PAPA’ FENIELLO E I CATTIVI CONSIGLI DI SALVINI: PERCHE’ LA MULTA NON L’HA PAGATA DI TASCA SUA?
UN MINISTRO DEGLI INTERNI NON PUO’ CONSIGLIARE DI “NON PAGARE”, VISTO CHE ESISTE LA POSSIBILITA’ DI FARE RICORSO CONTRO UN ATTO CHE NON SI RITIENE GIUSTO… NON PAGANDO SI AUMENTA SOLO L’AMMENDA … FENIELLO: “NON VOGLIO CHE QUALCUNO SPECULI SU DI ME”
“Ho detto a papà Feniello di non pagare un euro. Ci manca giusto di essere multati per andare a portare i fiori al figlio. Se c’è una legge sbagliata, cambieremo questa legge”: siccome tra poco ci sono le elezioni in Abruzzo, Matteo Salvini non trova di meglio che dare cattivi consigli ad Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle 29 vittime del disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola, condannato dal Gip del tribunale di Pescara a pagare una multa di 4.550 euro, per avere violato, il 21 maggio scorso, i sigilli giudiziari apposti per delimitare l’area nella quale si verificò la tragedia.
La sentenza di condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio su richiesta del pm Salvatore Campochiaro trae origine dal fatto che Feniello si sarebbe introdotto “abusivamente”, nonostante “le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell’ordine addette alla vigilanza del sito”.
L’uomo, in un post pubblicato su Facebook l’8 gennaio scorso contestò la decisione del tribunale pescarese, affermando di essersi “recato a Rigopiano per portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio”.
Proprio ieri Feniello su Facebook si era dissociato da una petizione per l’annullamento della sua multa: “Ad annullare la multa ci penserà il mio avvocato dopo un regolare processo; ancora una volta ringrazio chi ha preso a cuore la mia vicenda ma il rischio di speculazioni e malintesi è troppo alto, quindi chiedo a chiunque venisse in mente di fare qualcosa per me ed in mio nome di comunicarmelo”. Chissà se Salvini lo ha avvertito prima.
Lo stesso Feniello il giorno della sentenza aveva scritto di voler far arrivare il suo messaggio a Salvini per sapere cosa ne pensasse il ministro, ma successivamente aveva messo in guardia dalle speculazioni da campagna elettorale che potevano essere poste in atto:
Lo stesso Feniello su Facebook aveva postato le carte della condanna, dalle quali si evince che nel suo caso si tratta di un decreto penale di condanna.
Il decreto penale di condanna ha la particolarità di essere esecutivo inaudita altera pars, su richiesta del PM, quando all’imputato deve essere applicata solo una pena pecuniaria.
L’imputato e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria possono presentare opposizione nel termine di 15 giorni dalla notifica del decreto stesso: a quel punto il decreto viene annullato e comincia il processo, nel quale anche la difesa dell’imputato potrà far valere le sue ragioni.
È importante sottolineare che se manca l’opposizione o se questa viene dichiarata inammissibile, il decreto di penale di condanna diventa esecutivo, altrimenti il giudice lo revoca e procede nelle forme del rito richiesto.
Salvini, consigliando a Feniello di non pagare e basta, lo mette nelle condizioni di dover pagare successivamente una cifra molto più alta perchè l’atto diventa esecutivo: nessun cambio di legge lo salverebbe, se non uno ad personam.
Per evitare di pagare la multa bisogna fare opposizione, cosa che Feniello del resto sta già facendo visto che ha nominato un avvocato.
Per fare un favore a Feniello, Salvini avrebbe dovuto pagare la multa e poi, eventualmente, cambiare le leggi. Certi ministri hanno la passione per i cattivi consigli, forse perchè gli manca quella per i buoni esempi.
(da “NextQuotidiano”)
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