulibaly, giocatore senegalese del Napoli. E per questo il sindaco di Milano Beppe Sala ha deciso di prendere posizione, chiedendo scusa al giocatore e dicendo: “La prossima volta ai primi buù farò un piccolo gesto, mi alzerò e me ne andrò”. Sala ha anche detto che gli piacerebbe che a Empoli la fascia da capitano la portasse Asamoa.
(da agenzie)
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