ALITALIA, ANCHE ATLANTIA DEI BENETTON CHIUDE LE PORTE: “NON POSSIAMO APRIRE UN ALTRO FRONTEâ€
SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA DOPO CHE IL GOVERNO HA FALLITO L’ENNESIMO TENTATIVO DI TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA CRISI DI ALITALIA
Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’Italia e gli aeroporti di Roma, chiude le porte a un’idea di ingresso nella partita per il salvataggio di Alitalia: “Il cda non ha mai affrontato questo tema. Abbiamo talmente tanti fronti aperti che aprirne un altro in più, particolarmente complesso, non ce lo possiamo permettere”, ha detto l’amministratore delegato, Giovanni Castellucci, rispondendo sull’ex compagnia di bandiera in assemblea.
Come ricostruito da Repubblica nei giorni scorsi, con i potenziali partner stranieri sfilati, l’operazione Alitalia non può ricaredere interamente sulle Fs: lo sforzo del governo – che pure ha fatto la guerra alla società dopo la tragedia del Ponte Morandi – di coinvolgere Adr è cresciuto con l’aumentare dei rischi di fallimento del vettore. La holding dei Benetton e la sua controllata negli aeroporti avevano già fatto sapere di non avere interesse a un intervento nel capitale della compagnia accanto alle Fs.
Castellucci ha ribadito il concetto: “E’ vero che essendo azionisti dell’hub in cui Alitalia opera, speriamo che venga rilanciata salvata e ristrutturata per poter competere ma, dall’altro lato, abbiamo tanti fronti aperti ed aprirne uno ulteriore, particolarmente complesso, non ce lo possiamo permettere”.
Il sindacato segue la partita, con idee differenti.
“Se non ci saranno risposte in termini urgenti potremmo anche pensare a uno sciopero nel mese di maggio”, ha detto il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi al termine dell’incontro con i commissari in cui non ci sono state novità , aggiungendo che “se non dovessero arrivare in tempi brevi informazioni dal governo sulla strategia per il piano industriale saremo costretti a mobilitarci”. “Nelle prossime settimane potremmo avere delle novità , ma è chiaro che se entro il 30 aprile non arrivano ci muoveremo con una mobilitazione”, ha fatto eco il segretario nazionale della Filt-Cgil, Fabrizio Cuscito.
Più cautela dalla Fit-Cisl: “Prima di assumere una decisione del genere, vogliamo avere chiara la situazione, in questo momento i commissari hanno fatto un buon lavoro e siccome il mese sta per scadere vediamo cosa succede”.
(da agenzie)
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