INSULTI DI SALVINI AL VIDEOMAKER CHE AVEVA IMMORTALATO IL FIGLIO SULLA MOTO D’ACQUA DELLA POLIZIA: LE REAZIONI POLITICHE
DAL PD A FORZA ITALIA FINO A PARAGONE E DI BATTISTA: CONDANNA UNANIME
Il vicepremier Matteo Salvini oggi in conferenza stampa ha manifestato tutta la sua irritazione per il video pubblicato due giorni fa sul sito di Repubblica con la “passeggiata” del figlio sulla moto d’acqua della polizia. E le frasi pronunciate dal vicepremier scuotono il mondo politico. E suscitano diverse critiche anche nelle forze alleate.
Per il Pd interviene la vicesegretaria, Paola De Micheli. “Gravissimo che il ministro dell’Interno attacchi i giornalisti. In Russia accadono questo genere di cose. Ecco perchè a Salvini piace tanto Putin. Se ne faccia una ragione, risponda e non continui a scappare”, dice.
Per il deputato dem Roberto Giachetti “non siamo più nel campo delle esagerazioni o provocazioni. Salvini è ormai fuori controllo. Non è tecnicamente in grado di controllarsi. Essendo il ministro dell’Interno non è un problema da poco”.
Tante le critiche anche di esponenti M5S.
Gianluigi Paragone, senatore pentastellato: “Certe parole sono pesanti. Ciò detto magari le attenzioni mettiamole anche su cose più gravi”.
Durissimo Alessandro Di Battista, che lo incalza sul caso Savoini e a Salvini dice: “Trovi il tempo di andare in Parlamento per rispondere a domande dettagliate sui suoi rapporti con il signor Savoini (indagato per corruzione internazionale) e in Commissione Antimafia per fornire dettagli sulle modalità attraverso le quali il signor Arata (arrestato per corruzione) è entrato nei giri leghisti. A riferire in Parlamento e in Commissione Antimafia ci vada come preferisce, auto blu, aereo blu o moto d’acqua blu ma ci vada e porti rispetto al popolo italiano”.
Altrettanto netta la reazione della capogruppo M5S in regione Lazio Roberta Lombardi: “Se i bambini sono giustamente fuori dalla polemica politica i genitori non devono usare giocattoli di potere per farsi belli agli occhi dei loro piccoli. Mi sembra che l’infantile qui non sia il figlio”.
Un’altra esponente 5Stelle, Elena Fattori, spesso critica nei confronti del vicepremier, dice: “Salvini dovrebbe rispettare chi fa con coscienza il proprio lavoro: sia il videomaker che il poliziotto. Non avendo mai lavorato in vita sua non sa come è difficile fare il proprio lavoro nonostante la schiera di raccomandati e politici che usano prepotentemente la propria posizione”.
E Doriana Sarli, deputata del Movimento: “Io penso che lui debba rispondere del fatto che fa un uso privato della polizia di Stato pagata dai cittadini e non fare accuse ad altri su fatti inesistenti per sviare l’attenzione dal problema principale”.
Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura della Camera: “Poteva scusarsi”. E Luigi Iovino, deputato della commissione Difesa, sempre dei 5Stelle: “Un ministro dell’Interno dovrebbe evitare di chiedere di utilizzare i mezzi di servizio della Polizia di Stato per scopi privati. Tanto più per suo figlio, peraltro minorenne. La mia piena solidarietà al giornalista e alla categoria tutta, per le accuse del Ministro Salvini, evidentemente insofferente alle critiche”.
Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari di Forza Italia: “Sono stato un giornalista così come Matteo Salvini, entrambi conosciamo le ‘regole del gioco’: alla domanda di un cronista si risponde, sempre. Anche se la domanda viene percepita come una provocazione. Nel caso della ‘moto d’acqua’ c’è un’indagine interna della questura di Ravenna per chiarire le modalità di comportamento degli agenti: sarebbe bastato, soprattutto perchè Salvini è ministro dell’Interno, richiamare questa circostanza. Se domandare è lecito da parte dei giornalisti, per un politico che sta al governo rispondere non è cortesia ma dovere: se Salvini lo avesse fatto avrebbe evitato questa nuova puntata sulla faccenda della moto”.
Per Nicola Fratoianni, di Sinistra italia, Salvini “fa finta di non vedere che il punto non riguarda affatto suo figlio. Ma l’uso improprio di un mezzo pubblico e soprattutto il fatto, gravissimo, che il giornalista sia stato minacciato affinchè non riprendesse la scena”.
E interviene anche la Federazione nazionale della stampa con il segretario Raffaele Lorusso: “È la conferma che si sta cercando di creare un clima sempre più ostile nei confronti di chi fa informazione e pone domande, che è uno dei fondamenti della democrazia. Al di là degli insulti mi auguro che il ministro prima o poi voglia rispondere su fatti che l’opinione pubblica ha il diritto di conoscere perchè sono di rilevanza pubblica. Nessuno qui sta attaccando un minore. C’è un uomo delle istituzioni che ha il dovere di rispondere”.
(da agenzie)
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